Omelia della santa Messa – Medjugorje, 8 febbraio 2020
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, una ragazza era cieca. Pensava che non avrebbe mai riacquistato la vista, ma un giorno ha aperto gli occhi e ha avuto gioia. Ha visto il mondo che prima non poteva nemmeno immaginare. Le erano stati donati gli occhi di don Carlo che si era trasferito in cielo nel 1954.
Dopo il trapianto effettuato con successo ha gridato: “Non potevo nemmeno immaginare che la natura fatta dal Signore e le persone attorno a me fossero così belle”. Adesso poteva vederle con gli occhi di don Carlo.
Questa ragazza ha provato cosa significa vedere bene e poter discernere la luce dalla tenebra.
Fratelli e sorelle, il Vangelo che abbiamo appena sentito è molto breve, ma ci dice tante cose e ne richiede tante altre da noi.
Il Signore dice che siamo chiamati ad essere i Suoi testimoni. Dobbiamo annunciare la Buona Novella del Vangelo e spiegare che Dio ama tutti gli uomini e vuole renderli felici. Vuole salvarci. Bisognerebbe testimoniare con la vita e con le parole.
La testimonianza con la predicazione è affidata a coloro che sono mandati a farlo in tale maniera. Invece tutti noi siamo chiamati a testimoniare con la vita. Così diventiamo “sale e luce di questo mondo”.
Gesù ci dice: “Voi siete il sale della terra e la luce del mondo”. Non dice: “Sarebbe bello che voi foste così”. No. Questa è la realtà. Noi siamo scelti per essere discepoli in questo mondo. Siamo al servizio dei fratelli.
Ogni cattolico è chiamato ad essere per il mondo quello che è il sale per il cibo. Siamo chiamati a dare senso alla vita e a consumarci per amore verso il prossimo e verso Dio. Siamo chiamati a testimoniare con una vita perfetta.
Il nostro dovere è proteggere il mondo dal male, dalla mancanza di fede, dal peccato, portando le virtù: santità, amore, mitezza e bontà. Questo è il dovere di ogni battezzato.
I nostri nonni erano d’esempio in questo. Dobbiamo essere loro grati per questa ragione.
Siamo chiamati ad essere sale della terra oggi, domani e ogni giorno. Cerchiamo di fare sempre quello che è giusto, vero, buono e santo.
Questo significa essere vero discepolo di Gesù.
Questa sera domandiamoci veramente se siamo luce e sale o se il sale ha perso sapore. La nostra è davvero una vita cristiana cattolica?
Gesù chiede: “Se il sale perde il sapore con cosa lo si può salare?”
La storia e la psicologia testimoniano che è difficile che i cristiani malvagi si convertano, perchè non vedono il bisogno di essere convertiti. Chi disprezza la grazia rifiuta l’aiuto del Signore ed è responsabile della propria povertà e perdizione.
Chi non và a Messa la domenica, chi non prega, chi non fa opere buone non può essere detto cattolico, perchè lo è solo di nome. Non è un uomo felice.
E’ felice solamente colui che si trova dove Dio lo ha messo e si realizza secondo i progetti del Signore.
La Volontà del Signore è di essere qui questa sera per ascoltare questo messaggio e accettare Gesù Cristo come Salvatore e Redentore e per dire: “Signore, a Te apro il mio cuore. Mi abbandono a Te. Fa di me quello che Tu vuoi”. Il Signore farà ciò che è meglio per noi.
Ci siamo rilassati troppo e siamo diventati indifferenti ai nostri difetti. E’ come se la nostra regola fosse: meno sacrificio e più piacere, meno Cristo e croce e più concupiscenza e magari peccato. Questa è una via molto pericolosa. Questa è sempre stata la via larga che porta alla perdizione.
Se non ci sforziamo a percorrere il cammino cristiano noi saremo sale che ha perso il sapore.
“Voi siete la luce del mondo”. Si tratta di un altro paragone di Gesù. La luce da la possibilità di trovare la giusta via per non perdersi sulla strada.
La luce porta alla vera gioia. Il cattolico deve essere la luce che porta alla Verità del Signore. Dobbiamo aiutare coloro che hanno perso la strada a ritornare sulla via retta. Se non siamo luce siamo tenebra e perdizione per noi e per gli altri.
Dobbiamo fare sempre l’esame di coscenza. Come uno specchio riflette la luce del sole così un cattolico dovrebbe riflettere la grazia di Gesù Cristo.
