Omelie

Omelia della Santa Messa – Medjugorje, 26 ottobre 2020


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, le persone che vivevano con Gesù ci sorprendono.
Tutta la Sua missione è misurata su parametri e regolamenti. Nonostante il bene che avviene attraverso di Lui alcuni individui sembrano voler rimanere sulla strada sbagliata. Vogliono rimanere nella tenebra e condurvi anche gli altri. Tuttavia Gesù non Si arrende e non esita a proseguire la Sua proclamazione.

L’essenza della Sua missione è rompere le tenebre e portare la luce. Tutto ciò che compie avviene in modo pacifico.
La Sua Buona Novella è stata preannunciata dai profeti e descritta nel dettaglio. Per questo sorprende ancora di più il fatto di rifiutarla. Ci stupisce la durezza dello spirito umano.
Allora ci poniamo la domanda: Da dove giungeva tanta durezza? Cosa impedisce l’avvento della luce nel mondo delle tenebre che ci circonda? E’ ovvio che si tratta del peccato. Esso è la negazione totale del bene ed è l’unica causa del male.
Il peccato porta l’ostinazione nel male, la prigionia e l’odio. E’ chiaro che sono all’opera le forze del diavolo.

Gesù non si presenta come un rivale dello stato attuale. E’ il Messaggero di Dio, il Figlio che fa la Volontà del Padre.
Lui proclama il Regno dei Cieli. Prima lo radica nel cuore degli uomini e poi nella comunità e inella Chiesa, il cui compito sarà quello di divulgare il Vangelo nel mondo e ad ogni creatura.

Gesù è seguito sia da coloro che sono assetati della Parola di Dio che da quelli che vogliono prenderLo in trappola per poterLo accusare.
Agli avversari sembra che Gesù li minacci e sia per loro una concorrenza. Molti trovano in Lui la risposta alle domande della vita, compresa la liberazione dalle malattie e dai problemi.
Lui salva le persone dai guai causati dalle loro autoproclamate guide.

Fin dall’inizio della Sua attività pubblica Gesù mostra la differenza tra il Suo insegnamento e quello degli scribi, tra il suo modo di agire e quello dei capi del popolo. Questa differenza era stata notata anche prima che mostrasse la Sua superiorità sugli spiriti impuri. Sta scritto: “Erano stupiti del Suo insegnamento, perchè insegnava loro come Uno che ha autorità e non come gli scribi”.
Guarire e liberare una donna malata è solo un’ulteriore conferma dell’autorità di Gesù e del Suo collegamento con il potere divino.

Il brano di oggi dell’evangelista Luca costituisce solo una parte di quel grande insieme sul quale pone l’accento il suo Vangelo, cioè che Gesù è vincitore sulle anime impure.
Con questo miracolo da un lato l’evangelista presenta Gesù come Messaggero di Dio che porta nel mondo il potere divino della salvezza spirituale e dall’altro lato offre ai Suoi seguaci la visione di come il mondo pagano nutriva ammirazione per Gesù. L’ammirazione per Gesù e la menzogna al termine del Vangelo di oggi indicano chiaramente l’esistenza di uno spirito sano che è presente nella moltitudine che Lo ascolta. Questo è il terreno fertile su cui cade la Parola di Gesù.
Egli è venuto da coloro che hanno bisogno del Suo conforto e del Suo insegnamento. Proclama il messaggio messianico a tutti coloro che lo aspettavano da tanto tempo. In Lui riconoscono il loro Liberatore e Salvatore.
Attraverso di Lui la Parola di Dio diventa così vicina e immediata che potevano comprenderLa chiaramente e viverLa felicemente. Questa è la risposta alle loro difficili domande sulla vita.

