Omelia della santa Messa – Medjugorje, 25 novembre 2019
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, se guardiamo la vita, la società e la natura vediamo che l’uomo è creato per donare, ma anche per ricevere. Tutto ciò che abbiamo lo abbiamo ricevuto. Abbiamo ricevuto la vita, la famiglia. Nulla abbiamo scelto. Neppure il luogo dove nascere. Tutto è un dono. Il carattere, l’aspetto… Questo dono ricevuto fa sì che anche noi dobbiamo donare a nostra volta.
Anche la natura ci mostra che siamo nati per donare e non per pensare solo a noi stessi, altrimenti diventiamo egocentrici e egoisti.
Un detto popolare ci insegna: “Nessuno è talmente povero da non avere niente da donare a Dio e al prossimo”. Se non si hanno soldi si può avere una bella parola, un sorriso, un pò di tempo, un pò di pazienza. Queste cose non si possono comperare, perchè non hanno prezzo.
Gli Ebrei dicono che il dono è giustizia. Tutto è del Signore. Se oggi hai domani magari puoi non avere. Coloro che oggi non hanno domani possono essere coloro che hanno. Tutto questo è un gioco della vita. Colui che è disposto a donare in realtà restituisce ciò che ha ricevuto gratuitamente e senza merito.
Nel Vangelo Gesù si trova nel Tempio nel luogo dove si gettano le offerte. Lui osserva come i giudei gettano le proprie nel tesoro. I ricchi davano tanto in offerta. Ad un certo momento arriva una vedova e getta soltanto due monetine. Anche il suo aspetto dice tutto di lei. Gesù vede questo fatto e sa che quelle due monete sono tutto ciò che possiede.
Gesù commenta questo fatto e dice che tale vedova ha dato più di tutti gli altri. Sicuramente gli apostoli erano perplessi, perchè gli altri donavano molto di più.
Gesù spiega che la donna ha dato tutto quello che aveva. E’ rimasta senza nulla, mentre tutti gli altri hanno dato del loro superfluo. Tutti gli altri hanno contato cosa possono dare in modo che rimanga per se stessi, per i figli, per i bisogni, per il futuro. Questo è normale e non è da condannare. Nemmeno Gesù lo condanna. ma questa vedova ha dato tutto quello che aveva. Questa è una cosa grande.
Fratelli e sorelle, anche le opere buone possono essere fatte solo per essere ammirati da qualcuno. In questo modo possiamo far vedere che abbiamo meritato, che abbiamo guadagnato, che possiamo fare… Questi sono pensieri inutili.
Invece quando doniamo dobbiamo farlo in segreto. La sinistra non deve sapere cosa fa la destra. Così ci insegna Gesù.
La vedova che da tutto compie un atto di coraggio. Rimane senza nulla. E’ come se si preparasse a morire. Si abbandona comnpletamente nelle Mani del Signore. Non ha nulla e nessuno. Si tratta di un totale abbandono. Questo è ciò che esalta di lei Gesù.
Gesù non sottolinea solamente che ha dato tutto, ma anche la sua fede e che spera solamente in Dio. A Dio tutto è possibile.
In questo avvenimento Gesù vede la storia di tutti noi. Ciascuno di noi viene messo davanti ad uno specchio e vede la giustizia, l’avarizia, l’onestà, l’umiltà, la superbia, la semplicità.
Non è importante ciò che abbiamo o che non abbiamo. Non è questo l’importante. Ciò che conta è l’abbandono che si ha. Importa fare le cose con umiltà e non fare tutto davanti agli uomini per ricevere l’applauso. Il Signore vede tutto. Nessuno può ricompensare come fa Lui.
Il Signore ci dia il coraggio della vedova. Ci doni la sua generosità e la sua fede.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)