Uncategorized

Omelia di Padre Danko Perutina nella S. Messa a Medjugorje del 28/2/2025

Fratelli e sorelle,

non pensavo quasi di iniziare l’omelia perché devo cambiarla proprio per quel frate che ha appena letto il Vangelo.

Questo è il francescano di Hercegovina, fra Anthony Burnside, che è venuto dall’Australia e vorrei condividere con voi la sua storia. Spero che Anthony non si offenda perché non me lo aspettavo. Nel 1990, lui è venuto in Europa dall’Australia come un giovane in età matura. Ha preso un mese di vacanza perché voleva visitare i paesi e i luoghi più belli d’Europa. È andato in Francia, in Italia, in Spagna e ha sentito da qualcuno che a Medjugorje appare la Madonna. Non era nemmeno consapevole di cosa significasse, ma ha deciso che, finché era in Europa, avrebbe visitato Medjugorje. Questo è stato un grande errore perché è rimasto lì per sempre. Che cosa è successo? È venuto sulla Collina delle Apparizioni e, come dice nella sua testimonianza che ho letto più volte e ho sentito anche da lui, è stato toccato dall’amore divino e dalla presenza della Madonna. Per quattro ore ha pianto, trovandosi in questo amore, e lì è avvenuta la radice, cioè l’inizio della sua vocazione sacerdotale. Ha voluto diventare francescano di Hercegovina. Quando è tornato a casa, lo ha detto ai suoi. Questo non è piaciuto soprattutto al padre perché avevano tanti cavalli e tesori in casa. L’Australia è molto grande, lunga e larga, ma Anthony non ha voluto lasciare questa sua intenzione. L’ultima tentazione del padre è stata: “Se vai, noi cediamo tutti i cavalli”. Invece, Anthony ha sacrificato anche i cavalli e ha detto: “Io vado, succeda quel che succeda”. E guardate come ha imparato la lingua croata. Ha fatto l’università teologica e filosofica a Zagabria. Prima era novizio a Humac in diverse parrocchie, invece adesso è parroco di Šujica, parla benissimo il croato e si dedica alla Madonna dal primo giorno sulla collina fino ad oggi. Anthony Burns è solo uno delle migliaia di ragazzi e ragazze che qui hanno ricevuto la vocazione. Sono convinto che, se facessimo un sondaggio adesso, anche qui in mezzo a voi ci sono almeno dieci ragazzi e ragazze che vorrebbero dedicarsi al Signore in modo particolare. Medjugorje è diventato uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti al mondo e tutto quello che vediamo è proprio un puro dono del Signore.

Stasera nel Vangelo abbiamo sentito e possiamo chiederci se è lecito, se qualcuno vuole distruggere una casa vecchia per fare una casa nuova. Se questo è lecito, tutti diranno sì. Se qualcuno fa un lavoro in ufficio e vuole fare un altro lavoro, magari essere contadino, può farlo. Certo che può farlo. Qualcuno che ha studiato bene, magari ha fatto il ginnasio, non vuole continuare gli studi e vuole aprire una sua officina, può farlo. Certo. E se la gente magari scuoterà la testa dicendo “Ma sono decisioni strane”. Ma la gente ha diritto nella libertà di scegliere.

