Angolo teologico

Angolo teologico (12)

Messaggi del 25 novembre e 2 dicembre 2015

Messaggio a Marija del 25 novembre 2015
“Cari figli! Oggi vi invito tutti: pregate per le mie intenzioni. La pace è in pericolo perciò figlioli, pregate e siate portatori della pace e della speranza in questo mondo inquieto nel quale satana attacca e prova in tutti i modi. Figlioli, siate saldi nella preghiera e coraggiosi nella fede. Io sono con voi e intercedo davanti a mio figlio Gesù per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Commento teologico

Un messaggio molto breve ma incisivo. Esso abbraccia alcuni aspetti importanti del momento difficile che viviamo:

1. Uno riguarda la preghiera che questa volta assume un risvolto particolare. Da una parte Maria in modo solenne e autorevolmente materno rivolge un invito pressante: “pregate secondo le mie intenzioni”. Dall’altra parte si rivolge a “tutti” senza alcuna eccezione; ciò significa che la preghiera riguarda la totalità dei suoi figli, volendo sottolineare che si tratta di qualcosa di molto importante se tutti devono essere coinvolti. In effetti l’unione di tutti nella preghiera costituisce una forza spirituale poderosa, di cui Maria sente la necessità e l’urgenza. Pertanto non si può fare i sordi o rimanere indifferenti, come se fosse la solita richiesta ripetuta ogni volta e di cui non cogliamo il significato vitale. Si tratta invece di un’arma molto vigorosa che Ella mette nelle nostre mani per sconfiggere tanti malanni. La preghiera diventa il baluardo preponderante a cui arroccarci per affrontare e superare le gravi difficoltà odierne, dentro e fuori della Chiesa. Da tenere presente che occorre una preghiera corale, cioè comunitaria, fatta dall’insieme di più persone con la medesima fede e calore. Si capisce così come siano cari al Cuore immacolato di Maria gli incontri di gruppi che si ritrovano a pregare assieme più volte, nella settimana e al mese, sia nelle chiese come nelle case, piccole chiese domestiche. Maria aggiunge che la preghiera deve essere indirizzata a Dio “secondo le sue intenzioni”. Quali sono le intenzioni di Maria? Non si scappa, perché risulta chiaro che se Ella è nostra Madre, non ha altro interesse che la salvezza dei suoi figli sotto tutti gli aspetti, fisico, psichico, sociale, spirituale, familiare. Mettendo la nostra preghiera filiale nel suo Cuore materno, di fatto diamo alla preghiera un’impronta potente che ci assicura la divina protezione e la sua grazia liberatrice e guaritrice. Attraverso sua Madre Gesù non può non intervenire in nostro soccorso; Lui stesso lo ha stabilito sulla croce e lo ha dimostrato in antecedenza alle nozze di Cana, in cui compie il miracolo del vino proprio in ragione dell’intervento della Madre.

2. Un secondo aspetto concerne la pace, “che è in pericolo”, come tutti possiamo constatare dietro gli eventi sanguinosi a cui assistiamo quotidianamente. Ma di quale pace si tratta? A noi fa impressione la guerra fratricida e sanguinosa, che rimane un drammatico flagello e una minaccia sull’umanità, ma per ottenere la vera duratura pace non bastano i rapporti diplomatici o le armi da fuoco che aizzano sempre odio, la pace viene attuata e assicurata se proviene dal Cielo, cioè da suo Figlio. Per questa ragione occorre pregare incessantemente e con grande fede, sapendo che chi prega porta nel suo cuore Dio, il suo Amore, il fuoco ardente dello Spirito Santo, la sua luce, la sua santità, porta la serenità e la quiete, allontanando ogni potenza avversa che si accanisce contro di noi o si annida dentro di noi per strapparci la speranza dal cuore. La pace perciò comincia da noi stessi e dal nostro intimo amore di Dio, che dovrebbe costantemente abitare in noi.

3. Un terzo aspetto consiste nel renderci conto che “Satana attacca e prova in tutti i modi”. Si tratta perciò di una guerra anzitutto spirituale che va combattuta strenuamente con le armi spirituali, di cui la preghiera è l’artefice principale, la fonte inesauribile della vera pace che allontana le insidie del Maligno e ci libera da ogni avversità. In tal modo diventiamo “portatori della pace e della speranza in questo mondo inquieto”. Parole veritiere che aprono l’animo non al turbamento ma ad una grande fiducia e che devono calare nella nostra vita concretamente e gioiosamente. La potenza divina è più forte di ogni altra forza umana e diabolica. La preghiera ci assicura di essere sorretti da tale potenza onnipotente. Maria ne è la mediatrice e colei che “intercede per noi davanti al Figlio suo Gesù”. Siamo dunque sinceramente pronti alla richiesta della Vergine che sta in mezzo a noi e ci sostiene, ci illumina, ci conforta, ci difende e prega per noi mentre chiede a noi di pregare secondo le sue intenzioni in un mirabile scambio di amore e di comunione tra Cielo e terra. Veramente un tale legame mantiene salda la nostra fede che si fa coraggiosa e fiduciosa. Se Maria, che ha sconfitto l’antico serpente, sta accanto a noi, non dobbiamo mai perdere la speranza e la gioia del cuore. A Lei si innalza il nostro affetto, la nostra docilità e la nostra confidente filiale preghiera:

