Omelia della santa Messa – Medjugorje, 24 novembre 2019
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, nella festa di Cristo Re il Vangelo ci porta sul Calvario. Qui erano crocifissi tre condannati a morte.
L’uomo a sinistra rappresenta colui che vive sfruttando gli altri. Al momento di pagare i suoi conti non si pente; deride Gesù e chiede a Lui di liberarlo per poter continuare a vivere alla stessa maniera di prima. Invece il malfattore alla destra di Gesù riconosce le sue colpe e si pente. Mostra il rispetto verso il prossimo e verso se stesso. In Gesù riconosce il Messia promesso e chiede di accoglierlo nel Suo Regno.
Al centro sta Colui che la Chiesa riconosce come proprio Re. E’ appeso alla croce in mezzo a due malfattori.
I passanti Lo rimproverano: “Ha salvato gli altri, salvi Se Stesso”.
Viene deriso dai soldati, dalla folla e dai capi dei sacerdoti. Viene disonorato e nessuno dei Suoi discepoli è rimasto. Tutti sono fuggiti davanti alla persecuzione. Non vedono futuro.
Al momento della Sua Nascita l’angelo ha detto che “il Suo Regno non avrà mai fine”, ma adesso si vede arrivare la Sua fine.
Dopo tanti secoli possiamo vedere che quell’istante era l’inizio di qualcosa di completamente nuovo. Nessuno nella storia umana ha mai attirato tanti cuori disposti a seguirLo e a donarsi a Lui. Nessuno ha mai meritato tanto onore e avuto tanti seguaci come questo Crocifisso in mezzo ai malfattori.
Qualche anno fa i sommozzatori hanno scoperto in Irlanda una nave affondata 400 anni prima. Tra i beni trovati c’era un anello. Quando è stato ripulito hanno visto che vi era inciso un palmo di una mano con un cuore. Vi era una scritta: “Non ho altro da donarti”.
In mezzo a tutti i tesori quell’anello è stato il bene che li ha colpiti maggiormente.
Fratelli e sorelle, quelle parole “Non ho altro da darti” potrebbero essere scritte sulla croce di Cristo. Proprio lì Gesù ci ha dato tutto ciò che aveva.
San Giovanni ha scritto nel Suo Vangelo: “Nessuno ha Amore più grande di Colui che da la Vita per il prossimo”.
Questi pensieri ci portano alla festa di Cristo Re, l’ultima domenica del tempo ordinario.
Gesù non è solo il Re dei giudei, come Pilato ha fatto scrivere sulla Sua croce, bensì il Re dei re.
Di solito si definisce re colui che è più bravo nel suo mestiere. Ma Gesù è il Re di tutti i re. egli è la Persona più generosa di quelle venute sulla terra.
Al termine del suo lavoro Arnold Toibrin ha scritto: “all’inizio della nostra opera abbiamo trovato tante persone che la storia umana celebrava, ma più avanti andavamo e più ci accorgevamo che una dopo l’altra venivano dimenticate. Uno solo è rimasto. Questa persona diventava sempre più importante. Si tratta di Gesù Cristo”.
Un altro storico ha scritto: “Esistono dei pilastri che dall’umanità si innalzano verso il cielo. Gesù è il più grande.
San Paolo dice nella seconda lettura: “Cristo è l’Immagine del Dio invisibile. E’ il Primogenito di ogni creatura”.
Gesù è il Re dei re, l’Immagine del Dio invisibile. E’ la Persona più nobile che è vissuta su questa terra.
Gesù è il Re dei re anche per ciò che ha fatto.
Nel mese di aprile 1865 il presidente americano Abramo Lincoln è stato ucciso. Aveva lottato per cancellare la schiavitù. Il suo corpo è stato portato nell’Illinois, dove era nato. Lungo la strada si sono fermati a metà del percorso a Cleeveland. In mezzo alle persone che rendevano omaggio alla salma del presidente c’era anche una negra con un bambino piccolo. Avvicinatasi la donna ha alzato il bambino e ha detto con voce tremante: “Figlio, guarda bene. Questo uomo è morto per te”.
Quello che ha detto quella donna potrebbe ripeterlo ogni madre al proprio figlio mostrando la croce: “Figlio, guarda bene e non dimenticare. Quest’Uomo è morto per te. E’ morto perchè tu possa vivere”.
Gesù è il Re dei re per Colui che è e per ciò che ha fatto. E’ morto per noi; ci ha redenti e ci ha portati alla Casa del Padre.
San Paolo dice: “E’ piaciuto a Dio dimorare in Lui in pienezza e per mezzo di Lui riconciliare a Sè tutto, sia in terra che in cielo”.
Fratelli e sorelle, oggi celebriamo Cristo e il Suo Regno che è sempre più presente nella storia dell’umanità. Celebriamo Cristo come nostro Re e come Re dei re, perchè è Figlio di Dio. Perchè ha dato la Sua Vita, affinchè noi potessimo tornare alla Casa del Padre.
Ci ha dato tutto quello che aveva.
Signore Gesù, non è sufficiente vederTi in croce e chiamarTi “nostro Re”. Non è sufficiente restare inginocchiati davanti a Te e chiamarti “Re dei re”. Non è nemmeno sufficiente lodarTi in questa Tua festa.
Tu ci insegni che ognuno di noi deve prendere ogni giorno la propria croce e seguirTi.
Signore, oggi ti ricordiamo in modo particolare nostro fratello fra Slavko Barbaric. Lui ha sentito e ha preso a cuore le Tue Parole. La Madonna lo ha educato per lungo tempo alla Sua scuola. Ti ha amato con tutto il cuore e ha insegnato agli altri a farlo.
Era aperto ai bisogni del prossimo ed era disponibile al sacrificio e al lavoro.
Le candele sempre accese sulla tomba di fra Slavko testimoniano che anche oggi è presente nei cuori di tanti parrocchiani e pellegrini che ha toccato con la sua generosità e bontà.
Signore, ti preghiamo: accogli questo servo tra i Tuoi santi. Possa sentire quelle Parole che sentono tutti coloro che nella vita ti hanno servito: “O servo generoso e fedele, entra nella gioia del tuo Padrone”.
Signore, dona a tutti noi la saggezza per essere veri costruttori del Tuo Regno, affinchè un giorno possiamo gioire in Te assieme a questo fratello
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)