Omelia della santa Messa – Medjugorje, 9 giugno 2020
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, gli ultimi giorni della nostra vita rimangono come nostro ricordo.
Quando siamo andati per la prima volta in aereo ci siamo sentiti diversi. Forse tra le nuvole abbiamo potuto sentire il nostro desiderio di eternità, di toccare l’immensità. Contemplando l’azzurro immenso ci liberiamo da tutto ciò che è piccolo e le difficoltà diventano relative.
Il cielo immenso ci guida verso le nostre profondità personali.
Noi uomini siamo rivolti verso qualcosa che ci supera, qualcosa che è al di fuori di noi, ma ci attira fortemente.
Nemmeno nell’eternità potremo comprendere Dio. più Lo guarderemo e più scopreremo nuovi segreti e misteri.
Santa Caterina ha detto: “O Santissima Trinità, Tu sei un mare. Ti scopro sempre di nuovo. Più Ti trovo e più Ti cerco”.
Un ragazzo, durante i suoi studi, ha imparato tante definizioni belle di Dio. Non essendo del tutto soddisfatto ha chiesto aiuto al professore. Questo si è alzato e ha porto una rosa al giovane. Ha detto: “Senti il profumo di questa rosa. Te lo puoi ricordare?” “Sì”. “Allora vai fuori e parla alla prima persona che incontri del profumo di questo fiore”. Il giovane ha risposto: “Ma è impossibile. Dovrei portare la rosa con me”. “Proprio così” ha risposto il professore. “Noi possiamo imparare tante belle definizioni di Dio, ma se non Lo abbiamo con noi non possiamo parlare agli altri di Dio”.
Dobbiamo sì testimoniare Dio con le parole, ma soprattutto dobbiamo farlo con le nostre opere, con la nostra speranza e il nostro amore quotidiano. Il nostro amore totale deve essere testimonianza di Cristo. La nostra missione è amare.
Cari fedeli, Gesù dice che i Suoi discepoli sono il sale della terra e la luce del mondo. Per poterlo essere bisogna indirizzare se stessi verso l’Amore. Ci possiamo anche nutrire di ciò che non è cibo e guardare ciò che non ci aiuta. Possiamo essere sale della terra solamente se ci nutriamo dalla vera Fonte e questo richiede sacrifici, rinuncia di ciò che è inutile e che ci svuota.
A Gesù appartiene colui che attinge luce dalla vera Sorgente.
Tutti i giorni riceviamo attraverso gli occhi e le orecchie informazioni che ci stancano e ci feriscono.
Un professore ha detto ad una studentessa: “Ciò che desidero per un giovane è che possa custodire il silenzio in mezzo ai rumori e sappia ascoltare ciò che è vero”.
E’ facile essere affascinati da ciò che è splendente, ma il sale della terra e la luce del mondo vengono dalle sorgenti più profonde.
Il beato Herry Newman ha scritto una preghiera che piaceva tanto a Madre Teresa di Calcutta e che lei pregava tutti i giorni con le sue consorelle. Questa può essere anche la nostra preghiera: “Caro Gesù, aiutami a portare ovunque il profumo del Tuo Amore. Riempi la mia anima con il Tuo Spirito e la Tua Vita. Tocca tutto il mio essere, affinchè la mia vita sia il riflesso della Tua Vita. Illuminami con la Tua luce, affinchè ogni persona che mi incontra senta la Tua Presenza. Gesù, rimani con me, affinchè io possa splendere come Te e diventare luce per gli altri. Fa che possa lodarTi come Tu vuoi donando luce agli altri attorno a me. Fa che possa predicarTi senza parole, ma con l’esempio, con la forza che attrae, con le mie opere, con la pienezza d’amore che il mio cuore ha per Te”
Amen.
fra Stanko Ćosić
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)