Grazie, o Vergine Santa, del tuo amorevole conforto e sostegno. Sei una meravigliosa Madre di noi tuoi piccoli deboli figli. Ti vogliamo tanto bene e ci stringiamo attorno a Te nella certezza di trovare in Te il rifugio sicuro e sereno come quello dei bimbi in braccio alla Madre. Allontana le insidie del nemico infernale, converti i cuori a tuo Figlio affinché l’umanità possa ritrovare nella grazia divina un tempo di quiete e di bontà.

Messaggio a Mirjana del 2 dicembre 2015
“Cari figli, io sono sempre con voi, perché mio Figlio vi ha affidato a me. E voi, figli miei, voi avete bisogno di me, mi cercate, venite a me e fate gioire il mio Cuore materno. Io ho ed avrò sempre amore per voi, per voi che soffrite e che offrite i vostri dolori e le vostre sofferenze a mio Figlio e a me. Il mio amore cerca l’amore di tutti i miei figli ed i miei figli cercano il mio amore. Per mezzo dell’amore, Gesù cerca la comunione tra il Cielo e la terra, tra il Padre Celeste e voi, miei figli, la sua Chiesa. Perciò bisogna pregare molto, pregare ed amare la Chiesa a cui appartenete. Ora la Chiesa soffre ed ha bisogno di apostoli che, amando la comunione, testimoniando e dando, mostrino le vie di Dio. Ha bisogno di apostoli che, vivendo l’Eucaristia col cuore, compiano opere grandi. Ha bisogno di voi, miei apostoli dell’amore. Figli miei, la Chiesa è stata perseguitata e tradita fin dai suoi inizi, ma è cresciuta di giorno in giorno. È indistruttibile, perché mio Figlio le ha dato un cuore: l’Eucaristia. La luce della sua risurrezione ha brillato e brillerà su di lei. Perciò non abbiate paura! Pregate per i vostri pastori, affinché abbiano la forza e l’amore per essere dei ponti di salvezza. Vi ringrazio!”

Commento teologico

In questo messaggio sono posti in evidenza tre grandi ambiti della nostra vita cristiana: uno è quello dell’Amore e il secondo è quello della Chiesa, ambedue incentrati nella Eucaristia.

1. Non dobbiamo mai stancarci di riflettere sull’amore che costituisce il cuore pulsante dell’esistenza umana e cristiana. La Vergine insiste giustamente, perché se non si vive di amore, di fatto si va incontro alla morte. L’amore porta la vita, la fecondità, l’eternità, mentre l’egoismo e l’odio causano la distruzione, la sterilità, l’infelicità. Il primo viene da Dio, il secondo da Satana e dal peccato degli uomini. Pertanto il discorso assume un valore fortissimo: o stiamo da una parte o dall’altra. Non si può rimanere in mezzo, nella incertezza e nell’ambiguità, nella confusione e nel dubbio. Il tempo che viviamo ci porta a tale radicale determinazione di scelta concreta e fattuale tra la salvezza voluta e portata da Gesù o la disfatta, la cattiveria, insinuata e diffusa dal Maligno. Non c’è più spazio né tempo per i compromessi tra l’una e l’altra sfera che si dissociano in modo assoluto. Ogni stato di falso accomodamento non regge nell’ora presente così gravida di oscurità e di tempeste. La decisione per Gesù deve essere chiara, forte e indiscussa, altrimenti ci troviamo in mano ad una drammatica rovina non solo a livello terreno ma anche per l’attuazione del Regno di Dio. Da qui provengono le parole di Maria: “Io ho e avrò sempre amore per voi, per voi che soffrite e offrite i vostri dolori e le vostre sofferenze a mio Figlio e a me”. Se noi entriamo dentro questo flusso di amore materno e filiale tra Maria e noi, veramente la nostra vita e, in essa, la vita della Chiesa e del mondo cambierà rotta e potrà ritrovare la via della giustizia, della pace e della concordia. Proprio Lei, la nostra dolcissima Madre, è stata scelta da Gesù sulla croce, per essere affidata a noi figli suoi tramite il discepolo, come noi siamo stati affidati a Lei nostra Madre: “Io sono sempre con voi, perché mio Figlio vi ha affidati a me”. La volontà suprema di Gesù crocifisso diventa la fonte da cui scaturisce l’amore materno di Maria e il nostro amore filiale verso di Lei. Nasce così il legame strettissimo e reciproco fra Lei e ciascuno di noi. Ella lo sente fortemente e ce lo dice con grande semplicità e trasporto, anche noi dobbiamo capirlo, sentirlo profondamente, viverlo concretamente e quotidianamente. L’unione tra Maria e noi diventa un baluardo di serenità e di forza, di conforto e di difesa. Cerchiamo di accogliere il gesto generoso e benevolo di Gesù del dono di sua Madre, facciamolo calare nel nostro animo come un tesoro impareggiabile e prezioso, quale roccia incrollabile dell’amore, che come una dolce catena unisce il Cielo alla terra e la terra al Cielo: “il mio amore cerca l’amore di tutti i miei figli e i miei figli cercano il mio amore”. In tal modo Ella ci accomuna a Gesù suo Figlio e al Padre celeste per formare una sola, grande famiglia: la Chiesa.