Nel Vangelo di oggi viene sottolineata l’ostinazione di coloro che avevano il compito di preservare la legge di Dio nel gregge loro affidato. Ci si sarebbe dovuto aspettare che il capo della sinagoga si rallegrasse del bene che Gesù faceva di sabato, invece accade il contrario. Non si rallegra del bene fatto alla donna curva, ma rimprovera Gesù e Gli dice che avrebbe dovuto farlo negli altri giorni. E’ come se avesse dimenticato che il bene può venire solo da Dio, Fonte di ogni bene.
Il sabato è un giorno santo per gli ebrei. Queste guarigioni in tale giorno hanno sempre la stessa reazione tra i capi del popolo, perchè sono sprofondati nel peccato e sono diventati capi ciechi.

Gesù sente la difficoltà di questa donna ricurva. Egli intensifica il dibattito e da una chiara risposta agli oppositori a cosa serva il sabato. Un giorno solenne dovrebbe essere un segno di salvezza e quindi qualsiasi atto che mostri questa realtà è giustificato.
Agli avversari risponde con una domanda: “Ipocriti. Non è forse vero che di sabato ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo che satana aveva messo in catene per 18 anni non avrebbe dovuto essere slegata di sabato?”.

Fratelli e sorelle, la Sua risposta è riportata negli altri Vangeli: “L’uomo non è stato creato per il sabato, ma il sabato è stato creato per l’uomo”.
Le critiche di Gesù non sono rivolte verso la forma, ma verso il contenuto e coloro che lo sostengono. Si rivolge contro una falsa scala di valori che vengono presentati come se dovessero salvare l’opera di dio, mentre in realtà la collocano contro il bene dell’uomo.
Questa enfasi di salvare l’opera di Dio da parte degli avversari mostra tutta l’ipocrisia a cui Gesù Si oppone fortemente.
Gesù è contro la religiosità che devia l’uomo. Dal Creatore può venire solo il bene, la pace e la benedizione.
La Parola di Gesù non si presenta come una parola umana, ma come una Parola che richiama il divino e che incoraggia la ricerca di ciò che è perfetto e fa abbandonare il marcio.

Fratelli e sorelle, anche oggi viviamo in un tempo caratterizzato dall’egoismo. Ci sono spot pubblicitari che dicono che possono risolvere tutte le difficoltà e le malattie. Dietro a tutto ciò ci sono i nuovi farisei che divulgano la falsa dottrina pastorale. Lo scopo di tale comportamento è solo l’egoismo e la gloria personale.
Anche oggi, come al tempo di Gesù, ci sono malati di spirito e di corpo. Come cristiani non dobbiamo rimanere a mani incrociate. Dobbiamo capire il momento e il modo di agire. Dio Stesso ci invita a fare ciò. Lui ci ha dato talenti spirituali e fisici da utilizzare.
La vera risposta alla falsa religiosità di oggi è la costanza cristiana e la perseveranza nel prolungare l’opera di Gesù. Dobbiamo essere la Mano tesa di Gesù.
Per quanto il nostro tempo sia intransigente nell’imporre valori non cristiani si richiede ancora di più una chiara testimonianza e la presenza dei fedeli di Gesù nella diffusione dei valori evangelici. Si chiede il nostro impegno.

L’offerta che ci viene proposta ogni giorno è così varia che molti cristiani si perdono o iniziano a mettere in discussione i valori cristiani di base.
Oggi si ripetono tanti attacchi ai Suoi seguaci, ai simboli cristiani e ad ogni iniziativa della Chiesa. Molti valori morali stabiliti da Gesù Stesso vengono sminuiti, disprezzati o spiegati in maniera errata.
La fede ferma e la certezza di essere sulla Sua Via non permettono che vengano offuscati gli ideali cristiani. In ogni tempo i cristiani sono stati perseguitati se hanno vissuto il vero Vangelo di Gesù.
Il mondo moderno ci dice che dovremmo tradire i valori cristiani fondamentali in nome di promesse salvifiche che ci fa. Lasciamo questi paradisi artificiali e rimaniamo fermi nella chiamata che dio ci ha fatto.
Testimoniamo nella semplicità della vita la nostra vocazione cristiana.

Preghiamo lo Spirito Santo di illuminare quotidianamente le nostre menti e le nostre anime, in modo da non vacillare e perderci.

Amen.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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