Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 7 novembre 2020


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.
Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”.
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, abbiamo sentito la Parola di Dio rivolta a noi in questo momento.
La parabola delle 10 vergini era rivolta in quell’epoca a coloro che ascoltavano Gesù.
Gesù camminava sulla terra annunciando la Parola di Dio e facendo del bene.
Lui è l’Annunciatore della Parola di Dio che ci guida verso la salvezza.

San Paolo ha scritto ai tessalonicesi: “Non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perchè non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. Se Cristo è Risorto radunerà anche tutti noi assieme a Lui nella Vita eterna”.
In questi giorni ci siamo ricordati dei nostri defunti con fede e speranza nella resurrezione.
Tutto ciò che Gesù ha detto porta alla salvezza di ogni uomo e di tutti gli uomini dell’umanità.
Gesù non parlava soltanto per soddisfare la curiosità degli ascoltatori.
Qual è la Sua missione? Gesù è venuto dal Padre per portare la salvezza agli uomini. Come i Suoi avversari hanno detto Gesù parlava come nessuno prima di Lui. Usava immagini della vita quotidiana. Raccontava alla gente parabole per spiegare il Regno di Dio.
Sappiamo che i dottori della legge mandavano sempre inviati per ascoltare Gesù. Lui attirava le folle. Queste Lo ascoltavano volentieri.
Per questa ragione coloro che avevano il monopolio della legge di Dio volevano prenderLo in fallo. Hanno cercato di accusarLo che non rispettava il sabato, ma Gesù andava ogni sabato nella sinagoga e spiegava le Scritture.

Qualche domenica fa abbiamo letto il Vangelo in cui hanno posto a Gesù una domanda molto difficile: “E’ lecito o no pagare le tasse a Cesare?”
Gesù ha risposto con Sapienza. Ha detto: “Fatemi vedere il denaro. Di chi è questa immagine? Date ciò che è di Cesare a Cesare e a Dio ciò che è di Dio”. Questa è la Saggezza di cui Gesù parla.
Gesù ha parlato di un amministratore saggio che sa amministrare i propri beni. Ha parlato di un uomo saggio che ha costruito la propria casa sulla roccia e ha fondamenta forti che neanche i venti e le piogge possono smuovere.
Anche Gesù ha costruito la Chiesa su Se Stesso e poi L’ha affidata a san Pietro.

Oggi Gesù racconta la parabola di dieci vergini. Cinque sono stolte e cinque sagge.
Esse conoscevano le usanze degli ebrei. Aspettavano lo sposo per le nozze. Qualche volta lo sposo tardava, soprattutto perchè il dialogo con il papà della sposa diventava lungo. Non si sapeva mai con esattezza quando lo sposo sarebbe arrivato.
Cinque vergini erano pronte. Si erano preparate bene. Cinque, invece, non si erano preparate e non pensavano a ciò che poteva accadere.
Quando è arrivato lo sposo cosa è successo? Quelle che erano pronte sono entrate alle nozze, mentre le stolte sono andate a comprare l’olio, ma ormai la porta era chiusa. Hanno urlato: “Signore. aprici!”

Questo rappresenta il nostro rapporto con Gesù Cristo. Le nostre lampade si spengono. Le lampade della fede. Le lampade dell’Amore. Le lampade della generosità. Le lampade dell’umiltà. Le lampade della bontà.
Si spengono le lampade nelle nostre famiglie. Le lampade della fedeltà nel bene e nel male, nella salute e nella malattia.
Si spengono le lampade della nostra misericordia, in modo da voltare le spalle ai soli e agli ammalati.

Non abbiamo fatto abbastanza. Gesù ci parla della Saggezza e ci invita ad amministrare bene la nostra vita. Se le lampade si spengono rimaniamo nel buio.
E’ l’immagine dell’uomo che ha perso la luce della propria anima, la luce che Gesù ci ha portato sulla terra.
“La lampada non si mette sotto il moggio, ma in alto. Così risplenda la vostra luce, in modo che la gente loda il vostro Padre Celeste”.
Tutto ciò che abbiamo di buono nel Cristianesimo è quell’olio che avevano le vergini sagge. E’ dono di Dio. E’ la grazia di Dio. Lui ci ha illuminati con la Sua Verità.

Fratelli e sorelle, non dimenticate che santa Faustina Kowalska scrive nel suo diario: “La Verità porta la corona di spine con Sè”. Bisogna, dunque, soffrire per la verità cristiana. Questa è la Sapienza dei saggi.
Ecco perchè Gesù ha detto: “Ti lodo o Padre, Signore del Cielo e della terra, perchè hai nascosto queste cose ai grandi e ai potenti e le hai rivelate ai piccoli”.

Un uomo che aveva un ristorante aveva 10 camerieri. Un giorno ha visto che uno di essi rubava. Lo ha licenziato. Gli altri hanno deciso di fare sciopero: “Non vogliamo lavorare. Servi tu i tuoi clienti”.
Il padrone del ristorante era saggio. E’ andato a farsi prestare da un altro ristorante altri 10 camerieri. Nessuno si è accorto del cambiamento. I 10 camerieri iniziali sono tornati. 5 di essi erano saggi e hanno chiesto scusa, mentre 5 erano stolti e non hanno chiesto scusa, perchè sapevano bene che il loro collega rubava.

Dio non Si lascia ingannare. Ci ha dato i Sacramenti. Non si spengano le lampade dei nostri Sacramenti: Battesimo, Cresima, Confessione, Comunione.
Si è forse spenta la lampada dell’Eucaristia, dell’estrema unzione, dell’ordinazione sacerdotale? Noi sacerdoti siamo veramente le lanterne, missionari zelanti della Parola di Dio, o no?
Quando eravamo bambini pregavamo la sera in famiglia: “In questa santa fede desidero vivere e morire. Se ci sarà bisogno verserò anche il mio sangue”.
La lampada della nostra fede è ancora viva? Sono pronto a dare tutto per Gesù? Questa lampada si spegne? La lampada del nostro matrimonio e della nostra famiglia è accesa?
I genitori si separano, divorziano e i bambini rimangono soli, feriti.

Il Buon Dio ci doni la Saggezza, affinchè custodiamo con cura le lampade della nostra vita cristiana. L’olio della gioia e della salvezza non manchi mai dal contenitore della grazia di Dio che ci è stato donato.

Cari fratelli e sorelle, prendiamoci cura della nostra salvezza e di quella del mondo intero.

Amen.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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