Ma per quanto riguarda il matrimonio, questo non è proprio così come questi tre esempi citati prima e questo è ciò che tormentava i farisei dell’epoca e il problema del ripudio. Spesso si dice che ripudiare il marito era quasi impossibile. Allora pongono a Gesù una domanda concreta: “È permesso ripudiare la moglie?” In questa domanda cercano il proprio interesse. Non interessava la risposta, nemmeno le conseguenze per quelle persone che si separano, ma vogliono mettere Gesù contro la legge di Mosè per condannarlo. Il problema del ripudio non era solo un problema di allora, ma è un problema anche di questi tempi. Spesso si sente dire: “Sì, questa è una scelta, ma se non possono vivere più insieme possono separarsi”. E soprattutto un grande errore commettono le madri che dicono alla figlia quando si sposa: “Se non stai bene lì, figlia mia, hai sempre il posto dove tornare”. In Hercegovina c’era una vecchia abitudine quando la nipote si sposava, il padre o il nonno dicevano: “Tu che adesso hai passato questa porta, non tornerai mai più”. Hai scelto il marito per vivere. Non c’è via di ritorno, facendole capire quanto è importante il matrimonio. Logico che lei può tornare a casa, può venire per le feste, celebrazioni, eccetera, ma il padre o il nonno quando dicevano questo pensavano proprio all’importanza di questo sacramento. L’uomo è libero di scegliere la vocazione, ma il matrimonio è un sacramento. Questo è una cosa divina. Dio ha creato l’uomo e la donna. L’uomo non ha creato sé stesso. Maschio e femmina li ha creati e lascerà il padre e la madre per unirsi alla sua moglie. Loro due saranno una cosa sola, una carne sola. Perciò bisogna tener conto anche del tempo in cui tutto questo avviene. Nei nostri tempi, secondo certe statistiche, negli Stati Uniti d’America, il 50% dei matrimoni finisce in separazione. In Europa più o meno il 40%, in Croazia e Bosnia-Erzegovina magari il 30%. Questo riguarda quelli che sono sposati. Ci sono anche tanti che vivono insieme nei cosiddetti matrimoni illeciti. Loro non sono registrati da nessuna parte. Allora dicono: “Ma allora perché sposarsi se tanto ci separiamo?” Questa è una percezione negativa che Gesù nella sua risposta agli ebrei volle eliminare. Lui dice: “Per la durezza del vostro cuore, Mosè ha dato questa legge” ossia che la moglie può essere ripudiata perché le donne allora non avevano nessun diritto, avevano diritti solo gli uomini. “All’inizio non era così”, diceva Gesù. L’inizio non è solo un periodo di tempo, ma dura fino al giorno d’oggi. Non è permessa la separazione perché è la conseguenza di un cuore duro e la soluzione per la separazione non sono processi per stabilire chi ha ragione e chi no, ma la soluzione è nel cambiare il cuore.

Se guardiamo i tempi di Gesù e di Mosè, le donne non avevano nessuna importanza. Invece nel cristianesimo le donne hanno svolto un ruolo molto importante, soprattutto nel divulgare la buona novella. La Beata Vergine Maria, Maria di Magdala, la madre di Cleofa e altre donne dai primi tempi cristiani. Questo possiamo leggerlo nei Vangeli, ma soprattutto nelle lettere di Paolo. Nei Vangeli vediamo come Gesù parla con la donna peccatrice, parla con un’altra, ma era proibito ai maestri di allora di avere qualsiasi comunicazione con le donne perché venivano considerate di secondo grado. Per esempio, una donna che aveva visto un omicidio, anche se lo denunciava, non era considerata attendibile. Dovevano essere almeno due donne. Poi c’erano anche tante altre umiliazioni che Gesù con la sua venuta e con il suo comportamento ha completamente cambiato. Perciò questo movimento femminista è in ritardo di 2000 anni. Evidentemente non hanno letto nulla del Vangelo perché Gesù già allora ha fatto l’emancipazione della donna che era quasi impossibile, era proprio una rivoluzione all’epoca. Invece oggi cosa vogliono le femministe? Vogliono che le donne siano come gli uomini. Questa è una delle idee più stolte dalla creazione del mondo. Non ci sono due donne identiche. Allora, come può essere la stessa cosa di un uomo? Poi presentano la donna che porta il casco sul posto di lavoro, che lavora con una ruspa e vogliono far vedere in modo esteriore che dovrebbe essere come un uomo. È completamente sbagliato. La donna è e sarà sempre diversa dall’uomo nella sua libertà, nella sua bellezza, nella gioia, nella mitezza, in tutto quello che è ricchezza per lei, ricchezza che le è stata data dal Signore.

Perciò anche noi siamo chiamati ad amare gli altri, ma mai ad adorare. Adorare possiamo solo Dio perché quando Dio è al primo posto, allora tutto è al posto giusto.

