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31° Mladifest – Omelia Santa Messa del cardinal Vinko Puljić del 5 agosto 2020


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Parola del Signore.


Eccellenze reverendissime, monsignor Hoser e monsignor nunzio, padre provinciale, confratelli sacerdoti, fratelli e sorelle, giovani che siete venuti a questo festival, vi saluto tutti cordialmente all’inizio di questa mia omelia.
Mi dispiace che i traduttori dovranno seguire quello che dico, perchè non ho consegnato loro l’omelia scritta. Se non riescono a tradurre tutto ci hanno messo ugualmente la buona volontà. Non lamentatevi.

Immaginate che adesso vi faccia un’intervista virtuale. Domando ad una persona: “Che cosa ti ha portato qui a questo festival in questa situazione?” Credo che qualcuno mi risponderebbe: “Mi hanno raccontato l’esperienza degli anni precedenti e il fatto che si incontri Dio e si sperimenta la Sua Presenza. Per quello sono venuto”.
Credo che molti di voi desiderino proprio questo.
Forse qualcuno direbbe: “Sono vuoto. Sono venuto a riempire le mie batterie per affrontare la sfida della vita”.
Alcuni forse direbbero: “Mi sono soffocato di troppe cose e mi sono perso. Sono venuto a ritrovare me stesso. Sono venuto ad incontrare Dio e a farLo venire in me”. Sant’Agostino disse: “Signore, Ti ho cercato dappertutto e Tu eri in me e io fuori di me”.

Qualcuno direbbe: “Cerco di mandare avanti la mia barca della vita, ma la barca non si sposta, perchè è legata alla riva e nonostante i miei sforzi non và avanti. Sono venuto a slegare la mia barca della vita nella Confessione sincera, per poter procedere a pieni polmoni”. Per fare ciò bisogna slegarsi e ricevere l’assoluzione nella Confessione.

Alcuni di voi si riconoscono in questa affermazione: “Sono solo. Provo solitudine. Mi hanno educato nell’egoismo. Questa educazione mi rende infelice. Non posso vivere solamente rincorrendo i miei interessi. Voglio ritrovare la gioia della vita nel donare. Per questo sono venuto qui”.
Credo che molti di voi direbbero: “Sono inquieto dentro di me. Non ho la pace. Sono venuto a cercare la pace nell’anima. Sono venuto a pregare la Madonna, affinchè ottenga la pace per la mia anima, in modo che possa riflettere la pace nel mio ambiente”.

Qualcuno potrebbe dire: “Sono venuto per riconoscere l’uomo come amico del mio viaggio”. Seguendo i social e la politica vediamo che si tratta sempre di uno scontro e mai si parla di un viaggio comune. Credo che molti di voi cerchino proprio questo.
Alcuni di voi direbbero: “Sono venuto qui per conoscere quanto vale la mia vita e per vedere quanto io sia pronto a sacrificarmi”. Non c’è Amore senza apertura al sacrificio. La lezione più importante della vita che bisogna apprendere è imparare ad amare. Dio ci ha creati per Amore e per vivere l’Amore.
Spesso siamo infelici e insoddisfatti. Questo si vede bene quando camminiamo per le vie della città. Tutti hanno un volto triste. Perchè? L’uomo egoista non può essere felice. Non può riflettere la felicità.

Qualcuno potrebbe anche dire: “Sono venuto affinchè la Madonna mi guidi a Gesù”. Tutto ciò che qui chiederemo lo troveremo in Gesù. Maria ci guiderà da Lui.
Ecco il titolo “venite e vedrete”. Sono venuto non per vedere con gli occhi, ma con il cuore. Sono venuto a vedere con la fede. Chi? Gesù Risorto. Solo Lui può darci risposte alle nostre domande di vita.
Tutta la tecnologia, tutta la scienza non possono dare ciò che Gesù dona. “Vi do la Mia pace. Credete in Me e credete in Colui che Mi ha mandato”.
E’ importantissimo imparare da Maria come ascoltare la Parola di Dio, come accoglierLa e viverLa.
Avete sentito quando nel Vangelo Maria e i discepoli cercavano Gesù? Gesù guardò attorno a Sè e disse: “Chi è mia Madre e chi sono i Miei fratelli? Coloro che ascoltano la Parola di Dio e La vivono”.
Il problema è dentro di noi. Dio Si dona, ma io devo essere aperto per ricevere. Devo fare come Maria. Sentire la Parola di Dio, accoglierLa, affinchè sia la mia luce e il mio sentiero.

