Video-lettura (4): Messaggio a Mirjana del 2/1/2015 – Conoscere la verità per viverla con amore
Conoscere la verità per viverla con amore
Messaggio a Mirjana del 2 gennaio
“Cari figli, sono qui in mezzo a voi come Madre che vuole aiutarvi a conoscere la verità. Mentre vivevo la vostra vita sulla terra, io avevo la conoscenza della verità e con ciò un pezzetto di Paradiso sulla terra. Perciò per voi, miei figli, desidero la stessa cosa. Il Padre Celeste desidera cuori puri, colmi di conoscenza della verità. Desidera che amiate tutti coloro che incontrate, perché anch’io amo mio Figlio in tutti voi. Questo è l’inizio della conoscenza della verità. Vi vengono offerte molte false verità. Le supererete con un cuore purificato dal digiuno, dalla preghiera, dalla penitenza e dal Vangelo. Questa è l’unica verità ed è quella che mio Figlio vi ha lasciato. Non dovete esaminarla molto: vi è chiesto di amare e di dare, come ho fatto anch’io. Figli miei, se amate, il vostro cuore sarà una dimora per mio Figlio e per me, e le parole di mio Figlio saranno la guida della vostra vita. Figli miei, mi servirò di voi, apostoli dell’amore, per aiutare tutti i miei figli a conoscere la verità. Figli miei, io ho sempre pregato per la Chiesa di mio Figlio, perciò prego anche voi di fare lo stesso. Pregate affinché i vostri pastori risplendano dell’amore di mio Figlio. Vi ringrazio”.
Commento teologico
Il messaggio collega due elementi diversi ma strettamente correlati: conoscere la verità e vivere l’amore. I due elementi si possono così determinare: la conoscenza concerne l’apparato intellettuale a cui segue la verità e l’amore invece tocca la sfera volitiva e affettiva e si concentra sulla bontà. Quali dei due aspetti è il più importante?
Dall’insieme del messaggio sembra che abbia il primato la conoscenza, ma, se si guarda più attentamente, si vede che vi è posta accanto sempre l’amore, come risulta dalla prima frase: “cari figli, sono qui in mezzo a voi come Madre che vuole aiutarvi a conoscere la verità. Mentre vivevo la vostra vita sulla terra, io avevo la conoscenza della verità e con ciò un pezzetto di Paradiso sulla terra. Perciò per voi, miei figli, desidero la stessa cosa”. Le parole, scaturite dal cuore materno di Maria, indicano la funzione di maestra da lei svolta, la quale esprime l’intenzione di essere la guida per condurci a conoscere la verità. Tuttavia aggiunge anche la sua esperienza concreta, quando è vissuta su questa terra, dove ha sperimentato la pace e la bellezza del Paradiso. Ciò significa che è stata coinvolta dai suoi sentimenti di serenità e amore. In tal modo fa capire che la conoscenza, se rimane chiusa in se stessa, si distacca dalla vita e resta astratta e ristretta al mondo ideale. Perciò tale conoscenza ha bisogno di essere completata e arricchita dalla dimensione esistenziale e viva della persona umana, cioè deve coinvolgere la sfera affettiva. D’altra parte l’amore distaccato dalla verità resta disperso in molteplici orientamenti spesse volte confusi e distorti, imprigionati nella passionalità ed emotività, senza un serio e ordinato comportamento.
Tale connubio, tra conoscenza e verità, viene indicato dalla frase successiva: “il Padre celeste desidera cuori puri, colmi di conoscenza della verità. Desidera che amiate tutti coloro che incontrate, perché anch’io amo mio Figlio in tutti voi. Questo è l’inizio della conoscenza della verità”. Si nota subito il collegamento tra la conoscenza della verità, come il Padre desidera cercando cuori puri, cioè veritieri. D’altra parte Egli desidera che noi amiamo suo Figlio, come Maria stessa lo ha amato. Ne segue l’affermazione che l’amore per Gesù costituisce il punto di partenza per giungere alla conoscenza della verità. Infatti quando si vuol bene ad una persona, si desidera conoscerla in modo profondo e vasto, nei molteplici aspetti che compongono la sua personalità. Ne segue che, conoscendola più a fondo, si accresce l’amore verso di lei e la volontà di starle vicino e condividere esperienze e sentimenti. Cioè la conoscenza suscita l’amore e l’amore si accresce con la conoscenza. Ne risulta un circolo virtuoso e vitale di estrema bellezza e di interessante cooperazione tra le due facoltà. Ciò vale anche nel rapporto con Dio e di riflesso nel rapporto con le creature umane.
