L’Immacolata e la grande lotta
Abbiamo celebrato la festa dell’Immacolata Concezione, che è la festa mariana più importante e sempre molto attuale. Si, perché è l’occasione non solo per cantare che Maria è tutta Bella, tutta Pura ma anche per capire che come Cristiani dobbiamo metterci alla sua scuola per divenire santi e puri, militanti della fede in questi tempi di grande confusione e persino di diffuso smarrimento anche in tante nostre comunità cristiane.Non è quindi una festa addolcita da sentimenti romantici ( Papa Francesco direbbe da pie “immagginette”) ma la festa di Colei che, preservata dal peccato originale, schiaccia la testa a satana, al serpeggiante male dilagante nel mondo. La testa del serpente maligno è da Lei immobilizzata ma lui continua come può e con forza estrema a rovinare l’umanità imbrogliandola e dividendola da Dio perché sa che gli resta poco tempo e questo è l’estremo combattimento. Ecco allora la attualità di questa festa: l’Immacolata Madre di Dio e della Chiesa, ci chiama a raccolta come suoi figli, per respingere il tentatore, impegnandoci accanto a Lei a purificare noi stessi e il mondo. La Bibbia nel libro dell’Apocalisse presenta questa lotta tra la Vergine Immacolata e le potenze demoniache che rovinano l’umanità. Nelle apparizioni a Lourdes, Fatima e Medjugorie Maria ci chiama a unirci a Lei nel combattimento come esercito di cristiani militanti che trovano rifugio ed energia sempre nuova nel suo cuore Immacolato certi che non vincerà la prepotenza del Male. Ma siamo in pieno scontro e la nostra arma principale, la preghiera, in particolare il rosario, è indispensabile ma non basta: ci vuole il coraggio e l’eroica coerenza della fedeltà al Vangelo senza cedimenti e compromessi. Niente paura di essere considerati fuori moda! Non siamo né pochi, né soli! Combattiamo la buona battaglia della fede con la certezza di trovarci in una guerra apparentemente persa ma già vinta da Cristo. Perché si affretti questo trionfo ci vuole il contributo di ciascuno di noi, cristiani non solo di nome e per anagrafe ma credenti e praticanti convinti e convincenti, che uniscono le forze senza paura e senza vergognarsi di proclamare tutte le verità (i dogmi) della nostra fede e sforzandoci di mettere in pratica tutto l’insegnamento di Gesù. È questa la nostra missione: la strada di Dio non coincide con quella della mondanità come il Papa ci ricorda. Per diventare fratelli tutti dobbiamo essere veri seguaci, amici di Gesù, figli obbedienti della sua Madre che ci ha lasciato una consegna sempre attuale: tutto quello che Gesù vi dice fatelo! Questo è tutto anche se è non facile. Capite cari amici, quanto è importante per noi cristiani di svegliarci per non lasciarci drogare da tante mode anche religiose che non vanno all’essenziale! Maria ci fa aprire gli occhi con i suoi ripetuti inviti perché corriamo il rischio di praticare un Cristianesimo con un’immagine addolcita del nostro credo, più attento a dettagli e iniziative pur interessanti e utili, che agli elementi basilari e fondanti del nostro essere discepoli di Gesù. Mi pare di capire che l’Immacolata, con il suo sì alla volontà di Dio , è stata la prima a mettersi in gioco, rischiando in prima persona, senza alcuna remora anche nei momenti bui della sua esistenza che non è stata mai facile. Se Lei lo ha fatto perché non noi, tanto più che ci aiuta, ci protegge e ci accompagna passo dopo passo? Infine allora, la festa dell’Immacolata ci invita a riflettere su questo: essere suoi devoti e suoi figli significa essere determinati nel dire, nell’agire, nel difendere il bene contro il male, nel saper dimostrare che il Cristiano vive nel mondo, ma non è del mondo; nel saper con coerenza difendere un Dio Buono e Misericordioso, che si compromette in prima persona con l’uomo, che si dona all’uomo, ma che ne richiede allo stesso tempo la conversione del cuore, il donarsi pieno, convinto, fino alla prova di una testimonianza coraggiosa e controtendenza. Tanti nostri fratelli e sorelle non temono il martirio e muoiono unendo il loro sangue a quello di Cristo per la salvezza del mondo. Ma in modi diversi siamo chiamati tutti a un nuovo Martirio per la fede, per essere segni viventi di Contradizione nel Mondo, Testimoni senza sconti del Vangelo. E pieni di pace, colmi di gioia perché Gesù ce lo ha detto: “nel mondo avete tribolazioni ma abbiate coraggio, io ho vinto il mondo”(vangelo di Giovanni, cap. 16,29-33).
Don Giovanni D’Ercole