Omelia della santa Messa – Medjugorje, 28 aprile 2020
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, avrete notato che la parola “pane” compare ripetutamente in questo breve brano. Addirittura 7 volte.
Il pane è il simbolo del cibo. E’ il simbolo della vita.
Quando preghiamo il Padre Nostro preghiamo per il “nostro pane quotidiano”. Questo sottolinea l’importanza che noi cristiani diamo a tale cibo.
Cosa significa il pane per noi? Probabilmente ci piace il pane fresco. Il suo gusto; l’aspetto e l’aroma. Però non tutti i tipi di pane hanno lo stesso valore nutrizionale. Ce lo dicono i nutrizionisti. Ci dicono anche come è importante mangiare cibi sani.
Ma l’uomo non vive di solo pane. Lo abbiamo sentito dire in Quaresima. Allo stesso modo abbiamo fame e sete delle cose intangibili: di umanità, comprensione, amore e pace, verità e giustizia. Senza queste cose non possiamo vivere.
Il nostro cuore cerca tutto ciò.
Nel Vangelo di oggi vediamo che la folla con cui Gesù sta parlando cerca qualcos’altro. La moltitudine che è qui con Gesù in parte è la stessa che ha mangiato il pane moltiplicato nel deserto e in parte è composta da persone nuove.
Gesù dice a tutti che dal segno materiale del pane devono arrivare ad un significato più profondo: al Cibo spirituale. Gesù esige che credano in Lui come portatore del Pane spirituale.
Le persone fanno riferimento ai loro padri che erano stati nutriti in modo miracoloso con la manna nel momento del passaggio attraverso il deserto. Esse stanno cercando un grande miracolo. Ricordiamo che gli israeliti al momento sono stati entusiasti quando Dio ha mandato la manna a sfamarli, tuttavia non ci è voluto molto per annoiarsi di quel cibo.
Questa è un’occasione per Gesù per presentarSi come il Pane vero e divino, Colui che scende dal cielo e dà la vita al mondo.
Gesù, che aveva appena sfamato 5000 persone con 5 pani d’orzo e 2 pesci, che camminava sulle acque, è padrone di tutti gli elementi naturali. Gesù ama il mondo e vuole salvarlo. Ora ha qualcosa di molto importante da insegnare.
La folla era spesso meravigliata per i segni fatti da Gesù, ma non li capiva. Ora ne cercava uno nuovo, come se non ne avesse già visti abbastanza per poter spronare la loro fede.
Gesù fa notare alla folla che è stato Dio e non Mosè a far scendere per gli israeliti la manna nel deserto. Gesù aveva già affermato che le persone Lo stavano cercando per il beneficio immediato dei Suoi miracoli e non per il loro significato più profondo.
Egli non offre più loro del cibo che perisce, ma offre Se Stesso e la Sua Vita. In che cosa consiste la Sua Vita? Lo dice chiaramente: “Il Mio Cibo e la Mia Vita è fare la Volontà di Colui che Mi ha mandato”. Quindi c’è un Cibo spirituale che è molto più importante di ogni altro cibo: fare la Volontà di Dio. Questo significa avere la pienezza della vita per vivere la santità che Dio dona all’uomo.
Questo è un processo. Prima di tutto c’è la purificazione, poi l’illuminazione e alla fine l’unione con Dio.
Per noi questo significa innanzitutto ricevere ed accettare il dono dell’Amore per vivere in comunione con il Dio Trinitario che ci nutrirà fisicamente e spiritualmente per la crescita nella Sua conoscenza.
Ecco quale Pane dobbiamo cercare per essere alimentati in modo permanente: fare la Volontà di Dio.
La Parola di Dio e l’esperienza dei santi garantiscono che vale la pena intraprendere una simile avventura in cui l’uomo non ha nulla da perdere, ma al contrario: ricevere 100 volte di più rispetto a ciò che lascia.
“Cercate prima il Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato”. Dio sa di cosa abbiamo bisogno.
E’ certo che dobbiamo occuparci delle cose materiali; anche esse sono doni di Dio. Ma ciò che è più grande ed importante è ciò che riguarda Dio Infinito. Tutte le altre cose sono transitorie e non riempiono il cuore.
Solo Gesù riempie il cuore dell’uomo.
A causa di questa pandemia non possiamo essere alimentati dal Suo Corpo, ma solo spiritualmente. Diamo, allora, un pò più di attenzione alle Parole di Gesù: “Cercate innanzitutto il Regno dei Cieli”.
Quando Dio è al centro è evidente che prima guardiamo quali sono i Suoi desideri, le Sue offerte, i Suoi piani. Quando diciamo il nostro “Sì”, come ha fatto la Vergine Maria, và da sè che tutto il resto ci verrà dato per la ragione che siamo i figli amati di Dio.
A medjugorje ce lo dice anche la Madonna: “Se sapeste quanto vi amo – e questo implica anche quanto Dio Stesso ci ama – piangereste di gioia”.
San Luigi Grignon di Monfort viene da noi prima della devozione mariana di maggio per ravvivare il nostro amore per la Madonna.
La caratteristica più importante della sua spiritualità è la consacrazione personale a Gesù Cristo attraverso le Mani di Maria. Ogni giorno possiamo pronunciare quella consacrazione in una forma più breve: Totus tuus.
E’ importante pronunciarla con amore per la Madonna e per Gesù Stesso, che Si dona a noi come il Pane di Vita.
Dopo il Vangelo di oggi posso domandarmi: Perchè sto cercando Gesù? Per amore o per interesse? Perchè posso ottenere qualcosa, qualche sicurezza? Ma Gesù vuole dare molto di più.
Ascoltiamo ancora le ultime parole del brano del Vangelo di oggi: “Chi crede in Me non avrà sete mai”.
Ci dà, quindi, lo Spirito Santo che ci riempie, che ci disseta e ci guida nella vita.
Maria, santissima Sposa dello Spirito Santo, prega per noi.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)