Angolo teologico (26)
Messaggi del 25 gennaio e 2 febbraio 2017
Messaggio a Marija del 25 gennaio 2017
“Cari figli! Oggi vi invito a pregare per la pace. Pace nei cuori umani, pace nelle famiglie e pace nel mondo. Satana è forte e vuole farvi rivoltare tutti contro Dio, riportarvi su tutto ciò che è umano e distruggere nei cuori tutti i sentimenti verso Dio e le cose di Dio. Voi, figlioli, pregate e lottate contro il materialismo, il modernismo e l’egoismo che il mondo vi offre. Figlioli, decidetevi per la santità ed io, con mio Figlio Gesù, intercedo per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Commento teologico
Il messaggio si può dividere coerentemente in quattro aspetti che lo compongono:
1.Preghiera e pace: “oggi vi invito a pregare per la pace“. L’unica arma per sconfiggere ogni sorta di guerra è propriamente la preghiera. In effetti la preghiera indica l’apertura dell’animo a Dio, cioè spalancare il nostro essere verso l’infinita potenza e sapienza divine, affinché il Padre onnipotente faccia ciò che è in suo potere, cioè attuare e diffondere la pace nel mondo. Non esiste altra potenza più forte di quella divina. Le armi non spengono la guerra, anzi la fomentano e la infuocano. Similmente i colloqui o le mosse diplomatiche sono soltanto degli sforzi umani per alleggerire e acquietare alcune forme belliche. Ma l’insidia dell’odio e delle inimicizie e rivalità persiste a spargere sangue e tribolazioni. La pace, a sua volta, costituisce il frutto benefico della preghiera, l’effetto durevole di una comunione fraterna al di sopra di ogni divisione. Ma la preghiera deve nascere e svilupparsi in ogni angolo della terra: essa inizia e si annida nel cuore dell’uomo, affinché da lì, dove nascono, siano distrutte le cattiverie, i rancori, le avversioni, dettate dall’egoismo e dall’orgoglio, dal predominio e dalla sete di conquiste e di poteri.
Il messaggio elenca tre ambiti in cui deve originarsi e crescere la pace: “pace nei cuori umani, pace nelle famiglie e pace nel mondo”. Ciò significa che la pace è come una macchia di olio che si espande in tutte le direzioni, dal singolo alla famiglia e dalla famiglia al mondo. Siccome si è detto che la pace viene da Dio per mezzo della preghiera, ne deriva una logica imbattibile: se so coltivare la preghiera del cuore, qui c’è Dio e quindi vi è la fonte primaria della pace; se si stabilisce la preghiera nella famiglia, lì vi è Dio e dunque si rafforza la comunione familiare superando tensioni e malintesi; se si prega nella società, allora nel mondo torna ad abitare Dio il Padre con il Figlio e lo Spirito Santo, pertanto l’amore trionfa sull’odio. Quale profonda sapienza è presente in queste parole di Maria! Ascoltiamole e viviamole in noi stessi, nelle nostre famiglie e comunità, nell’intera umanità. Allora veramente la pace si potrà attuare ma sempre nella fedeltà e nell’amore al Signore nostro creatore e salvatore.
2. Lotta contro Satana, una lotta spirituale a tutto campo: “Satana è forte e vuole farvi rivoltare tutti contro Dio”. Come si vede, la Vergine non ha paura di rivelare l’acerrimo nemico dell’umanità, il diavolo, che come leone circuisce e ruggisce per divorare le creature umane, allontanandole da Dio e farle sue schiave, quali strumenti di odio e di ribellione. Non possiamo passare sotto silenzio tale aspetto, anzi ai nostri giorni si constata che Satana lavora spietatamente per sconvolgere la faccia della terra e disseminare ovunque divisioni e contrasti, cominciando dal singolo uomo e soprattutto dalle famiglie per poi insinuarsi in tutti gli angoli della terra. Noi non solo dobbiamo esserne consapevoli ma dobbiamo impugnare le armi spirituali per opporci tenacemente ai suoi attacchi malefici. L’arma spirituale per eccellenza è la preghiera e la fedeltà a Cristo, che tutti possediamo nel nostro piccolo, ma diventa una superpotenza divina che può sovrastare anche le zone in guerra più remotamente lontane o irraggiungibili. L’intento principale di Satana e quello di metterci contro Dio, in modo da allontanarlo dal nostro animo e dalla società religiosa e civile, per diventare lui il padrone del mondo… Ciò è esattamente il contrario della preghiera e della pace: queste si sa che uniscono il cuore umano al Cuore divino, mentre il Maligno intende dividere e contrapporre l’essere umano all’Essere divino. Si tratta di una vera drammatica lotta che può condurre o alla rovina totale se gli uomini, sedotti da Satana, si mettono contro Dio oppure se essi, irrorati dalla fede e dall’amore di Dio, restano saldamente uniti al Signore, diventano strumenti di riconciliazione e di ricostruzione di un mondo migliore. Su questo fatto non deve sussistere alcun dubbio, come ripete la Vergine: “Satana vuole riportarvi su tutto ciò che è umano e distruggere nei cuori tutti i sentimenti verso Dio e le cose di Dio”. Questo è il suo intento principale e lo sta attuando nel mondo e nella comunità cristiana. Se si perde la comunione con Dio, si stabilisce l’unione con il diavolo. Non esiste via di mezzo né può valere alcun compromesso.
