Omelia della santa Messa – Medjugorje, 5 maggio 2020
Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, abbiamo sentito la conclusione del discorso di Gesù sul Buon Pastore.
Nella prima parte Gesù parla del rapporto tra il pastore e il suo gregge.
Gli ascoltatori giudei hanno una grossa resistenza nei Suoi confronti e si rivolgono a Lui con parole brusche: “Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se sei il Cristo dillo a noi apertamente”.
Come se Gesù fino ad allora non avesse detto nulla di Sè e della Sua missione o come se lo avesse detto in segreto. Gesù ha sempre parlato apertamente. Quando è stato arrestato ha sottolineato proprio questo al sommo sacerdote: “Io ho parlato apertamente”.
Per comprendere meglio la situazione bisogna spiegare chi erano quei giudei che si comportavano così.
L’evangelista sottolinea che questo incontro è avvenuto nel tempio durante la grande festa della dedicazione.
Nel testo precedente di Giovanni vediamo che Gesù già da tempo si trova nel tempio di Gerusalemme ad insegnare e si rivolge alla folla accorsa per la festa. Mentre i devoti pellegrini ascoltano con attenzione assorbendo la Sua dottrina gli scribi e i farisei si schierano contro di Lui.
Uno di loro, però, chiamato Nicodemo, membro del sinedrio, và da Gesù per parlare con Lui. Nicodemo cerca di proteggerLo davanti al sinedrio. L’evangelista spiega anche che Nicodemo non è l’unico fariseo che simpatizza per Gesù. Ce ne sono anche altri, ma hanno paura a confessarlo apertamente.
Gesù ha trovato a tutti i livelli qualcuno che Lo accogliesse come Messia e Salvatore. L’evangelista racconta che anche i greci, giunti a Gerusalemme, hanno pregato i discepoli di poter incontrare Gesù.
Questo è il nucleo di un nuovo popolo di Dio, della futura Chiesa.
Coloro che si sono schierati contro Gesù ritengono che il Messia non potesse venire dalla Galilea, terra semi pagana e ancora meno da un luogo sconosciuto come Nazaret.
Questi cercano di trovarLo in fallo per poter dire che suscita rivolte contro i romani o trasgredisce la legge di Mosè, bestemmia Dio e minaccia di distruggere il tempio di Gerusalemme.
Gesù non si turba per la posizione di inimicizia di questi giudei, ma risponde quieto: “Ve l’ho detto, ma non credete. Le opere che Io compio nel Nome del Padre Mio danno testimonianza di Me. Ma voi non credete, perchè non fate parte delle Mie pecore”.
Al termine del discorso aggiunge una frase che i giudei non potevano accettare: “Io e il Padre siamo una cosa sola”.
Nel Vangelo secondo Giovanni molto spesso Gesù invita i testimoni a deporre a Suo favore. Per esempio il Battista, i Suoi discepoli, le persone guarite o riconciliate con Dio.
Ma le migliori testimonianze sono proprio le Sue opere che compie nel Nome del Padre. Questo significa che il Padre Stesso, per mezzo di queste opere, testimonia a Suo favore.
Tutto ciò è riassunto nella breve frase di Gesù: “Io e il Padre Mio siamo una cosa sola”.
I giudei non possono accettare Gesù. Non perchè non abbiano visto le Sue opere, ma perchè non vogliono credere a Lui.
Dopo avere guarito il cieco dalla nascita Gesù ha detto una frase che si può adattare a questi giudei: “Io sono venuto nel mondo perchè vedano coloro che non vedevano e diventino ciechi coloro che vedono”. I farisei chiedono: “Anche noi siamo ciechi?”
Gesù risponde: “Se voi foste ciechi non avreste peccato, ma voi dite di vedere così il vostro peccato rimane”.
Fratelli e sorelle, loro sono ciechi anche se hanno gli occhi sani.
Vedono bene, invece, coloro che riconoscono in Gesù il Messia, il Salvatore e per questo lodano Dio. Per questi non serviranno più nè tempio nè le feste che si celebrano in esso, perchè “adoreranno Dio in Spirito e Verità”. Proprio questi adoratori cerca il Padre.
Non è sufficiente la ragione per credere in Gesù. Spesso l’uomo è superbo e basta a se stesso. Molto di più serve un cuore umile e puro, disposto ad a cogliere in Gesù Dio che ama, perdona e che aspetta che l’uomo faccia lo stesso.
Ci sono molti esempi di conversioni anche nei nostri tempi. Vorrei citare la vicenda di un famoso filosofo francese di radici giudaiche. Egli narra così la sua conversione: “Sono stato sempre credente. Provvengo da una famiglia atea. All’inizio credevo nei miei genitori come se fossero dei. Questi idoli sono crollati da soli. Tutti gli altri idoli in cui ho creduto durante la crescita – cantanti, attori, filosofi o correnti religiose come zen o buddismo – sono serviti solamente a credere in me stesso e ho capito di non essere un credente. Ma un bel giorno sono crollato. Tutto questo misticismo è scomparso nella tempesta della vita. Ho scoperto di essere un ebreo e che Dio Stesso si è fatto ebreo. Mi sono convertito e sono diventato cristiano cattolico”.
Fratelli e sorelle, in questa testimonianza troviamo la risposta alla domanda: “Perchè a certe persone è difficile accettare Gesù Cristo?” Perchè in Lui Dio si è fatto uomo, piccolo e umile. Dio si è reso disponibile ad amare l’uomo, servirlo, perdonarlo. Ma questa è anche la condizione che deve avere ogni uomo che cerchi Dio. Questo, però, non è facile.
L’uomo superbo non accetta queste condizioni, perchè vuole essere più grande degli altri e si aspetta che gli altri lo servano.
Noi siamo grati a Cristo. In Lui abbiamo trovato il Buon Pastore che pasce le Sue pecore e dà la Vita per esse. Egli garantisce che nessuno le rapirà dalla Sua Mano, perchè questa è la Volontà del Padre. Lui e il Padre sono una cosa sola.
Amen.
fra Ivan Dugandzic
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)