Dopo queste considerazioni, il messaggio scende all’esercizio pratico per attuare tale connubio tra verità e bontà, tra conoscenza e amore. La Vergine annota la difficoltà di conoscere la verità, in quanto vengono proposte numerose formule di verità. Ma quale di queste è quella più importante e valida? Lo dice chiaramente: l’unica verità sta nella persona di suo Figlio. Non si tratta di conoscere verità ideologiche e disincarnate, che si moltiplicano in numerose espressioni, ma la verità è unica ed è incarnata in Cristo: “vi vengono offerte molte false verità. Le supererete con un cuore purificato dal digiuno, dalla preghiera, dalla penitenza e dal Vangelo. Questa è l’unica verità ed è quella che mio Figlio vi ha lasciato”.
È importante allora fermarsi a contemplare e scoprire questa persona affascinante che è il Figlio suo, il Verbo incarnato, Gesù di Nazareth. Tutte le altre verità, che il mondo può presentare e magnificare, sono secondarie e spesso errate e tenebrose, che non conducono alla vita e all’amore, ma unicamente al soggettivismo ed egoismo, al relativismo e alla perdita della fede. Da qui nasce la necessità d’impegnarsi ad avere un cuore puro, libero da concezioni fasulle e false. A tale scopo la Vergine dona quattro strumenti indispensabili: il digiuno con il sacrificio di purificare la nostra mente e il nostro cuore da attaccamenti personali e possessivi; segue la preghiera, con la quale si rimane con l’animo aperto verso il cielo, dove sta solida e sicura la verità di Dio; vi è poi la penitenza, che consiste nell’esaminare le nostre falsificazioni o distrazioni dello spirito e del corpo, attraverso l’esame di coscienza e la confessione sacramentale; infine vi è l’ascolto assiduo e attento dei vangeli, che contengono la Verità pura e luminosa del Figlio di Dio.
Ne consegue che restando avvinti a Cristo e alla sua parola di verità, amandolo con tutto il cuore, saremo sicuri e sereni di camminare sulla via giusta e corretta: “non dovete esaminarla molto: vi è chiesto di amare e di dare, come ho fatto anch’io. Figli miei, se amate, il vostro cuore sarà una dimora per mio Figlio e per me, e le parole di mio Figlio saranno la guida della vostra vita”. In queste parole si può dire che è contenuta la regola di vita per ogni autentico cristiano: conoscendo e amando Gesù, noi diventiamo la sua dimora e possiamo portarlo sempre con noi, in modo che ci accompagni giorno dopo giorno, assieme a sua Madre, anch’Ella dimorante in noi. Mirabile corrispondenza di verità, bontà, gioia, serenità, giustizia, santità, come una sinfonia di cuori e di menti uniti tra loro in modo coinvolgente e appassionante, ricco di bene e di frutti abbondanti. Il cuore di Gesù con il cuore di sua Madre, viventi nel nostro piccolo cuore, formano un trio di sentimenti, di atteggiamenti, di comportamenti e di fedeltà all’unica verità di salvezza terrena ed eterna.
Alla fine, per donarci il suo appoggio e incoraggiamento, la Vergine ci considera apostoli dell’amore, intenti a conoscere la verità e a viverla con trasporto e dedizione. In tal modo contribuiamo ad arricchire la Chiesa di Gesù e soprattutto ad amare i pastori e pregare per essi: “figli miei, mi servirò di voi, apostoli dell’amore, per aiutare tutti i miei figli a conoscere la verità. Figli miei, io ho sempre pregato per la Chiesa di mio Figlio, perciò prego anche voi di fare lo stesso. Pregate affinché i vostri pastori risplendano dell’amore di mio Figlio”. Espressioni queste che denotano la sensibilità materna di Maria verso i discepoli di Cristo, affinché siano veramente ricolmati di verità e amore, al fine di poter testimoniare e diffondere il suo amore tra il popolo di Dio.
Grazie, o Vergine Maria, di questo ricco e importantissimo insegnamento che ci hai donato, lo vogliamo fare nostro in tutte le sue parti, affinché anche noi, come te e dietro il tuo esempio e il tuo appoggio, ci impegniamo a viverlo e portarlo avanti con coraggio e perseveranza. Siamo certi che il tuo aiuto non verrà mai meno. E questa consapevolezza riempie il nostro cuore di intima gioia e ci fa assaporare in anticipo la dolcezza e la luminosità della gloria eterna, verso la quale siamo incamminati. Ti prego ancora, o Madre buona e pietosa, non ti stancare delle nostre debolezze, della nostra pigrizia e infedeltà. Tu ci conosci e ci comprendi. Pertanto ti chiediamo di restare con noi e stringerci al tuo petto come figli benedetti e amati, sempre bisognosi di perdono e di purificazione. Tu stessa ci assicuri che non ci abbandonerai e sarai accanto a noi con l’intento del tuo cuore materno di portarci con te in Paradiso. Amen.
Commento teologico tratto dal libro “Medjugorje. Il Cantico dell’Amore” di don Renzo Lavatori
Commento teologico ai messaggi mariani negli anni 2015 – 2019 – Edizioni Sant’Antonio
Fonte: Canale YouTube “Cristiani Today” di Rita Sberna – puntata dell’8/9/2021