Il cristiano non dovrebbe essere una piccola lampada che ogni tanto si accende e ogni tanto si spegne, ma dovrebbe essere un faro che illumina tutto ciò che è attorno, in modo tale che la luce del cristiano illumini anche le opere buone così che gli altri possano rendere lode al Padre Celeste.
Mettiamo questa sera le Parole del Signore nel nostro cuore. Chi vive col Signore nel cuore predica durante il cammino anche quando sta in silenzio. Egli è luce per gli altri.
Le opere buone le vedranno anche i ciechi, perchè noi li stiamo aiutando. Se puoi essere una stella in cielo sii una stella; se non puoi esserlo sii un fuoco in montagna o in casa. Non tutti possono essere grandi santi da mettere sugli altari, ma tutti possiamo essere giusti cattolici nelle nostre case.
Vivete come figli della Luce. San Paolo ci dice che i frutti della luce sono bontà, giustizia, ma anche Verità.
Il messaggio del Vangelo di oggi consiste nell’essere cattolici veri e non soltanto di nome. Il cattolico non deve essere una lampada spenta o sale che ha perso sapore. Se così è allora non è un vero cattolico.
Siamo davvero sale della terra? Diamo luce al mondo? Diamo agli altri la possibilità di vedere la bellezza della vera vita? Diamo agli altri testimonianza e aiuto? Ciascuno di noi dovrebbe porsi queste domande. Anche noi come comunità dovremmo farlo.
Dobbiamo porci queste domande anche in questo luogo, dove la Madonna appare da tanti anni e che Lei ha scelto. Quanto operiamo in questo senso? Quanto aiutiamo le persone che vengono qui a cambiare vita? Sproniamo gli altri ad una vita migliore?
Questo è il ruolo di un cattolico giorno e notte.
Un giorno Nietsche ha detto: “I cattolici devono vivere in maniera più cattolica se vogliono che io creda nel loro Cristo”.
Tanti pensano che le Parole del Vangelo di oggi siano riferite ai sacerdoti, alle suore e ai consacrati. No. Sono rivolte a tutti. Tutti dovrebbero ascoltarle e metterle in pratica.
Un sacerdote è andato da un meccanico e ha sentito una grande bestemmia. Il sacerdote gli ha detto: “Amico, che colpa ha il Signore, perchè tu lo bestemmi così?” Il meccanico ha risposto: “Voi sacerdoti non dovete bestemmiare, ma per noi meccanici qualche volta è proprio una necessità”.
Ma che necessità? La legge del Signore è per tutti. Colui che bestemmia Dio non è nè sale nè luce.
Con una bestemmia attiriamo il castigo su noi, sulla famiglia e sul popolo.
Il nostro dovere è essere luce e dare agli altri la possibilità di trovare una via sul cammino della vita.
Siamo luce quando siamo miti, umili, misericordiosi, portatori di pace, se abbiamo il cuore puro, se sopportiamo l’ingiustizia e aiutiamo il prossimo.
Anna Rant di Zagabria aveva 34 anni quando nel 1979 è caduta da un balcone. Si è rotta le gambe e ha avuto diversi traumi alla schiena. Ogni movimento era doloroso. Anche i reni davano problemi. Poi sono sopraggiunte artrite e anemia.
Lei ha detto: “Un medico mi ha riferito che la medicina non può darmi una mano e mi ha detto di rivolgermi a Dio attraverso l’intercessione della Madre Celeste. Non ero istruita nella fede e ho impiegato 9 anni per ascoltare il consiglio di questo medico. Ho incontrato il Signore nel 1994 qui a Medjugorje, in questo luogo sacro. Ho pregato sulla collina delle apparizioni. Ho ringraziato e adorato il Signore. Mi sono confessata. Durante la preghiera di guarigione ho provato qualcosa di particolare nel mio corpo. Attraverso le mie gambe è passata una forza sconosciuta e il mio cuore batteva molto forte. Dopo qualche minuto ero rilassata e ho sentito una profonda pace e grande gioia. Non ho sentito più alcun dolore. Ero guarita fisicamente, ma per me la guarigione spirituale era più importante di quella fisica. Per mezzo della Beata Vergine Maria ho avuto tutte e due le guarigioni”.
Anna ha potuto essere sale e luce per tutti coloro a cui ha raccontato quello che ha vissuto qui.
Perciò, fratelli e sorelle, se vogliamo appartenere completamente al Signore preghiamoLo che ci dia forza per essere luce e sale. Egli è disposto a farlo. Dipende solo da noi, dal modo in cui accogliamo il Suo aiuto.
Amen.
fra Petar Ljubicic
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)