Omelia della santa Messa – Medjugorje, 10 settembre 2020
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, la prima lettura di oggi è tratta dalla prima lettera ai corinzi. San Paolo è molto chiaro e da istruzioni concrete per la vita.
Questo è accaduto durante il terzo viaggio missionario di san Paolo attorno all’anno 54 dopo Cristo.
A Corinto due terzi della popolazione era composta da schiavi. Si trattava, però, di una città intellettuale.
In questo luogo è arrivato il cristianesimo, ma la comunità cristiana non è andata sempre per la via giusta. I suoi membri hanno cominciato a litigare. Uno dei punti più importanti di divisione era da chi si era stati battezzati e a chi si apparteneva. Non erano coscenti che in questo modo si sarebbero persi e che il peccato li avrebbe condotti alla schiavitù.
La Sacra Scrittura ci dice chiaramente che all’inizio Dio aveva pensato chesaremmo dovuti vivere bene, in comunione con Lui e gli uni con gli altri. Ma noi non abbiamo voluto essere tranquilli. Abbiamo guardato il male che ci ha attirati con il suo spendore. Le conseguenze sono state la perdita del Paradiso e il lavoro con il proprio sudore.
Anche oggi il male ci inganna mostrandoci le cose che ci stanno attorno. La nostra mano vuole prendere quelle cose e ci diciamo che le vogliamo solo per questa volta e che non è un gran danno. La prossima volta, invece, cadiamo ancora più facilmente. Il maligno lo sa. Ci attacca con i mass media e cerca di attirarci dalla sua parte.
Siamo noi colpevoli se ci abbandoniamo a questa chiamata ingannevole.
Dio ci suggerisce di essere persone sane e comunità sane. Dobbiamo essere coloro che con il loro comportamento si mettono a disposizione di Dio, affinchè Egli possa guidare l’umanità. Tutto questo possiamo farlo se lo vogliamo. Dio è più forte del male, ma non vuole lottare lasciandoci da parte. Tramite noi vuole radicare il bene nel mondo, perchè ci ama. Ci ha creati liberi.
Lavorando sempre di più per il Signore comprendiamo il Suo Amore e la libertà che ci ha dato.
San Paolo direbbe che tutti noi siamo il mezzo per diffondere la Parola di Dio: non facciamo nulla per noi stessi, ma per Amore verso Gesù. Colui che è un vero cristiano dovrebbe comprendere le parole di san Paolo.
Sembra che i tempi di Paolo fossero diversi dai nostri. Possono essere diversi, ma la sostanza è sempre uguale.
Nella prima comunità cristiana a Corinto le persone non comprendevano che col Battesimo avrebbero dovuto cambiare certi comportamenti. Il mondo pagano e quello cristiano non sono uguali. Se così fosse non ci sarebbe bisogno del Battesimo.
Questo vale ancora oggi ovunque. Da una parte abbiamo il mondo cristiano e dall’altra il comportamento generato dal mondo.
Le nostre famiglie devono essere luogo di pace e comunione e non un luogo di distruzione. I nostri costumi non devono somigliare a quelli degli altri, ma devono riflettere la nostra anima cristiana sana.
Un uccello ha chiesto ad un altro: “Quanto pesa un fiocco di neve?” “Il suo peso è poco più di nulla”. “Allora ti devo raccontare una storia. Ero seduto su un ramo di un pino. Ha cominciato anevicare. La neve scendeva piano. Non avevo altro da fare e ho cominciato a contare i fiocchi di neve che cadevano sul mio ramo. Ho contato fino a 3701. Quando è caduto il fiocco successivo il ramo si è spezzato”. Detto questo l’uccellino è volato via.
Questa storia ci insegna tanto. Ci dice che la nostra voce, per quanto possa sembrare debole, è importante per costruire il bene. Ci dice anche che il nostro peccato, per quanto possa sembrare piccolo, contribuisce molto per costruire il male.
Bisogna vedere solo in che direzione ci giriamo. Noi che ci diciamo cristiani dovremmo conoscere la nostra vera via. Dovremmo camminare nella giusta direzione.
Siamo stati battezzati; siamo cresciuti in una famiglia cristiana; siamo andati a Messa. Per questa ragione dovremmo sempre cercare la Verità. Chi è con Dio non ha paura della Verità.
A noi, invece, raccontano bugie. Questo è cominciato quando il benessere è apparso sul palco del mondo. Ad alcuni è sembrato che non ci fosse più bisogno di Dio e che avrebbe solo dato fastidio. Hanno cercato di allontanarLo proclamando un tempo oscuro. Oggi siamo nel tempo in cui ci viene offerto il veleno. La bugia ha preso il posto della verità.
Noi, come cristiani, dobbiamo opporci al male. Non importano le conseguenze. Ciò che conta è che Dio sia soddisfatto di noi.
Tutto questo può prortare anche alla morte, come era all’inizio del Cristianesimo, come era al tempo del comunismo o come è ora in varie parti del mondo. Il Cristianesimo fa soffrire, perchè fa comprendere un comportamento diverso.
Il Vangelo di oggi ci parla proprio di questo. Gesù non dice di uccidere i nostri avversari, ma di amarli, di pregare per loro e di offrire anche l’altra guancia quando veniamo percossi.
Questo sembra da ingenui, ma solo così si possono vincere tutti gli attacchi del male. Questo ci viene insegnato anche dalla Regina della Pace.
Lei è venuta sulla terra per insegnare a tutti noi, come singoli e come comunità, come dobbiamo camminare. Sappiamo che ci siamo incamminati su strade sbagliate e che tale aiuto ci è necessario. La Madonna non ci dice di litigare con gli altri in Suo Nome, ma di testimoniare nell’amore e nell’umiltà ciò che abbiamo visto e sentito.
Comprenderemo la Madonna solo se non ci vanteremo dei nostri successi e se ci domanderemo continuamente se abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare.
Ci sono tanti modi per capire se abbiamo compreso questo. Vediamo il nostro rapporto verso la scienza.
In questo momento i nostri ragazzi stanno tornando a scuola. Cosa vogliamo dche ricevano dalla scuola? Vogliamo che abbiano le conoscenze per guadagnare in futuro oppure che siano educati bene nell’Amore verso Dio e verso il prossimo? Queste sono domande importanti alle quali bisogna rispondere in modo giusto.
Per alcuni che si dichiarano cristiani le cose materiali sono più importanti di quelle spirituali. Commettono un errore.
Quando siamo con Dio possiamo fare di più di quello che crediamo di poter fare. Dio ci aiuta e ci guida verso la vera conoscenza. Lo hanno provato molti santi nella storia e lo provano tante persone anche oggi.
Alla fine di questo discorso possiamo riassumere che dobbiamo appartenere a dio ed essere misericordiosi, perchè così saremo forti e potremo vivere in questo mondo in cui viviamo.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)