Omelia della santa Messa – Medjugorje, 14 ottobre 2019
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, cari fedeli, come ci siamo accalcati al termine della giornata attorno a Gesù così lo facevano anche le folle a quell’epoca.
Dal Vangelo che abbiamo appena sentito vediamo per quali motivi la gente si avvicinava a Gesù.
Le persone cercano un segno. Tra la folla ci sono vari tipi di ascoltatori: alcuni sono venuti per curiosità ed altri per scoprire la verità ed un insegnamento nuovo.
Gesù sapeva che non tutti avevano intenzioni sane e che si attendevano una cosa diversa. Per questa ragione è molto sincero e duro. Coloro che sono venuti per curiosità molto presto si sono allontanati da Lui, perchè non hanno trovato nulla di spettacolare. Quando non hanno trovato divertimento si allontanano da Gesù criticando. Gesù li chiama “generazione malvagia”. Coloro, invece, che riconoscono la divinità di Gesù e che è più grande del profeta Giona rimangono con Lui, ascoltano la Sua Parola, riflettono e permettono a tale Parola di cambiarli.
E’ molto importante esaminare la propria motivazione. Perchè facciamo qualcosa? Facendo così la nostra vita avrà senso.
Sono state fatte molte ricerche anche sui pellegrini di Medjugorje. Molti di essi hanno risposto che Medjugorje è il polmone della loro vita. Vengono qui, perchè cercano un incontro profondo con Gesù. Per loro Maria è Colei che mostra loro la via per giungere a Gesù. Nella Confessione incontrano la riconciliazione con Dio e con i membri della propria famiglia. Lì vivono la loro conversione e purificazione. Incontrano Gesù nell’Eucaristia che ridona la forza e prende i loro pesi. Cercano Dio con sincerità e Lo incontrano nei Sacramenti e nell’atmosfera di questo piccolo luogo.
Dio parla loro in un modo nuovo e diverso. Essi vivono l’abbandono a Dio e la loro fede si rafforza. Così ritornano alle loro case.
Questo è lo “spettacolo” di Medjugorje che viviamo con la liturgia durante i nostri pellegrinaggi.
Cari fratelli e sorelle, credo e spero che anche noi siamo venuti qui questa sera da Gesù e Maria con motivazioni sincere. Siamo venuti ad ascoltare la Parola di Dio e a riflettere su di Essa e per viverLa nella nostra quotidianità. I nostri pastori “spezzano” la Parola di Dio ogni domenica per farci comprendere ciò che è importante nella vita e per convertirci e ritornare a Dio.
A volte questa Parola è pesante, esigente e sembra impossibile da vivere. Se vogliamo appartenere a Gesù non c’è altra via.
Siamo venuti qui questa sera per nutrirci dell’Eucaristia che è Gesù Cristo, Pane Vivo disceso dal cielo. Gesù si dona a noi in un piccolo pezzo di pane. E’ un segno della Presenza di Dio nella Chiesa e nel mondo.
Quando mangiamo questo pane ci uniamo a Gesù. I nostri occhi si aprono e Lo riconosciamo come i discepoli sulla via verso Emmaus. Il loro cuore ardeva. Anche il nostro arde quando accogliamo Gesù con sincerità, semplicità e umiltà. Un tale atteggiamento ci rafforza nella fede e in ogni circostanza della vita, anche se pesante e difficile.
Cari fratelli e sorelle, Giona era un segno per la sua generazione. Non faceva nulla di particolare. Invitava la gente di Ninive alla conversione. Cosa può essere più semplice di una tale chiamata?
Un tale segno è presente anche oggi. Come Giona era un segno per la sua gente per tornare a Dio così anche noi cristiani dobbiamo essere un segno per il mondo, testimoni credibili di Gesù, affinchè coloro che non credono o cercano la verità in posti sbagliati, possano vedere in noi i raggi dell’Amore di Dio.
In questo ci aiuti la Beata Vergine Maria che riconosceva l’Amore di Dio in ogni piccola cosa.
Signore, se Ti chiediamo un segno ti chiediamo anche di essere aperti e pronti a riconoscerlo. Può essere il sorriso di un bambino, la gratitudine di un anziano, l’amore di una madre, la bontà di un vicino. Questi sono i segni del Tuo Amore.
Il nostro santo padre Francesco riconosceva in tutto Te e la Tua Presenza.
Riempi i nostri cuori con il Tuo Spirito, affinchè anche noi possiamo riconoscerTi nei giorni del nostro pellegrinaggio, ma anche in ogni momento della nostra vita e in tutto ciò che ci circonda.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)