3.Tre situazioni pericolose, in cui si nasconde e opera Satana. La Vergine fa calare il discorso nella concretezza in cui vive l’umanità: “voi, figlioli, pregate e lottate contro il materialismo, il modernismo e l’egoismo che il mondo vi offre”. Cosa si intende con queste tre termini? Con il “materialismo”si indica il primato dei beni materiali, che assurgono a valori assoluti e primari, come fossero delle divinità. Si tratta dell’avidità e dell’attaccamento al denaro, della ricerca sfrenata del benessere fisico, del divertimento e del piacere a tutti i costi, del sessualismo disordinato e dell’immoralità fuori di ogni legge, degli interessi totalmente terreni e di bassa lega. Il “modernismo” è quella corrente di pensieri e di atteggiamenti che ricerca superbamente verità e regole nuove di vita in contrasto con la verità evangelica e la sana dottrina cristiana, contro la natura stabilita dal Creatore, contro la stessa legge divina, contro la tradizione stabile della Chiesa, seminando eresie e apostasie, che disorientano gli animi e conducono ad un interiore malessere e a un disordine generale e incontrollabile. Infine “l’egoismo” manifesta l’atteggiamento di colui che mette il proprio io al primo posto, ergendosi presuntuosamente contro Dio e contro tutti gli altri. L’io (ego) diventa l’unico punto di riferimento nelle piccole e grandi cose e nessuno può opporsi ad esso, in certo qual modo si identifica con Dio come fosse il padrone del mondo. Dona ampio spazio ai propri personali desideri e capricci, sfruttando gli altri e sottoponendoli al suo dominio. L’egoismo e l’egocentrismo costituiscono la radice da cui sorgono molteplici mali e cattiverie, corruzione e depravazione. Da qui il richiamo materno a combattere tali tendenze negative, che si possono insediare dentro di noi e renderci schiavi, al fine di ricuperare i valori della verità, dell’umiltà, dell’amore, della vita, dell’ordine e della giustizia, sapendo elevare lo spirito al di sopra dello squallido orizzonte edonistico e perverso.
4.Decidersi per una vita santa. Questa la conclusione meravigliosa del messaggio e forma la sintesi essenziale: “figlioli, decidetevi per la santità”. La santità non è una realtà riservata soltanto ad alcune persone prescelte da Dio e particolarmente dotate di doni e carismi, ma essa è una chiamata rivolta ad ogni cristiano, discepolo di Cristo e suo seguace, cioè a ciascuno di noi. Essa consiste precisamente nel lasciarsi configurare a Gesù fino ad essere un solo spirito con Lui. La Vergine ci invita a rivolgerci a suo Figlio, a farlo il punto centrale della nostra esistenza e della nostra persona, in modo da pensare, agire, amare, soffrire, faticare, gioire sempre con Lui e per Lui. Non pretendere di fare cose straordinarie e strepitose, ma vivere quotidianamente, nelle varie circostanze più o meno felici, il totale affidamento al Signore e aprire ogni volta il cuore e la mente alla sua volontà e al suo amore. Ci si chiede: ma come ciò è possibile alle nostre deboli forze? È vero che siamo molto miseri, ma è anche altrettanto vero che la grazia divina collabora fortemente con noi. L’importante è che noi ci impegniamo a cooperare con essa docilmente. D’altronde la Vergine ci incoraggia maternamente: “io, con mio Figlio Gesù, intercedo per voi”. Ella, nostra Madre per sempre, chiede a suo Figlio di donarci la pienezza del suo amore e della sua grazia. Perché temere e diffidare? Lasciamoci travolgere e coinvolgere su questo stupendo cammino di santificazione!
