Omelia per Santa Messa nel 42° Anniversario delle Apparizioni della Madonna a Medjugorje.
Omelia di Fr. Jozo Grbeš, provinciale della Bosnia-Erzegovina, per la Santa Messa nel 42° Anniversario delle Apparizioni della Madonna a Medjugorje.
Cari amici, anche per noi, è un cammino da non temere per arrivare fino a Dio: nulla è impossibile! Maria donna di luce, madre di grazia, sorgente di dolcezza, Regina della Pace! Nostra Signora!
Come ci suona dolce questo? Quanto è bello avere la Madre!
Noi celebriamo la sua venuta nella nascita e la sua partenza nell’Assunzione. Celebriamo le sue visitazioni, i suoi dolori. Celebriamo il suo nome e le sue decisioni. Noi celebriamo i suoi sabati e i suoi mesi. Insieme a lei comprendiamo che con Dio tutto è possibile.
La sua vita inizia con un incontro che ha cambiato sia la sua vita che il nostro mondo.
Credo anche per noi, radunati qui stasera, come cambiano gli incontri!
Quel suo incontro inizia con le parole dell’angelo: “Non temere! Hai trovato grazia presso Dio”!
Non aver paura significa credere!
Come suona piacevole quando chi ha il potere dice che l’unico che ha il potere dice non aver paura. Anche in tempi in cui nulla ci è chiaro. Anche allora gli enigmi di Dio ci danno più pace che soluzioni umane. Si, gli enigmi di Dio ci danno più pace che soluzioni umane. Maria, fin dall’inizio, ci offre così una vita senza paura. Quanto cruciale è questo nella vita dell’uomo! Non aver paura, anche quando il paradosso della sofferenza supera tutto. Perché è bene sapere che la storia è scritta nel paradosso dell’uomo migliore che poi ebbe il peggior destino. Sì, cari amici, dell’uomo migliore che poi ebbe il peggior destino. Quel figlio dell’uomo, figlio di Maria, è la ragione sufficiente per sopravvivere a tutti i paradossi di questo mondo, perché l’incontro più importante possa avvenire anche per noi.
L’incontro più importante della sua vita si conclude con le parole dell’angelo: “Nulla è impossibile a Dio”.
Cari amici, quanto è bello saperlo.
No, nulla è impossibile.
Eh, non esiste l’impossibile.
Se colui che ha contato tutti i granelli di sabbia su tutte le sponde della madre terra, se ha posto nel firmamento tutte le stelle, la lampada più grande, se ha nascosto il grande nel piccolo, l’universo nell’atomo, l’uomo nell’embrione, l’eternità in un momento, l’amore nel cuore. Sé stesso in noi. Se ha scritto le tracce in tutto che è intelligente. Ci dice, nell’intelligenza della creazione, che ciò che è intelligente, ha un inizio, deve anche avere un senso, un grande senso nella propria fine. Se esiste un mondo invisibile agli occhi, silenzioso alle orecchie, irraggiungibile alle mani, se c’è un mondo in cui vasi rotti diventano interi, se nulla impossibile per l’Onnipotente, allora perché dovrebbe essere impossibile per noi credere che tutto sia possibile? Perché dunque dovrebbe essere impossibile credere che tutto è possibile? Perché dovrebbe essere impossibile cambiare il cuore, pensiero, vita, carattere, famiglia, cambiare oggi, stasera, perché questo dovrebbe essere impossibile? Perché dovrebbe essere impossibile credere alla Madonna, a prescindere dal fatto che parli con il suo silenzio o con la sua apparizione?
Perché?
Quando l’impossibile non esiste più nella nostra vita, quando tutto diventa possibile, allora noi partiamo per il viaggio, allora nella nostra vita diventa tutto possibile, allora, ma veramente allora, inizia la vita. Come nel momento in cui il sole tocca la terra. Perciò, cari amici, se ami la vita, non perdere tempo, perché è di questo che è fatta la vita. Non perdere il tempo pensando che esiste l’impossibile. Il grande Sant’Agostino dice una grande verità quando dice: “Poiché ogni creatura è stata creata dal nulla, porta con sé l’eredità della non esistenza.” C’è una specie di ombra del nulla che perseguita ogni cosa finita.