Perciò voglio citare certi tipi di uomini che bisogna evitare. Il primo tipo sono quelli che presentano la potenza e vogliono umiliare la donna. Fanno tante promesse, ma devono sempre avere ragione. Il secondo tipo da evitare sono coloro che nella moglie cercano la madre, hanno una relazione passiva con la moglie e cercano l’amore e l’attenzione della madre che non hanno ricevuto dalla propria madre. Sono sempre sottomessi e vogliono che la donna sia al primo posto, che lei sia l’uomo e lui la donna. Il terzo tipo di uomini sono quelli che vedono le donne come serve. Pretendono la totale obbedienza e tutto quello che il marito dice deve essere fatto esattamente così. Se non è così, allora si arriva sempre al litigio. Solo il quarto tipo di uomini sono quelli che sono pari alle donne, hanno una relazione normale, fanno tutto in accordo e, anche se litigano, cercano di risolverlo senza che uno debba sempre avere ragione.

Fratelli e sorelle, qui a Medjugorje conosco due coppie, ma ce ne sono tante altre. Inizio solo con due coppie. La prima coppia è venuta qui a Medjugorje 35 anni fa, un ragazzo e una ragazza. Lui era un medico, non ricordo cosa facesse lei, ma dopo 5-6 giorni passati a Medjugorje, il medico ha detto: “Cara, ti ringrazio per tutto. Stavamo bene, ma io voglio seguire un’altra via perché voglio diventare sacerdote”. È diventato sacerdote diocesano e ancora oggi lavora con successo. L’altra coppia non era fidanzata e veniva dall’Austria. Sono venuti a Medjugorje sempre attratti dall’adorazione, andavano sulla collina delle apparizioni e al Krizevac. L’ultimo giorno lui dice a lei: “Devo dirti una cosa, mi dispiace non offenderti, ma io voglio diventare sacerdote”. Logico, ci sono state lacrime, ma anche sorrisi. Lei ha detto: “Anch’io devo dirti qualcosa. In questi 5 giorni ho pensato e riflettuto e ho deciso di diventare suora”.

Così Medjugorje è sempre pieno di sorprese perché quando opera lo Spirito Santo, accadono cose belle e importanti, come qui da 44 anni. Il Vaticano ha riconosciuto questo e perciò, mentre preghiamo per la salute del Santo Padre, ringraziamo perché insieme ai suoi collaboratori ha riconosciuto che lo Spirito di Dio opera qui. Qui ci sono migliaia di vocazioni spirituali, tante guarigioni, tante nuove vite e nuovi cuori. Chi avrebbe potuto raccontare tutto questo? Sono sempre segni che qui opera lo Spirito Santo. Anche voi presenti qui venite sicuramente da almeno 20 paesi del mondo. Anche qui le confessioni sono piene. Anche qui ci sono migliaia di persone. Per questo Medjugorje viene chiamato il “Confessionale del Mondo”. Medjugorje cresce continuamente, si diffonde enormemente. Dai suoi frutti si nutre tutto il mondo e possiamo dire liberamente che Medjugorje è la scuola dello Spirito Santo. È il grande confessionale del mondo, come abbiamo già detto.

La Madonna non è mai in concorrenza con Cristo, ma ci porta a Cristo e per questo tante volte ha detto: “Andate da mio figlio Gesù”. La Madonna è profondamente radicata nel piano di salvezza di Dio. Il suo ruolo non è finito sul Calvario, ma dopo l’Assunzione continua a intercedere per noi come colei che intercede per le grazie. La sua santità e il suo servizio nel piano di salvezza penetrano profondamente e rappresentano una cosa inseparabile e anche una scuola per noi sacerdoti. Ho sentito personalmente centinaia di volte quando i sacerdoti hanno detto che qui possono confessare facilmente per 4-5 ore senza sentire fatica. Abbiamo visto d’estate tanti esempi quando confessano per due o tre ore al mattino e davanti al confessionale ci sono penitenti. Il motivo è solo uno: qui il pellegrino si apre più facilmente perché vicino alla Madre è più facile affidarsi al Signore. Perciò approfittate di questo tempo, non partite da Medjugorje senza confessarvi. Bisogna solo buttarsi nell’acqua e nuotare. Bisogna attraversare il fuoco, come ha fatto Medjugorje, e dopo il fuoco sappiamo che viene l’oro. Passando attraverso il fuoco, bruciamo senza fumo.