Messaggio a Mirjana del 2 febbraio 2017
“Cari figli voi che cercate di presentare a mio Figlio ogni giorno della vostra vita, voi che provate a vivere con Lui, voi che pregate e vi sacrificate, voi siete la speranza in questo mondo inquieto. Voi siete i raggi della luce di mio Figlio, un Vangelo vivente, e siete i miei cari apostoli dell’amore. Mio Figlio è con voi. Egli è con coloro che pensano a Lui, che pregano. Allo stesso modo, però, Egli aspetta pazientemente quelli che non lo conoscono. Perciò voi, apostoli del mio amore, pregate col cuore e mostrate con le opere l’amore di mio Figlio. Questa è l’unica speranza per voi, ed anche la sola via verso la vita eterna. Io, come Madre, io sono qui con voi. Le vostre preghiere rivolte a me sono per me le più belle rose d’amore. Non posso non essere là dove sento profumo di rose. C’è speranza! Vi ringrazio”.
Commento teologico
Il messaggio si presenta come un quadro bellissimo diviso in due immagini: la prima disegna la figura lucente dei suoi figli; la seconda delinea le caratteristiche dei suoi apostoli.
1.Pennellate di amore per i suoi figli. Come una cascata di acqua zampillante si presentano le parole della Vergine che dipingono la figura splendente dei suoi figli fedeli: “voi che cercate di presentare a mio Figlio ogni giorno della vostra vita, voi che provate a vivere con Lui”. Queste sono le prime due pennellate che mostrano l’attitudine di offrire ogni giornata a suo Figlio quale Signore e Redentore, fonte di vita e di amore. Ella vede tutti noi come coloro che amano suo Figlio sopra tutte le cose e intessono le circostanze di ogni giorno nella totale fedeltà a Gesù, quali figli legati vitalmente e costantemente al proprio Figlio. In ciascuno di noi Ella scopre i lineamenti stupendi di quell’unico bellissimo Figlio, il Cristo. Per questa ragione la nostra vita non è altro che una vita vissuta in sintonia e in comunione strettissima con suo Figlio. Ciò comporta la nostra disponibilità a comportarci da veri figli verso di Lei come ha fatto Gesù, di ascoltare i suoi insegnamenti, di imitare le sue virtù e di renderci dediti alla divina Volontà, come lei, ripetendo il nostro sì pieno ogni volta che dobbiamo affrontare situazioni difficili e drammatiche. Poi la Vergine aggiunge: “voi che pregate e vi sacrificate”, altre due pennellate piuttosto impegnative in quanto ci configurano come persone di preghiera e di sacrificio. Ma lo siamo realmente? Si ha l’impressione che questa volta Maria abbia un po’ esagerato evidenziando le buone qualità dei suoi figli, i quali invece spesso sfuggono alla preghiera e al sacrificio. Ma grande è il suo amore di Madre che ci vede più bravi e buoni di come siamo realmente. Quale grande tenerezza materna!!
Ancora insiste: “voi siete la speranza in questo mondo inquieto”. Una quinta pennellata, nella quale appare la nobiltà e grandezza del nostro essere figli suoi, in quanto siamo la speranza, cioè rappresentiamo uno squarcio di luce e di vita in questo mondo perverso e tenebroso, come fossimo un’àncora di approdo e di sicurezza per tante creature umane dolenti e sconvolte, angosciate e terrorizzate. Anche questo aspetto non è di poco conto e dovremmo tenerlo presente, per evitare di assuefarci alla mentalità mondana e terrena, ma per risplendere come vive fiaccole che offrono conforto, accoglienza e orientamento ai nostri fratelli più bisognosi e smarriti. In tale contesto continua la Vergine: “voi siete la luce di mio Figlio, un Vangelo vivente”. In effetti la vera Luce che illumina ogni uomo è Lui, il Cristo, il Verbo incarnato, la Parola di vita. Noi ne siamo illuminati e, a nostra volta, rifrangiamo tale luminosità sulla faccia della terra, affinché la luce di Cristo possa raggiungere tutti gli uomini di tutti i luoghi e di tutti i tempi. Una visione strabiliante ma impegnativa! Questa luce della divina Parola deve incarnarsi nelle nostre persone per diventare “un vangelo vivente”. Non basta emettere ogni tanto qualche sprazzo di luce, ma tutta la nostra esistenza deve riflettere in ogni momento e in ogni luogo la sua Luce infinita di verità e di amore. Ma come possiamo svolgere un così arduo compito? La Madonna ci conforta: “mio Figlio è con voi. Egli è con coloro che pensano a Lui, che pregano”. Non siamo mai soli e abbandonati alle nostre deboli forze, ma Lui, il Figlio di Maria, ci sta accanto e ci sorregge, ci illumina e ci rafforza. Non dobbiamo aver paura di nulla. Occorre soltanto convincerci con estrema fiducia che Egli veramente e concretamente non solo sta con noi ma è in noi ed effonde con larghezza e generosità il suo Santo Spirito nei nostri cuori e nelle nostre menti, in tutto il nostro essere, anima e corpo. Restiamo avvinti a Lui e troveremo sempre le risorse per vivere in conformità alla sua Parola, in modo da non spegnere mai quella sua Luce che risplende in noi e attraverso di noi sul mondo.