E per ogni uomo, questo è ciò che sentiamo tutti nelle nostre ossa. Non importa quanto buona, bella ed eccitante sia la condizione essere quaggiù. È già destinato a passare nell’inesistenza. Immaginate un bellissimo spettacolo di fuochi d’artificio. Esplode come un fiore gigante e poi in un attimo scompare per sempre. Tutto qui è definitivo come fuochi d’artificio. Questa finalità è il destino del nostro corpo. Destino del camino umano! Ma la Madonna, Maria, quella donna semplice, umile, ma donna eccellente di Nazareth ci insegna e ci conduce a Colui che ha il cielo, che ha il potere di dire: “Sia fatto così!”. Non solo sia fatto così, ma anche che rimanga, che non finisca. Questo sia fatto così, rimanga per l’eternità. Una volta che vediamo questo bene, possiamo imparare ad amare le cose di questo mondo, senza attaccarci ad esse. E questo attaccamento alle cose è pericolosissimo per il nostro destino. Immaginate quante delusioni e dolori potrebbero essere evitati quando conosciamo, accettiamo questa semplice verità finale: tutto ciò che è finito ha il suo significato nell’Eterno di Dio. Sia fatto così. Possa esserlo sempre. Se, cari amici, comprendiamo questa linea sottile tra l’impossibile e il possibile, il definitivo nell’Eterno, se stasera, in questo giorno ci domandiamo, dov’è Medjugorje, perché così tante anime vengono a Medjugorje, cosa le attira, perché si confessano e cambiano vita, perché salgono su queste colline, perché a piedi nudi corrono sulla pietra calda bollente, perché vengono da ogni fuso orario, lingua, dolore. Perché? Si, perché? Questo villaggio alla fine del mondo povero e poco attraente sui Balcani confusi, dove nulla è semplice, questo villaggio diventa un centro di grazia!
È impossibile!
Chiedete ai milioni di persone che hanno passato su queste pietre, queste colline e questo mistero del possibile.
Sì, che la vita è impossibile, anche loro vita diventa il mistero del possibile.
Maria è silenziosa e forte, soave e forte, gentile, sempre materna. Una Madre che continua a sussurrarci dell’amore. I sussurri sono la mistica dell’amore. Una madre sussurra le cose più belle che esistono in lei e al piccolo figlio del suo amore. Quando confessiamo i nostri peccati non gridiamo, ma sussurriamo. Il sussurro è segno di amore, di sincerità. Maria continuamente sussurra e ci dice cosa dobbiamo fare. Se Maria è colei per mezzo della quale Cristo è nato, e lo è! Se la Chiesa è realmente il corpo mistico di Cristo e lo è! Allora, è colei, per mezzo della quale Gesù continua a nascere nei cuori dei credenti. Questo è allora possibile, amico mio, per te e per me, quando smetti di credere nell’impossibile. Caro amico, questa dolce Madonna, lo rende possibile. Perciò bisogna domandarsi, perché sei qui stasera? Perché siamo venuti per l’Anniversario? Eccoci qui perché crediamo che nulla sia impossibile. Perché crediamo che l’amore è infinito, che la grazia è più grande del peccato, perché crediamo che la vita è più grande della paura e lo spirito è più forte della tentazione. Perché desideriamo la forza dell’animo. Le persone forti spiritualmente sono persone potenti, non hanno il potere di questo mondo, ma hanno un potere che cambia i potenti e si piega verso i deboli. Siamo qui perché non vogliamo perdere la nostra anima. Quando io perdo la mia anima attiro con me i perduti. Quando io ho l’anima ho il potere di salvare le anime. Siamo qui, cari amici, perché vogliamo essere madri d’amore, padri di bontà, figli di luce. Come una mamma che accudisce un bambino, lo nutre, lo veste, lo bacia e lo manda a scuola. Così fa la Madonna. Noi, ci invia, ha bisogno di noi, oggi. Molto probabilmente più che mai, in un mondo che pensa di poter fare tutto da solo, di essere più intelligente di tutti prima di Lui. Ci ricorda costantemente che non puoi farcela da solo, continua a dirci che ha bisogno di noi. Che ha bisogno di noi così come siamo. Fragili, deboli, ha bisogno di noi. La cosa peggiore nella vita è quando qualcuno ti dice che non ha bisogno di te. Ed è più bello vivere quando qualcuno sempre ti dice che ha bisogno di te.
Lei ci dice, ce lo ripete continuamente, che ha bisogno di noi. Perciò, cari amici, mentre celebriamo Maria, mentre celebriamo la Madonna degli umili, mentre ascoltiamo le parole “non temere”, mentre crediamo che l’impossibile non esiste, mentre percorriamo il sentiero spianato da milioni di persone prima di noi, mentre sappiamo che ci dice che ha bisogno di noi, sappiamo sì, sappiamo, che Medjugorje oggi è la speranza di un’Europa morta. Medjugorje oggi è la speranza della Chiesa confusa. È una luce per il resto del mondo. L’inizio del nuovo, che è un luogo di ritorno a sé stessi, che è un luogo di pace, che perdona perché sappiamo che qui abita la verità. Qui vive il cristianesimo. Ritorniamo agli inizi del cristianesimo. Qui non abbiamo paura davanti a Dio, di spogliare l’uomo vecchio copia di questo mondo. Qui non abbiamo paura di essere originali come lui ci ha creati. Qui crediamo nell’impossibile. Qui sussurriamo le nostre preghiere più sincere. E quindi, cari amici, quando tornate a casa, quando arrivate a casa, quando siete di nuovo nello stesso posto e con le stesse persone, diventate apostoli che vivono ciò che hanno sperimentato e credono ciò che dicono. Sì, è possibile! Con Lui e con Maria tutto è possibile. Tutto è più facile. Iniziamo da capo, quando torniamo a casa. Amen.