Santa Messa – Međugorje – Giovedì 1 Agosto 2019 – 30° Mladifest
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
Parola del Signore
Carissimi,
radunati per l’Eucaristia sotto lo sguardo della Madre di Dio, rimaniamo stupiti dalla grazia che il Signore effonde su di noi continuamente.
Tutto é grazia: il dono della Chiesa, della Parola e del Pane, la bellezza della creazione e il volto dei fratelli.
Il Padre buono vuole che seguiamo il Figlio per trovare la beatitudine.
Dio non è un reclutatore di personale ma la fonte della Vita e vuole che tutti vivano appieno.
Seguiamo il Signore perché abbiamo creduto che Lui solo porta la vita.
La sequela non ha età, non chiede di essere bravi o arrivati.
È gratuita, perché il Padre buono ama il vaso di argilla che siamo!
Non ci sono curricula da presentare.
Questo ci riempie di gioia, ma toglie anche ogni alibi: nessuno può dire di non essere adatto alla santità in nome dei suoi errori e delle sue fragilità.
La sequela teme le scorciatoie, non i peccati!
Certamente per ascoltare il «Seguimi» che Gesù: Maestro ci rivolge è necessario che lo Spirito Santo apra i nostri cuori e li colmi di sapienza divina.
Il Vangelo di oggi ci presenta lo scriba della nuova Alleanza, il sapiente secondo il Vangelo.
Tre indicazioni possiamo ricavare tra le altre.
La prima.
Il Regno dei cieli – come abbiamo ascoltato – è simile ad una rete gettata in mare che raccoglie tutti i pesci possibili. Poi, tirata a riva, i pescatori selezionano quelli buoni da mangiare da quelli cattivi.
I Padri del deserto hanno immaginato che ogni cristiano sia come un buon pescatore che vigila sul mare della sua mente trattenendo i pensieri santi e buttando via quelli inutili o velenosi, come fa un pescatore esperto con i pesci.
Chi é sapiente allora? Il cristiano che non va appresso a tutto ciò che gli viene in mente: possiamo avere una mentalità abitata dallo Spirito solo se non ci lasciamo sopraffare da pensieri di disperazione, di paura, dalle angosce per il futuro; parimenti la nostra mente non può essere invasa da continue distrazioni o informazioni inutili, o ancor peggio essere schiava dei social network.
Può anche accadere che siamo ossessionati da rancori, gelosie, pensieri di autodistruzione.
Coraggio: il Vangelo ci invita a purificare i pensieri per accogliere il pensiero di Cristo.
Un cuore evangelico chiede una mente libera!
La seconda indicazione.
Gesù parla di un giudizio: non possiamo negare questa verità di fede che professiamo nel Credo ogni domenica: «verrà a giudicare i vivi e i morti».
Ma questo giudizio è luce lieta di verità, non la sentenza di un tiranno; è refrigerio, non terrore. Il giudizio finale è per il credente il trionfo dell’amore divino.
L’incontro con lo Sposo; ma per chi ha rinnegato il Cristo o ha vissuto odiando il fratello questa luce colma di bontà metterà in risalto la verità di una vita senza frutti: «li sarà pianto e stridore di denti».
Allora dove sta la sapienza?
Nell’imparare a vivere sin da giovani collocandosi nell’orizzonte della verità che non passa!
Non facciamo l’errore di affidarci solo all’oggi, alle soluzioni facili, al piacere immediato, alle opinioni che cullano le nostre scelte egoistiche.
La vita quotidiana è minacciata più dal superfluo che dal male.
Anticipiamo su di noi il giudizio verace di Dio collocandoci subito nell’orizzonte della verità: un giovane cristiano è sapiente quando si dice la verità, cerca la verità, offre la verità.
In questo senso l’esame di coscienza e la confessione sacramentale sono un grandissimo strumento per crescere nella vera sapienza.
Infine la terza indicazione.
Lo scriba del Regno – così insegna il Vangelo proclamato – è il cristiano che «trae dal tesoro del suo cuore cose antiche e cose nuove».
È un’espressione meravigliosa che si può rendere anche cosi: il vero sapiente è colui che vive cose antiche che danno gioie sempre nuove, e cose nuove che hanno il sapore dell’antico.
Un esempio per capire il rapporto tra antico e nuovo: l’antico testamento prepara il nuovo; ma il nuovo si comprende appieno solo riferendosi all’antico.
Antico e Nuovo hanno bisogno l’uno dell’altro per schiudersi a vicenda.
La sapienza del mondo invece non integra antico e nuovo, ma disintegra, scambia l’antico per vecchio e il nuovo per novità; oscilla tra mode dell’ultima ora e fughe nel passato: questi estremismi creano sempre conflitto, asprezza, ostilità.
Allora ecco la terza indicazione: il battezzato deve risultare creatura nuova che ha il sapore dell’antico, cioè che ha radici, che fiorisce sul terreno della millenaria storia di santità di cui è fatta la Chiesa.
Il cristiano autentico non è né un tradizionalista né un progressista.
È una “nuova creazione” che conserva il buon sapore del pane fatto in casa, fragrante e appetitoso proprio perché impastato e cotto con una ricetta antica.
Allora carissimi, ecco le tre perle estratte dalla conchiglia del Vangelo di oggi: purificare la mente; anticipare su di noi il giudizio divino facendo la verità; diventare uomini nuovi che mettono radici nella tradizione del Popolo santo del Signore.
Cari giovani, lo Spirito vi renda sapienti come la Madre di Dio, che meditava ogni cosa nel cuore e come il grande dottore Sant’Alfonso de’ Liguori che nel Settecento ri-evangelizzò con intelligenza i concittadini della sua Napoli.
Manda Padre il tuo Spirito e rinnova i nostri cuori ad immagine del Figlio tuo Gesù, nato dalla Vergine Maria. Amen.
Cardinale Angelo De Donatis, vicario di Papa Francesco