2. Gli apostoli dell’amore. La seconda icona riguarda la missione a cui la Vergine chiama i suoi figli: “siete i miei cari apostoli dell’amore”. Non basta vivere da figli amorevoli e docili, occorre anche compiere una missione molto importante per i tempi che viviamo. In mezzo ad un mondo che non riconosce Gesù o non lo ama o lo rifiuta ostilmente, noi siamo scelti per far conoscere e diffondere l’amore di Cristo per la salvezza di tutte le creature umane. Infatti dice la Vergine: “Egli aspetta pazientemente quelli che non lo conoscono”. Da una parte Ella constata con amarezza che molti non sono ancora giunti a conoscere e ad amare suo Figlio, molti altri, pur conoscendolo in quanto cristiani, non hanno verso di Lui una fede profonda e sincera ma sono stati risucchiati dal paganesimo imperante, dall’altra parte incita appositamente i suoi figli ad essere apostoli, cioè ambasciatori e testimoni credibili di un tale infinito amore di suo Figlio per gli uomini. Certamente si tratta di una meritevole e nobile missione ma non troppo facile proprio in ragione che noi stessi non siamo sempre fiduciosi e innamorati di Gesù, l’unico perfetto Salvatore dell’umanità. Abbiamo sempre bisogno di rinnovare il nostro slancio, ravvivare la nostra fede, superare la nostra pigrizia e indifferenza. Maria ci indica la strada da percorrere non con tante chiacchiere o azioni vuote e insignificanti, ma con la preghiera del cuore e con le opere di misericordia. Si tratta della regola classica del monachesimo benedettino, valida ancor oggi per ogni cristiano: “ora et labora”, prega e agisci. Sono questi i due assi portanti per svolgere ogni funzione che voglia giungere efficacemente nell’animo dei fratelli: l’unione con Dio attraverso la preghiera fervente e le opere buone di benevolenza verso i più bisognosi, non solo a livello materiale per offrire il cibo o la bevanda o il vestito o l’alloggio o qualsiasi altro servizio di assistenza, ma soprattutto per donare loro e farglielo sentire l’afflato di amore e di compassione, di conforto e di fede, il sostegno vigoroso della grazia divina. Allora veramente la nostra testimonianza sarà feconda portando le persone a conoscere e ad amare Gesù salvatore.
Conclude con forza la Vergine Maria: “questa è l’unica speranza per voi, ed anche la sola via verso la vita eterna”. Non vi è altra certezza per giungere alla beatitudine eterna per noi e per coloro che abbiamo aiutato e servito. Lei, la Madre nostra, ci accompagna: “io, come Madre, sono qui con voi”. Ci assiste, ci guida, ci conduce sulle vie del mondo per portare ovunque suo Figlio e mostrarlo a tutti. Non resta altro che intensificare le preghiere ogni giorno, ogni momento, perché diventano “le più belle rose d’amore”. E proprio queste rose profumate e rigogliose attirano la grazia e la presenza vigile e attenta della Madre amorevole: “non posso non essere là dove sento profumo di rose”. Che dolcezza e soavità sapere che ogni preghiera rivolta a Maria si trasforma in un fiore bello come la rosa, simbolo di Maria stessa e fiore da Lei preferito.
Madonna della rosa, Madre amorosa, accoglici come i fiori più belli e graditi al tuo Immacolato Cuore. Non considerare le nostre debolezze, ma guarda l’ardente amore che ci unisce a te quali figli diletti a somiglianza del tuo Figlio, il Fiore purissimo sorto dal tuo grembo verginale con l’intervento dello Spirito Santo, il divino Amore, che ti ha adombrato e ha fatto di te la sua Sposa castissima, la sua Icona splendente, la Madonna del Divino Amore. A te consegniamo tutti noi stessi, per essere avvolti dal tuo manto materno e condotti alla beatitudine nell’infinito Amore del paradiso, dove regni Regina accanto al tuo Figlio, al Padre e allo Spirito Santo. Amen
Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.