Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 13 settembre 2020


Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, oggi celebriamo qui a Medjugorje la croce, il simbolo più conosciuto del Cristianesimo e credo uno dei simboli più conosciuti del mondo.

La croce non nasce col Cristianesimo. La sua storia inizia molto prima di Gesù Cristo. Essa è stata trovata anche nei reperti dell’antico Egitto e in altre culture antiche come simbolo di vita, felicità e salute.
Ma nei secoli la croce diventa un mezzo di tortura. Così era anche per i romani. Offriva la possibilità di far soffrire a lungo. Questa pena era molto vergognosa. Ma il significato della croce cambia in modo radicale con la crocifissione di Gesù Cristo. Grazie al Suo Sacrificio la croce diventa il luogo dove si mostra l’Amore immenso di Dio nei confronti del mondo. E’ il luogo della vittoria dell’Amore sul male. Diventa sorgente di vita.

Nelle preghiere liturgiche di oggi viene descritta molto bene la simbologia della croce. Viene chiamata “albero della vita”. E’ il mezzo con il quale Dio dona la vita a ciascuno di noi. I padri della fede hanno spesso fatto il paragone tra la croce e l’albero del peccato di Adamo ed Eva. Si è fatto il confronto tra l’albero del bene e quello del male. Con la disubbedienza dei primi uomini arriva il male nel mondo. Dall’altra parte con l’obbedienza di un Uomo, il Figlio di Dio, viene la Vita nel mondo.
Nell’arte dei primi cristiani spesso vediamo la croce, ma non per mostrare Cristo sofferente. Al contrario: Cristo glorificato.

Nella basilica di san Clemente a Roma si trova un mosaico bellissimo della croce di Cristo. Si tratta dell’albero della vita. Dalle radici di quella croce esce una sorgente di acqua viva, ma anche fiori e frutti che riempiono il muro intero della basilica. I fiori che nascono dalla croce arrivano ad ogni creatura disegnata nel mosaico, dando ad ogni uomo la possibilità di trarre l’energia per la vita quotidiana.
Fratelli e sorelle, la simbologia di questo bellissimo mosaico è chiara. Con la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo la croce diventa simbolo della vittoria di Dio sul male e sul peccato. La croce è il luogo dove Dio mostra quanto è pronto a fare per portare la Vita a ciascuno di noi. Dio Padre non ha risparmiato nemmeno il Suo Figlio Unigenito per donarci la salvezza. Questo ci testimonia in modo chiaro l’Amore di Dio per ogni uomo. Questo Amore ce lo ha rivelato sull’albero della croce, ma ancora di più risorgendo il Proprio Figlio dai morti.

Grazie a Lui ancora oggi escono dalla croce piante e fiori ricchi di frutti. In questo modo Dio desidera donarci la grazia e la forza per procedere nella nostra vita. Desidera che ci nutriamo a quell’albero. Il frutto più prezioso di quell’albero è la Vita eterna.
Questo ce lo dice in modo chiaro Gesù nel Vangelo di oggi: “Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchè il mondo sia salvato per mezzo di Lui”. Desidera portarci nel Suo Regno. Fa una cosa che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare: Dio Stesso diventa uomo attraverso Suo Figlio per portarci la Vita eterna. E non solo. Ci dona questo attraverso la Sua Passione e Morte vergognosa in croce.
Come gli israeliti guarivano guardando il serpente di bronzo sull’asta, così ogni uomo che guarda con fede Gesù Cristo in croce diventa libero dal peccato e Dio gli dona la vita eterna.

Fratelli e sorelle, Dio dona la Vita eterna a ciascuno di noi. Spetta a noi aprirci a questa offerta e accettare il dono grandissimo. Dobbiamo decidere noi se rivolgere lo sguardo verso l’albero della vita da cui arriva la salvezza oppure verso un altro albero da cui arriva il peccato, come hanno fatto Adamo ed Eva. I frutti della croce non sembrano attraenti come le offerte di questo mondo che ci vengono presentate continuamente, ma portano piaceri brevi. Dio, invece, ci dona la Vita eterna in Suo Figlio Gesù Cristo per mezzo dell’albero della croce. Ci invita a stendere le nostre mani verso l’albero della Vita, l’albero della croce. Questo albero ha frutti per ogni uomo che attendono di essere colti per nutrirsi per giungere alla Vita eterna.

Cari fratelli e sorelle, ecco il motivo per cui la Chiesa celebra ed esalta l’albero della croce. Ecco perchè tutti noi facciamo quel segno tutti i giorni e diciamo “nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Ecco il motivo perchè portiamo su di noi il simbolo della croce, lo poniamo sui muri delle nostre case. Lo facciamo perchè è il segno della vittoria, il simbolo dell’Amore immenso di Dio verso l’uomo.
Non vergognamoci della croce, perchè attraverso di essa abbiamo ricevuto il frutto più prezioso: la Vita eterna.
Dio ci invita a volgere quotidianamente il nostro sguardo verso l’albero della croce e di cogliere i frutti per trarre l’energia e la forza per affrontare le difficoltà e le sfide che incontriamo.

Sia lodato Gesù Cristo.

fra Renato Galić

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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