Cari giovani, voi avete ereditato tante cose deformate nel vostro sviluppo. La prima bugia che vi hanno detto è che bisogna vivere senza soffrire. “Non voglio che i miei figli soffrano come ho dovuto soffrire io”. Questo viene detto da tanti genitori, ma è la bugia più grande. Nessuno si è realizzato nella vita senza aver sofferto. Se voglio realizzarmi devo essere coraggioso e pronto per il sacrificio.
Vi guardo e vedo che tutti voi avete simboli e bandiere del vostro paese e del vostro popolo. Questo è comprensibile e fa vedere da dove veniamo e chi siamo. Ma c’è un simbolo che vale per tutti i popoli e tutti i luoghi della terra. Si tratta di questo Cristo Crocifisso che dalla croce desidera abbracciare ogni uomo. Questa croce è la nostra identità. Da lei impariamo.

Quando hanno chiesto a san Bonaventura “dove ha conquistato tutta quella intelligenza?” lui li ha portati ai piedi della croce. Ha risposto: “Leggo questo libro tutti i giorni e non l’ho finito ancora”.
Tutti noi portiamo la croce come segno della nostra fede. Durante l’impero turco le nostre donne si facevano i tatuaggi con la croce, affinchè si potesse vedere la loro fede. Quella crocetta era il segno di riconoscimento.

Durante la seconda guerra mondiale era stato imposto a coloro che tornavano dalla via crucis di Bleiburg di spogliarsi. Uno aveva la medaglietta della Madonna e un altro la croce. Il soldato con la mitragliatrice ha detto a quello che indossava la crocetta: “Toglila!” “No. Mi puoi uccidere, ma questa non la toglierai da me. Questo è il segno della mia vita”.
Perchè dico questo? Perchè bisogna saper trovare la propria radice. La radice della vita, il fondamento della fede. Così non sarò tiepido. La tiepidezza ci uccide. Devo vivere con convinzione.
Vi hanno oppresso con le deformazioni, con le corse verso i piaceri e il consumismo. Sappiate scoprire con la vostra intelligenza la via giusta, cioè Gesù. “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Decidetevi con il vostro cuore per questa vita. Nel vostro spirito abbracciate il Risorto. Non abbiate paura della vita.
Tali persone sono capaci di costruire un futuro. Solo coloro che sono capaci di vivere il sacrificio alla scuola della croce possono costruire il futuro.

Cari giovani, se volete costruire il futuro permettete che Maria vi guidi a Gesù, affinchè possiate sentire la Parola “venite e vedrete”.
Vieni da Gesù. Guarda il Risorto. Non con gli occhi terreni, ma con quelli della fede. Vieni e vedi. Quando torni a casa gli altri possano vedere che tu hai incontrato Dio, che hai trovato Gesù e che Maria ti guida verso di Lui. Anche gli altri possano desiderare di sperimentare la stessa cosa.

Sono felice di essere sta sera con voi qui per pregare, lodare Dio, chiedere l’intercessione della Madonna, ma anche – come pastore – per incoraggiarvi e non avere paura della vita.
Non credete a tutte le cose che ci dicono la tv e la politica. Loro devono fare così. Tu pensa con la tua testa. I tuoi piedi portano la tua testa.
Chi si decide per una cosa non ha più paura. Coloro che hanno sempre paura di perdere qualcosa non procedono. Chi ama Dio e Lo segue non potrà perdere mai nulla.

Questo festival dei giovani che è alla 31. edizione possa incoraggiare in voi la coscienza di cambiare il mondo, perchè vi siete decisi per Gesù Risorto.
Su questo cammino vi protegga la nostra Madre Maria.

Amen.

cardinal Vinko Puljić

Fonte:  (Trascrizione a cura di A. Bianco)

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