Medjugorje è il nome di un luogo, ma anche di un movimento globale. Le sue particolarità sono riconoscibili perché le persone di tutte le nazioni si avvicinano, si accettano, si amano, creano gruppi di preghiera, testimoniano, pregano il Rosario, leggono la Sacra Scrittura e nelle proprie parrocchie vogliono iniziare l’Adorazione perpetua. Qui, per esempio, in alcune delle apparizioni, quando partono 20-30 gruppi, tutti pregano le proprie preghiere, cantano i propri canti e nessuno dà fastidio a nessuno. Tutti sono pazienti e aspettano. I pellegrini di Medjugorje sono attivi nella loro comunità, si donano e si includono facilmente in tutti i movimenti della Chiesa. Non operano come sette né come élite. È senza dubbio un movimento di evangelizzazione dopo il Concilio Vaticano II. Rinnovamento della Chiesa come immaginato dal Concilio. I pellegrini di Medjugorje portano il rinnovamento dell’amore per il Signore, per la Madonna, per la Chiesa e per il Papa. Sono fedeli alla Chiesa. Perciò siamo grati al cielo per questo dono e per questi 44 anni di apparizioni della Madonna e della sua presenza. Siamo grati per ogni messaggio, ogni parola con cui, come vera Madre, ci ha educati.

Perciò vorrei leggere il messaggio del 25 febbraio, autorizzato dalla Chiesa, quando la Madonna dice: ” Cari figli! Questo tempo primaverile sia per voi l’esortazione alla conversione personale affinché con le vostre vite possiate amare e pregare Dio al di sopra di ogni cosa, per tutti coloro che sono nel bisogno. Figlioli, siate le mie mani di pace e di preghiera, siate amore per tutti coloro che non amano, non pregano e non vogliono la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

La Madonna, fin dai primi giorni delle apparizioni, quasi ogni giorno invita e raccomanda la preghiera. Chiede a tutte le persone di pregare continuamente proprio come Cristo cercava nei Vangeli. La preghiera sprona e rafforza la fede dell’uomo, senza la quale non c’è né una giusta relazione con Dio né con le altre persone. Oltre a questo, con la preghiera l’uomo presenta il suo legame con Dio, lo riconosce, ringrazia per i doni ricevuti e con fiducia chiede anche altro necessario, soprattutto la salvezza. La preghiera rafforza questa posizione dell’uomo e lo aiuta ad avere relazioni giuste con Dio, senza le quali non è possibile promuovere la pace con gli uomini. Ecco, mentre tutti noi ci troviamo nella Scuola della Madonna, ci troviamo nella prima settimana di Quaresima, che è un periodo importante. Chiediamo al Signore che di nuovo accenda in noi, non negli altri, ma proprio in noi che siamo presenti qui, coloro che ci ascoltano, lo Spirito Santo, quel fuoco di amore, non per essere quelli che pregano un Padre nostro, Gloria al Padre, la sera e al mattino fanno solo una breve preghiera, ma vogliamo quello che la Madonna chiede da noi. Vogliamo pregare tre rosari, quattro rosari. Ma in quale modo? Non vogliamo solo mettere parola dopo parola come un trenino. Quando pronunciamo solo le parole non succede nulla. Vogliamo pregare come la Madonna ci ha insegnato e lei dice: “Cari figli, pregate col cuore”. Pregare col cuore significa pregare con amore. In quale modo? Quando facciamo il segno della croce bisognerebbe dire: “Signore, quello che adesso prego sarà proprio per puro amore. Io so che mi ami, che sei qui. Anch’io sono qui e voglio esprimerti queste preghiere che siano avvolte nello Spirito Santo come un bellissimo dono”. E poi parte la preghiera. Poi scendono le potenze dello Spirito Santo su di noi e, per mezzo di noi, anche sulle persone con cui viviamo e che incontriamo. Signore, donaci questo dono per essere il tuo fuoco nel mondo senza pace.

Così sia. Amen. Sia lodato Gesù Cristo.

Nota: la presente è una personale libera (non letterale) trascrizione della traduzione simultanea dell’omelia come registrata il 28/2/2025

(Visitata 10 volte, 1 visite oggi)

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *