MEDJUGORJE È OGGI LA SPERANZA DI UN’EUROPA MORTA E DI UNA CHIESA CONFUSA
Parole forti di fra Jozo Grbeš nel 42° anniversario dell’apparizione.
Soprattutto verso la conclusione della sua omelia durante la Messa delle 19:00 alla presenza di 285 sacerdoti e numerosissimi pellegrini, il provinciale dei francescani dell’Erzegovina, senza saperlo ha creato un manifesto e un inno perenne per Medjugorje, pronunciando parole di fuoco.
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“Se Maria è colei per cui Cristo è nato, e lo è, e se la Chiesa è veramente il corpo mistico di Cristo, e lo è, allora è colei per cui Gesù continua a nascere nel cuore di coloro che credono che nulla è impossibile. Questo è possibile, amico mio, per te e per me. Quando smetti di credere nell’impossibile, tutto diventa possibile con questa dolce Madonna!”
“Pertanto, mentre celebriamo Maria, mentre ascoltiamo le parole: «Non temere» ,
mentre crediamo che l’impossibile non esiste,
mentre percorriamo il sentiero lastricato da milioni di persone prima di noi,
mentre sappiamo che Lei ci dice ha bisogno di noi, sappiamo:
che Medjugorje oggi è la speranza di un’Europa morta,
che Medjugorje oggi è la speranza della Chiesa confusa,
che è una luce per il resto del mondo, l’inizio di qualcosa di nuovo,
che è un luogo del ritorno a se stessi,
che è un luogo di pace che perdona
perché sappiamo
che qui abita la Verità,
che qui si ritorna agli inizi del cristianesimo,
che qui non si ha paura di Dio.
qui non abbiamo paura di essere gli originali come Lui ci ha creati,
qui crediamo nell’impossibile,
qui sussurriamo le preghiere più sincere.
E quindi quando tornate a casa, quando siete di nuovo nello stesso posto e con le stesse persone, diventate apostoli che vivono ciò che sperimentano e credono a ciò che dicono: “Sì, è possibile “ . Tutto è possibile con Lui! Con Maria è tutto più facile.
Ripartiamo quando torniamo a casa”.
Testo: Velimir Begić
Foto: Mateo Ivanković
[Sintesi Franco Sofia]