Omelia della santa Messa – Medjugorje, 28 marzo 2020
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: “Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, la liturgia di oggi ci pone innanzi un brano del 7. capitolo del Vangelo secondo Giovanni che ci dice che Gesù porta la divisione tra il popolo.
Alcuni Lo riconoscono come Cristo e profeta ed altri dubitano, perchè secondo le scritture Cristo non doveva venire dalla Galilea. All’epoca la Galilea era sotto il potere del mondo pagano. Gli abitanti non rispettavano la legge e le scritture. Questo, quindi, non era un luogo adatto per la venuta del Messia.
Questa sera ci concentriamo sul rapporto dei farisei nei confronti di Gesù.
Il Vangelo ci dice chiaramente che essi volevano eliminare Gesù, perchè la novità e la potenza della Sua Parola attiravano la gente. La Sua Parola avvolgeva i cuori degli uomini, così che anche se spesso non La capivano volevano rimanere con Gesù.
Se ci fermiamo un attimo a pensare vediamo che negli ultimi tempi anche noi viviamo una dinamica simile. Quante domande senza risposta. Quante cose che non comprendiamo, ma presso di Lui troviamo la pace, la speranza e la consolazione.
Nel momento della prova e della tempesta sempre Lo cerchiamo. Non andiamo a Gesù per caso, ma seguendo le tracce del desiderio profondo scritto nei nostri cuori. Si tratta delle tracce dell’Amore che ci crea, modella, consacra, che continuamente ci attira a Sè cercando di portarci sulla via della salvezza.
Come abbiamo già detto lo scopo dei farisei era eliminare Gesù. Non davano la possibilità a nessuno di dire qualcosa di diverso o di cambiare la loro idea.
Perchè? La risposta possiamo trovarla se pensiamo alla nostra vita spirituale. Spesso l’ostacolo più grande nel riconoscere Dio nella nostra vita è il fatto che pensiamo di conoscere il Signore abbastanza. Continuamente Lo imbrigliamo alle nostre conoscenze, ma Dio è molto di più.
Dio non è solamente Colui che adempie i nostri desideri. E’ Colui che prima di tutto realizza le Sue Promesse e soprattutto la promessa di rimanere con noi fino alla fine del mondo.
In questi giorni eleviamo le nostre preghiere al Signore, così che il Suo Regno si glorifichi nella nostra vita e che ci faccia vedere un segno della Sua Presenza.
In questi momenti di prova, attraverso il riconoscimento dei nostri limiti, possiamo vedere la Sua Onnipotenza e la sua Grazia, la Sua Misericordia, che ci rendono capaci di amare, perdonare e servire il prossimo. Questa è la Quaresima. Il tempo giusto per ravvivare i doni ricevuti gratuitamente e che dobbiamo vivere quotidianamente.
Gesù ci insegna questo. Lui si inginocchia e lava i piedi agli apostoli e dice: “Vi ho dato l’esempio, perchè anche voi facciate così gli uni gli altri”.
L’Amore vive nell’umiltà. Il vero Amore è quello che ci fa inginocchiare per servire e in questo servizio non ci si sente umiliati, anzi ci si sente realizzati.
La Quaresima non è solo il tempo della rinuncia, ma il tempo in qui si realizzano le richieste dell’Amore. L’Amore vuole essere amato. L’Amore vuole diventare parte della nostra vita, dei nostri dialoghi e del nostro operare.
In questo tempo cerchiamo di dare importanza a tutto quello che accade attorno a noi.
Non dobbiamo scoprire il mistero di questa pandemia, ma dobbiamo immergerci nel silenzio che si trova nel profondo del nostro cuore. Proprio lì possiamo conoscere un mondo nuovo.
La bellezza di questa vita nuova la riconosciamo in questi giorni nei servizi che possiamo prestare.
Siamo fieri dei medici che ogni giorno mettono a rischio la propria vita per salvare il prossimo. Siamo anche fieri di coloro che, pur non avendo il nostro credo, lavorano assieme per il bene dell’umanità.
In questi giorni abbiamo sentito di un sacerdote italiano che ha rifiutato di prendere il respiratore per donarlo ad un giovane per salvarlo.
Fratelli e sorelle, tutto questo ci fa capire che indipendentemente dalle tenebre di questi giorni possiamo trovare tanta luce.
In questi giorni cerchiamo di trovare tempo per l’incontro con noi stessi e per l’incontro con il prossimo, per scoprire la bellezza che il Signore ha messo dentro di noi.
Cerchiamo di scoprire il bene che c’è in noi e mettiamolo a frutto.
Aumenta il tempo che passi con la famiglia. Fai gesti d’Amore e moltiplica le belle parole. Ma prima di tutto ama la tua vita e cammina, affinchè la Quaresima diventi un cammino che ci porti alla luce e alla bellezza della Pasqua.
Su questo cammino non siamo da soli. Ci mettiamo sotto la Protezione della Beata Vergine Maria che ci manifesta la Sua Maternità per mezzo della Sua Intercessione in tutti i secoli.
Preghiamo: Maria, Tu che intercedi per noi riconciliaci con Tuo Figlio, raccomandaci a Lui e consegnaci al Tuo Figlio.
Amen.
fra Perica Ostojić
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)