Omelia della Santa Messa – Medjugorje, 28 dicembre 2020
Dal Vangelo secondo Matteo
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa:
«Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più».
Parola del Signore.
Quando noi uomini teniamo a qualcosa ci impegnamo per raggiungerla. Quando vogliamo fare qualcosa facciamo tutti i passi necessari, affinchè questo avvenga. Prepariamo il terreno e andiamo avanti. Nulla lasciamo al caso. Riflettiamo su ogni opportunità. Riflettiamo anche sulla possibilità che le cose non vadano bene. Poi cominciamo ad organizzare anche il piano b, se le cose non andassero per il verso giusto.
Per noi vale la pena impegnarci per ciò che riteniamo importante. Facciamo tutto per ciò che ci pare importante. Impegnamo tempo, fatica. Se abbiamo poco tempo facciamo tutto sotto pressione.
Se si tratta di una cosa buona e nobile questo fatto è positivo. Vale la pena impegnarci, programmare e sacrificarci.
Ma le cose possono essere diverse.
Oggi, pochi giorni dopo Natale, ci ricordiamo di ciò che l’uomo può fare quando si trasforma in un animale selvatico. E’ capace di tutta la rabbia e la violenza. E’ strano come l’uomo possa essere deciso e creativo nel male.
L’occhio cattivo vede solo il male. Il cuore malvagio diffonde il male. L’uomo che si abbandona al male non ha freni e l’altro diventa solamente il mezzo per raggiungere qualche meta o un ostacolo da evitare o togliere. L’unico criterio è il successo. Il prezzo non esiste. L’innocenza non esiste. Nemmeno Dio esiste.
Erode era un giudeo. Andava al tempio. Ha rinnovato il tempio. Conosceva la legge. Leggeva i profeti.
L’evangelista racconta che ha ricevuto i magi; ha ascoltato il loro racconto, ma le tenebre erano più forti. Il male ha prevalso e ha giocato la carta della paura. Il potere è minacciato.
Perchè proprio in questo tempo natalizio?
Cosa ha fatto Dio davanti a questa violenza umana? Strano. Dio sembra allontanarsi.
Abbiamo sentito l’angelo dire a Giuseppe: “Prendi il Bambino e Sua Madre e fuggi in Egitto e rimani lì finchè ti dirò, perchè Erode vuole uccidere il Bambino”.
Di solito leghiamo Dio alla potenza. Alcune volte si tratta di una potenza distruttiva, altre volte secondo le nostre misure. Ci dimentichiamo che proprio nella notte di Natale – il vero Natale e non quello che ci siamo confezionati – Si è rivelato proprio nella debolezza del Bambino avvolto soltanto dal calore di due uomini. Queste tre persone non sono state accettate.
Ma Dio continua ad amare, perchè fa tutto per puro Amore.
Peer Amore l’uomo è stato creato. Per Amore Dio è nato come uomo. Dimentichiamo che quelle Stesse Mani sono tese nella mangiatoia e sull’albero della croce. Sempre nell’impotenza. Il nostro Dio è strano. Si offre sempre alle mani umane. Si offre alle nostre mani. Alle mani di noi peccatori.
Stasera è qui con la stessa intenzione di salvare noi e la nostra vita. Vuole immergere la Sua Vita nella nostra, affinchè in noi avvenga la trasformazione e siano trasformati i nostri occhi e il nostro cuore. In noi e attorno a noi spesso c’è la lotta tra le tenebre e la luce. Le tenebre qualche volta sono attraenti: promettono tanto in breve tempo. Le tenebre giocano la carta del potere. Sanno bene dove colpire l’uomo.
Dio non costringe mai nessuno. Noi siamo liberi di scegliere l’Uno o l’altro. Le nostre scelte hanno delle conseguenze. Se continuamente scegliamo le tenebre gli occhi si chiuderanno e il cuore si volgerà verso il male. E’ possibile che regnino le tenebre nell’uomo soltanto perchè l’uomo è libero di sceglierle. Per l’uomo Dio Stesso e gli altri uomini possono diventare solamente un mezzo.
Con la nostra ragione non troveremo mai la risposta del perchè del male, del peccato. Perchè gli innocenti vengono colpiti? Perchè Dio non ferma le barbarie? Perchè Dio non punisce l’ingiustizia? Non troveremo la risposta finale, ma possiamo imparare dal Signore e crederGli. Possiamo farlo e possiamo non farlo. Siamo liberi. A prima vista non è nè semplice nè logico, perchè Dio non guarda come vede l’uomo. Lui vede tutto e sempre. L’Amore sa che alla fine l’Amore vince.
Con il Sacrificio cambia il mondo. Una Vita nascosta. Un Amore silenzioso, senza rumori o spettacolo, come il silenzio di Betlemme, il silenzio di Nazaret, quello del Calvario e il silenzio del Sepolcro vuoto nel giorno di Pasqua.
Noi siamo qui questa sera nonostante le ombre che abbiamo dentro. Siamo qui perchè sappiamo che l’Amore non è soltanto una storia bella. La vita è la realtà. Conosciamo le ferite, la croce e la morte. Tutto questo fa parte della vita.
Anche noi feriamo gli altri e rendiamo pesante la loro croce, ma siamo qui perchè desideriamo immergere tutto questo nel Suo Amore. Tutta la nostra sofferenza. Tutta la sofferenza che abbiamo causato. Tutta la sofferenza degli innocenti dall’inizio del mondo fino alla fine dei tempi. Per l’Amore non c’è il tempo. L’Amore vede tutto e fa tutto nuovo. Dona la forza anche per vivere il sacrificio. Non sarà sempre compreso.
Questa sera, nonostante i rumori del potere, dei successi, delle violenze, siamo venuti ad aprire il cuore alla Luce della notte silenziosa e ad imparare da due viandanti come si può rimanere fedeli a dio nella persecuzione e nella sofferenza.
Il Signore ci aiuti.
La Beata Vergine Maria e san Giuseppe siano nostri intercessori.
Amen.
fra Vjeko Milićević
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)