Omelia della Santa Messa – Medjugorje, 2 gennaio 2021
Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.
Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo sentito questo Vangelo più volte nel tempo di Natale.
Ci fermiamo non soltanto su Gesù Incarnato, ma anche su colui di cui parla l’evangelista Giovanni: Giovanni il Battista.
Egli era una voce. Non una voce qualsiasi, ma una voce che testimonia Gesù e che grida nel deserto.
Anche noi molte volte gridiamo quando crediamo che il nostro interlocutore non ci senta bene. E’ interessante.
Giovanni grida, perchè sa che nel rumore del nostro cuore sentiamo male o forse non sentiamo per niente, la Parola di Dio. Egli grida nel deserto, che può essere un’immagine dello stato del nostro cuore.
Perchè gridare nel deserto se in esso non c’è nessuno e non c’è vita?
Questo è lo stato odierno del mondo, soprattutto quello occidentale. E’ un deserto in cui non c’è vera vita spirituale. O è molto nascosta in alcuni conventi oppure fiorisce solamente in qualche oasi, dove c’è qualche parrocchia attiva. Ma si tratta solamente di oasi nel deserto.
Fermiamoci un attimo a riflettere sulla figura di Giovanni Battista. Guardiamo come viveva.
Il Vangelo ci dice che aveva una veste di peli di cammello e una cintura di cuoio intorno ai fianchi. Il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Ha vissuto di ciò che da il deserto.
Giovanni era un vero eremita affamato di cibo spirituale. Lui ha sete della Sorgente viva, dell’Acqua inesauribile.
Il deserto ha modellato Giovanni e lo ha unito al cielo.
Da lui si è precipitata Gerusalemme e tutta la Giudea. L’esempio della semplicità della vita e della verità in qualche modo attrae sempre. E’ sempre una sfida, soprattutto oggi che abbiamo una moltitudine di offerte che mai ci soddisfano. Appena abbiamo soddisfatto un desiderio subito ne abbiamo uno nuovo.
Fratelli e sorelle, facciamo spazio nei nostri cuuori, perchè questo è il primo posto dove ascoltare la Parola.
Giovanni ha visto abbondantemente quanto è buono il Signore, come dice anche il Salmo. Lui vuole farci fare la sua stessa esprienza per poter mettere dio al primo posto nella nostra vita e gustare quanto è buono verso di noi.
Gli ebrei credevano che prima del Messia dovesse venire un profeta e per questo hanno chiesto a Giovanni se lui fosse tale. Lui lo ha negato. In realtà lui era l’ultimo e più significativo profeta, ma il suo obbiettivo era far notare che il Messia era vicino, che era già in mezzo al popolo. Giovanni toglie loro ogni scusa, non permettendo agli uditori di interpretare il suo discorso come quello di un profeta dell’Antico Testamento.
Giovanni vuol far capire che il popolo deve accogliere adesso il Messia.
A volte Dio interviene direttamente per riportare qualcuno sulla via giusta. A volte lo fa tramite gli altri.
Oggi,nel Vangelo, il Signore ci invita per mezzo del profeta Giovanni. Dobbiamo ascoltare quella voce che grida nel deserto.
Come si può preparare la via al Signore? Cosa dobbiamo fare in questo anno nuovo?
Il Signore è venuto. Ha preso Carne e Si è fatto Uomo Dio. E’ venuto tra gli uomini per proclamare il Suo Amore e la Salvezza. Ha invitato gli uomini a vivere secondo la Sua Parola, perchè solo Lui ha Parole di Vita eterna.
Giovanni era solo una voce che gridava nel deserto e invitava alla conversione, ma la Parola che dobbiamo ascoltare è quella di Gesù. Questa Parola Si ascolta soprattutto nella Chiesa che trasmette la verità del vangelo.
In una città un uomo si è convertito dopo aver vissuto a lungo nel peccato. Così ha testimoniato: “Se solo sapeste quanto mi dava fastidio la campana della chiesa in quel periodo. Quando suonava mi arrabbiavo. Una volta il suono della campana ha disturbato le mie intenzioni peccaminose con una donna sposata, che al suono della campana si è alzata ed è scappata. Ero molto arrabbiato. In quel periodo ho sostenuto tutto ciò a cui la Chiesa si opponeva. Minacciavo il campanile con il pugno. Più tardi, dopo diversi anni di vita peccaminosa, ho capito che la campana mi dava fastidio non per il rumore, ma perchè mi ricordava sempre la mia vita peccaminosa”.
Cari fratelli e sorelle, anche ogi molti sono infastiditi dalle campane della chiesa, perchè si sente la voce della Verità.
I cristiani nella società moderna hanno il ruolo di testimoniare il Natale e la Salvezza di Dio. Tante persone pensano di non avere bisogno di nessuna Salvezza, perchè nelle cose materiali hanno tutto ciò che desidera la loro anima. Ma questo è un grande inganno della società consumistica odierna.
Torniamo a Dio, perchè solo Lui può realizzarci. Non abbiamo paura, perchè Dio ci ama anche quando pensiamo che non siamo degni del Suo Amore.
Per questo ci manda la Sua Santa Madre, soprattutto in questo luogo sacro.
Ascoltiamo col cuore tutto ciò che la Madonna ci dice. Lei è inviata da Dio ad aiutarci sul cammino di conversione, di ritorno a Dio e della vera felicità nella vita.
Siamo grati a Dio e alla Madonna per il Loro grande Amore per noi.
Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.
fra Boris Barun
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)