2. Di fatto il secondo nucleo del messaggio verte propriamente sulla Chiesa, in quanto noi, figli di Maria, formiamo la Chiesa di Cristo, il nuovo popolo di Dio, il corpo mistico di cui Cristo è il Capo e lo Spirito Santo è come l’anima, il gregge di cui Gesù è pastore, la sposa dell’Agnello immolato e glorioso. A questo punto lo sguardo della Vergine si volge precisamente sulla Chiesa e ne descrive la triste situazione, che comprende due lati: da una parte il lato doloroso della “Chiesa che soffre ed ha bisogno di apostoli che, amando la comunione, testimoniando e dando, mostrino le vie di Dio”. Qui si mette in evidenza il periodo difficile e critico in cui la Chiesa vive tra difficoltà e problemi sia all’esterno con le persecuzioni e gli attacchi offensivi e violenti sia all’interno con scandali, divisioni e contrasti, confusioni e disorientamenti. Dall’altra parte la Vergine afferma con chiarezza e verità che “la Chiesa è indistruttibile”, nel senso che le porte degli inferi non prevarranno contro di lei. Le parole di Gesù, che Maria fa sue, offrono sicurezza e coraggio. Occorre procedere e andare avanti con grande lena e fiducia. La Chiesa appartiene a Cristo e nessuno può strapparla dalle sue mani vittoriose sulla croce e nella risurrezione. Egli ne è il Pastore vigile e attento, lo Sposo amorevole e vigoroso, il Capo autorevole e glorioso. Noi ne siamo le membra che, restando avvinte al Capo, portano vita, salute e crescita a tutto il corpo. Infatti, nonostante le persecuzioni, le avversità e i tradimenti, “la Chiesa è cresciuta di giorno in giorno”. Anche oggi essa cresce, si sviluppa, si purifica e si rinnova. Tale certezza non deve mai venir meno, neanche nei momenti più terribili, per conservare sempre la fiducia e il coraggio del nostro cammino cristiano.

3. Il centro di tale forza e vitalità indistruttibile della Chiesa è data propriamente dalla Eucaristia, che costituisce “il cuore pulsante della Chiesa”. Noi ce ne rendiamo conto? Apprezziamo il dono immenso e meraviglioso del sacramento eucaristico? Dobbiamo ricuperare il senso vitale e salutare della Eucaristia, farmaco dell’immortalità e di felicità, vita della nostra vita, vincolo indissolubile di comunione tra tutte le membra dell’unico corpo ecclesiale. Da qui l’importanza di mettere Gesù sacramentato al centro della nostra vita spirituale sia con la partecipazione viva e raccolta alla santa Messa, sia con l’adorazione silenziosa e prolungata davanti al SS.mo Sacramento. Lì solo attingiamo luce, grazia, energia, serenità per vivere pienamente la nostra fede e attuare l’amore di Gesù per i fratelli più bisognosi. L’Eucaristia deve diventare il punto di attrazione, del desiderio intimo, della contemplazione a tu per tu con Gesù nel reciproco guardarsi amoroso, con tutto il nostro essere immerso in Lui e coinvolto nella sua potenza infinita di amore. Da lì, da quella Fonte inesauribile di risurrezione, acquistiamo sempre nuova linfa per essere più freschi e vivi fino all’incontro eterno con il Cristo glorioso nella beatitudine celeste per ringraziarlo del dono immenso della Eucaristia: O Gesù, sulla croce ci hai lasciato il dono meraviglioso di tua Madre, nell’ultima cena, prima della tua passione, ci hai donato il tuo stesso corpo e sangue per essere nostro cibo e bevanda, nutrirci di te stesso ed essere avvolti dal tuo amore infinito, un amore perenne, volendo restare in mezzo a noi per tutti i giorni del tempo terreno. Nulla di più grande avremmo potuto mai pensare, mio caro Gesù! Nascono così i tre grandi amori che formano la ricchezza e la bellezza della Chiesa: il Cristo crocifisso e risorto, l’Eucaristia quale memoriale della sua pasqua e caparra della vita immortale, la Vergine Maria quale madre amorevole e compagna di viaggio nel pellegrinaggio terreno. Grazie, o Signore Gesù. A te la lode e la gloria nei secoli dei secoli.

don Renzo Lavatori

Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.


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