Omelia della santa Messa – Medjugorje, 11 settembre 2020
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.
Fratelli e sorelle, nella parabola di questa sera Gesù parla dei rapporti umani.
Il brano del Vangelo ha tre pensieri che vogliono spiegare questi rapporti.
“Se un cieco guida un altro cieco tutti e due cadranno in un fosso”. Il fosso non ha una ringhiera e spesso non è visibile.
Gesù desidera sottolineare ai Suoi discepoli che tra loro deve regnare l’Amore ed il rispetto. Il discepolo non deve guidare un altro. Egli è invitato a servirlo e a sacrificarsi per lui.
Gesù dice anche: “Un discepolo non è di più del suo maestro, ma ognuno che sia ben preparato sarà come il suo maestro”. Questo intende dire che se si è male preparati si viene condotti verso l’inganno. Il maestro mal preparato non consiglia il discepolo e non lo porta al bene.
Ciò che Gesù ha detto ai farisei lo approfondisce ai suoi discepoli. Solo Lui può istruire noi che siamo Suoi discepoli. Il discepolo deve guardare sempre il proprio maestro, che per noi è Gesù Cristo. Il discepolo di Gesù non deve imporsi come leader o tiranno, ma deve seguire altri discepoli nel servizio e deve sacrificarsi per il prossimo, come ha mostrato Gesù con il Suo esempio.
Gesù ha detto: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire”.
Soltanto colui che ha l’occhio limpido può giudicare il fratello.
Gesù dice ai Suoi discepoli che prima devono togliere la trave dal proprio occhio per poter togliere la pagliuzza dall’occhio del fratello. Se saranno superbi come i farisei, presuntuosi per essere vissuti nelle virtù e considerandosi più capacidegli altri e così giudicandoli e condannandoli, Gesù dice loro che non andranno lontano e la gente li disprezzerà. Ecco perchè Gesù li chiama ipocriti.
Il cambiamento deve iniziare sempre da se stessi. Non chiedere all’altro ciò che non sei pronto a fare tu.
Se veramente l’Amore fosse dentro di noi il mondo sarebbe diverso. La dignità più grande è amare il proprio prossimo e servirlo.
Senza l’aiuto di Gesù non si può realizzare l’Amore, altrimenti è un’utopia.
Questo si realizzerà alla fine dei tempi. Ma, fratelli e sorelle, siamo chiamati già oggi ad iniziare a vivere il Comandamento d’Amore. Non lasciamolo per altri tempi.
Ascoltiamo Gesù già sta sera. Cerchiamo di essere Suoi buoni discepoli.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)