Omelia della santa Messa – Medjugorje, 19 gennaio 2020
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, cara Gioventù Francescana, credo che tutti noi almeno una volta abbiamo cercato qualcosa nel buio. In quella situazione qualsiasi rumore ti fa sentire paura e qualsiasi cosa tocchi ti può sembrare completamente diversa da come in realtà è. Anche la luce più piccola o una fiammella può sconfiggere quel buio. Forse quella lucetta non basterà per la vita, ma basterà per trovare l’interruttore per accendere la luce o per trovare la cosa che ti interessava.
Nella prima lettura siamo stati invitati alla luce, cioè a portare la luce a coloro che giacciono nelle tenebre. Facendo del bene siamo la luce gli uni per gli altri. Parlando bene gli uni degli altri accendiamo la luce nelle vite di chi ci ascolta. Facendo opere buone siamo luce e aiutiamo gli altri a trovarla.
Quando parliamo male degli altri o quando bestemmiamo o diciamo parolacce noi spegnamo la luce negli altri e sappiamo tutti che non è facile camminare nelle tenebre. Il buio provoca paura e nessuna paura provviene da Dio.
Siamo invitati ad essere luce.
Voi tutti che siete davanti all’altare avete portato la luce, ma questa sera, quando andate via, portate la luce nei vostri cuori. Come avete acceso una candela qui accendete la luce nelle anime degli uomini. Siete invitati.a ciò.
Giovanni il Battista annuncia Gesù. Parla di Colui che deve venire.
Credo che tutti voi siate stati ad un concerto o ad un evento importante. C’è sempre lo speaker che annuncia la persona che terrà lo spettacolo e dice di lei cose belle. Ne narra le gesta, cita qualche sua frase e poi applaudiamo.
Siamo invitati a fare questo: annunciare Gesù e presentarLo a questo mondo. Non è facile spiegare che veniamo nel Suo Nome. Se veniamo nel Suo Nome dobbiamo testimoniarLo con le nostre parole e con le nostre vite. Possiamo parlare di qualcuno soltanto quando lo conosciamo e trascorriamo del tempo con lui.
Se voglio conoscere qualcuno di voi vi invito a cena, a bere il caffè o a fare una passeggiata. Vi imparerò a conoscere, sentirò i vostri pensieri, i vostri punti di vista, conoscerò i vostri sogni, problemi, desideri.
La stessa cosa capita per la nostra fede. Finchè non conosciamo Gesù nella santa Messa, nella preghiera, nei Sacramenti, nella Parola di Dio, non potremo presentarLo in modo giusto e nemmeno testimoniarLo.
Avete preso un motto molto bello e lo avete messo qui scritto: “Noi abbiamo conosciuto l’Amore”. Non siete nemmeno coscenti di quello che avete detto. L’Amore con la A maiuscola si riferisce a Dio e con la a minuscola è l’amore verso il prossimo. Voi avete conosciuto l’Amore. Questo significa che non siete più uguali.
Se ricordate i magi, dopo aver trovato Gesù nella mangiatoia, sono tornati per un’altra via. Chiunque incontra Gesù non può essere uguale. L’incontro sincero con Gesù è sempre un inizio nuovo nelle nostre vite.
Prego affinchè questo sia il vostro nuovo inizio e che vi incamminiate per la via nuova, dove non c’è posto per il peccato e per la tiepidezza. Nessuno ama le cose tiepide e nessuno vuole lasciare le cose a metà. Tutti noi vogliamo le cose complete e noi sappiamo quando siamo integri e quando non lo siamo.
Sappiamo quando siamo stati in chiesa e quando siamo stati a Messa. Spesso siamo solamente in chiesa e i nostri pensieri sono altrove. Tante volte siamo a metà nei nostri discorsi e nei nostri incontri. Sappiamo benissimo quando siamo sinceri e quando fingiamo, quando diciamo quello che piace e quando diciamo la verità.
In questa santa Messa preghiamo affinchè il Signore metta nel nostro cuore la Sua Verità. Questa sera possiamo veramente deciderci per qualcosa di migliore.
Questa sera, quando pronuncerete le vostre promesse, le porterete veramente nel vostro cuore in modo che non ci sia più tiepidezza nella vostra vita.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)