Omelia della santa Messa – Medjugorje, 2 giugno 2020
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, con la festa di Pentecoste che abbiamo celebrato domenica scorsa abbiamo iniziato il tempo ordinario.
Il Signore è come se ci dicesse: “Avete sentito cosa dovete fare; mettetelo in pratica”.
Può accadere che nella nostra vita qualche volta siamo confusi, come lo sono stati i discepoli di Gesù. Sono rimasti con Lui tre anni, convinti che fosse il Messia, e poi è stato improvvisamente inchiodato alla croce.
Come hanno reagito? Non hanno abbandonato il loro cammino, ma si sono immersi nella preghiera. Sapevano che solamente in quella maniera potevano fugare tutti i dubbi della loro vita ed ottenere le risposte giuste.
Ovviamente il male non vuole permettere all’uomo di tornare in sè e percorrere il giusto cammino e cerca costantemente di sedurlo per tenerlo in pugno.
Di tutto ciò ci parla la seconda lettura di san Pietro apostolo.
Pietro ci dice di renderci conto di essere discepoli di Gesù e di stare attenti ai malvagi che con la loro fornicazione vogliono condurci alla rovina.
Anche oggi i malvagi stanno cercando di creare il loro regno in terra. Si sono rivolti con tutte le forze contro l’occidente che una volta fioriva di Cristianesimo. Oggi questo Cristianesimo è abbastanza sbiadito. Ciò capita perchè i cristiani hanno iniziato a vivere insegnamenti diversi da quelli di Cristo.
Scoprendo il nuovo mondo i cristiani, al posto di portare il Cristianesimo, hanno rubato tutto ciò che potevano rubare e non se ne sono pentiti. Non possiamo raccontare la storia in un altro modo e non possiamo giustificarla.
Lavare queste colpe si può solamente attraverso la conversione.
Non sorprende se la Regina della Pace ci parla continuamente della conversione. E’ una condizione necessaria per camminare in modo giusto. Ogni cristiano ragionevole deve pentirsi del male fatto. Non cercherà giustificazioni, ma dirà al suo Dio che gli dispiace.
Credo che su questo abbiamo riflettuto durante la recente piaga reale o immaginaria: chiese chiuse; niente Messe; niente Comunione.
I media ci hanno spaventati. se non sapevamo come rapportarci in modo giusto con Dio allora questo tempo ha distrutto la nostra vita. Tuttavia un cristiano non deve mai permettere a nulla di disturbarlo. Ciò che porta dentro di sè è più forte perchè provviene da Dio.
I cristiani si sono dimenticati di parlare dei tesori della Chiesa.
Uno di questi è la liturgia delle “4 tempora” che celebriamo questa settimana. Abbiamo le 4 tempora di Avvento, Quaresima, Pentecoste e di settembre.
Mercoledì, venerdì e sabato digiuniamo e preghiamo per certe intenzioni. Ora preghiamo per la benedizione del nostro lavoro e per il raccolto della terra. Dio non è lontano da noi e dalla nostra vita.
Nella vita i limiti che fissiamo non sono per distruggere, ma per preservare. Nella cura di essa cerchiamo di mettere in luce la sua ricchezza. Lo sa chi ha deciso di abbandonarsi alla Saggezza di Dio. I nostri martiri erano così. Indipendentemente da quale paese venissero sono nostri, della Chiesa. Hanno dato la vita per il loro credo, perchè sapevano che quella era la strada giusta.
Oggi celebriamo il ricordo di due martiri: i santi Marcellino e Pietro. Marcellino era un sacerdote e Pietro un esorcista. Nel 299 sono stati torturati durante le persecuzioni di Diocleziano. Sono stati giustiziati nel bosco per cancellare ogni loro traccia. Prima di ciò hanno dovuto scavare la propria fossa. Il luogo, però, è stato scoperto dalla pia donna romana di nome Lucilla. Trovati i corpi li ha trasferiti in un altro luogo. Più tardi sono state erette due basiliche in loro onore a Roma, perchè i cristiani non volevano dimenticarli.
Purtroppo le persecuzioni dei cristiani non si fermano nemmeno oggi. Lo vediamo ogni giorno in diverse parti del mondo. Neppure il nostro occidente è escluso da ciò. Solo i modi sono diversi, tutto il resto è uguale.
San Giovanni Paolo II, all’inizio dell’anno 2000, ci ha ordinato di elencare i nostri martiri, perchè sono il tesoro di tutta la Chiesa e ci mostrano la via verso Dio.
Ogni nazione conosce la propria storia. Noi croati stiamo curando ancora le nostre ferite e contiamo ancora i nostri morti. Ricordiamo il male subito dai turchi per 400 anni, la seconda guerra mondiale e il dopoguerra. Nel tempo del comunismo i fedeli venivano uccisi senza prove e senza processi. Sono stati uccisi centinaia di migliaia di fedeli e oltre 500 sacerdoti. La più grande strage avvenne nel mese di maggio, il mese della Madonna, ma crediamo che Lei, come ha fatto con Suo Figlio, li abbia ricevuti tra le Sue Braccia.
Domenica prossima ricorderemo l’omicidio di 15000 croati a Mazev, in Slovenia. Tra loro c’erano tre francescani dell’Erzegovina. Ricordiamoli tutti nelle nostre preghiere. siamo loro grati per il loro sacrificio.
Naturalmente a tutto ciò si può rispondere con l’odio, cioè alla stessa maniera. Ma il Cristianesimo non ci ha mai insegnato e mai ci insegnerà a fare così. Ci insegna a curare le ferite e a scacciare da noi il male.
Ecco perchè Gesù oggi ci dice: “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio”. Siamo membri responsabili della società in cui viviamo, ma siamo guidati verso l’eternità dove vive Dio. Se i cristiani lo capissero fino in fondo molte cose sarebbero diverse.
Dio è vicino a noi individualmente, ma tutti insieme ci guida come comunità che è diretta verso di Lui.
I totalitarismi moderni non la pensano così. Il comunismo e tutte le sue varianti hanno enfatizzato la comunità. L’individuo è completamente irrilevante e può essere sacrificato per il bene della comunità.
Il liberalismo e tutte le sue varianti enfatizzano l’individuo. Al centro di tutto non c’è Dio, ma l’uomo. L’unica cosa importante è che l’individuo non si senta privato di nulla.
Chiunque sia saggio capisce che nessun futuro può essere costruito in questo modo. Sarebbe una casa costruita sulla sabbia, come dice Gesù. La casa deve essere costruita su una solida roccia, che è la Chiesa. Essa mostra all’uomo stanco la via per giungere a Dio.
Può succedere che Essa Stessa vada per il verso sbagliato, ma non è colpa di Dio, bensì dei suoi membri: di tutti noi.
Proteggiamo la nostra Chiesa.
Non siamo responsabili solo di noi stessi, ma anche di coloro che sono attorno a noi.
Dio ci attenderà un giorno sia come individui che come membri di una comunità. Riusciremo ad essere retti solo se veramente lo vogliamo.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)