Testimonianza di Andrea della comunità Cenacolo di Medjugorje
Ciao. Mi chiamo Andrea. Sono italiano e vengo dalla provincia di Bergamo.
Sono uno dei tanti ragazzi della comunità Cenacolo. Sto vivendo la gioia della resurrezione. La gioia di aver ritrovato una vita, la gioia di aver ricominciato a sognare, aver ritrovato un senso nel proprio cammino.
Ho la grande fortuna di vivere qui in Bosnia Erzegovina a Medjugorje. Sono qua da due anni e mezzo. Sono tanto grato di questo dono.
Sono entrato in comunità con un bagaglio di sofferenza, un bagaglio di vita non facile e ho ricevuto una grande grazia. Semplicemente ho incontrato Gesù Cristo. E’ stato Lui a prendermi Mano nella mano e a farmi da padre nel cammino.
Adesso racconto un pò quello che ho vissuto.
Vengo da una famiglia bella composta da 5 persone: i miei genitori e due altri fratelli, uno più grande e uno più piccolo. Una famiglia cristiana. Una famiglia semplice.
Mio padre ha un semplice lavoro e mia madre è casalinga. Mi hanno sempre insegnato la vita di sacrificio e tante altre belle cose.
Ma a causa della mia sensibilità anche in una famiglia così bella io ho sofferto tanto.
Ho sofferto per piccole cose a cui i miei genitori non hanno dato troppa attenzione. Di conseguenza ho fatto scelte molto sbagliate.
Una delle cose che mi ha ferito di più è il fatto di generalizzare da parte dei miei genitori. Io mi sono scoperto un ragazzo molto sensibile. I miei genitori avevano un metodo per educare i figli ed era così per tutti. Erano duri. Puntavano tanto sulla scuola. Mio padre puntava tanto sul lavoro. Puntavano tanto su delle regole ben precise.
Io ho fatto fatica a scuola, perchè ero dislessico. Ho fatto fatica con i miei fratelli, perchè li ho sempre considerati più bravi di me, più intelligenti, più capaci. Il comportamento dei miei genitori non mi aiutava. C’era tanta durezza, anche nel bene, perchè vedevo che lo facevano con amore, ma io ne ho sofferto tanto.
Dentro di me è nato il rifiuto. Ho cominciato a chiudermi con loro e con i miei fratelli. Ho cominciato a sentirmi escluso dalla famiglia. Ho cominciato a sentirmi male e mi sono creato una corazza.
Quando sono cresciuto i problemi si sono fatti nuovamente avanti. Io non volevo essere una persona chiusa, l’ultimo con gli amici. Ho cominciato a fare lo stupido. A 12 anni ho cominciato ad assumere le prime droghe leggere. Pensavo di aver trovato la soluzione. Un pò di marjuana e un pò di pastiglie e sembrava che tutto passasse. Non ero più l’ultimo. Non ero più considerato lo sfigato. Gli amici mi vedevano più attivo e io avevo meno vergogna. Questo mi faceva avere un nome e considerazione e la cosa mi piaceva tanto. Ho deciso di seguire questa strada.
Ho cominciato a camminare nel male e il male porta ad altro male. Ho cominciato con la cocaina e l’eroina e sono finito a distruggere la mia vita. Sono entrato in comunità a vent’anni disperato. Avevo distrutto tutto. Avevo una brava ragazza per 4 anni e per colpa della droga ho rovinato tutto. Avevo un bel posto di lavoro e per colpa della droga ho rovinato tutto. La famiglia non mi ha voluto più come figlio, perchè ho procurato tanta vergogna, frustrazioni. Anche gli amici: quando erano finiti i soldi era finita anche l’amicizia. Nessuno vuole un peso. Nessuno vuole un debito.
Mi sono trovato completamente solo, distrutto, deluso. Tutto quello in cui credevo e che pensavo mi portasse alla felicità mi ha distrutto e rovinato.
Sono arrivato al punto di dover entrare in comunità. Quando sono entrato ho trovato esattamente l’opposto di quello che pensavo di trovare. Pensavo di andare come in un carcere dove c’erano solo regole e ragazzi con problemi. Invece ad accogliermi c’erano due ragazzi semplici pulitissimi e con un grande sorriso. Al momento mi ha fatto perfino male. Quando sono entrato ero quasi arrabbiato con loro. Li vedevo così felici e in pace che ero invidioso. Volevo essere così anch’io. Non potevo credere che esistesse una vita così piena.
E’ stato tanto difficile, perchè venivo da un mondo dove non c’era un Dio. La mia famiglia era cristiana sì, ma non mi è mai stata trasmessa questa gioia nel credere. Era una fede basata solo su quello che vedevo. La santa Messa la domenica. Solo i vecchi vanno in chiesa. Il prete era noioso. Per me la religione non aveva valore.
Quando l’ho vista vivere da questi ragazzi per me era diversa. Aveva un altro sapore. Era qualcosa di nuovo.
Mi ci è voluto tempo, ma quando mi sono lanciato dentro ho scoperto una pienezza grandissima. Oggi vivo questo miracolo e ne sono contentissimo.
Mi è bastato mettermi in ginocchio per trovare la pace. La pace per avere la coscenza pulita dentro. Quando sei in ginocchio davanti a Dio e fai un sacrificio senti che stai facendo la cosa giusta. Una cosa bella nel momento giusto e nel modo giusto. Allora sono felice.
Può succedere che durante la giornata sia nervoso, che qualcuno mi faccia arrabbiare, che sia deluso da una situazione o persona, ma una felicità di fondo e la pace ce l’ho. La sento e la comunità mi fa vedere dove trovarla.
Io ne sono felice, perchè finalmente ho trovato quello che cercavo. Penso che Dio sia la risposta. Davanti a Dio riesco a trovare le cose che sto cercando.
Ringrazio tanto la comunità. Ringrazio tanto madre Elvira che ha creato e portato avanti quest’opera. Sono tanto grato di farne parte.
Questo era quello che volevo condividere.
Grazie per avermi ascoltato.
Un saluto.
Fonte: Tratto da Youtube – (Trascrizione di A. Bianco)