Omelia del 22 dicembre 2020 (padre Luigi Lorusso)
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Parola del Signore.
Carissimi fratelli e sorelle,
iniziamo questa collaborazione. Lo facciamo in questo giorno, il 22 di dicembre, quando mancano 3 giorni al santo Natale.
Lo facciamo a partire dalla liturgia.
Oggi ci viene presentata, e già da domenica è così, Maria, Colei che è il Grembo Verginale che Dio ha scelto per venire a stare in mezzo a noi, per essere l’Emmanuele, il Dio con noi.
Vediamo la Madonna che in questo Vangelo di oggi canta a Dio.
E’ bellissima questa scena. Avviene tutta in un’effusione dello Spirito Santo, in una Pentecoste. Maria, piena di Spirito, Elisabetta e Giovanni, anch’essi pieni di Spirito, gioiscono.
Maria inizia questo cantico di gioia e di Amore: “L’Anima Mia magnifica il Signore. Il Mio Spirito esulta in Dio, Mio Salvatore”.
La Madonna ci aiuta a comprendere come poter veramente vivere il Natale, qual è l’atteggiamento più bello che dobbiamo avere nel nostro cuore. E’ quello dell’esultanza e della gioia.
La Madonna dice che la Sua Anima esulta nello Spirito Stesso di Dio. Lei esulta con la stessa esultanza di Dio. Lei gioisce con la stessa gioia di Dio. Così facendo Lo magnifica. Canta a squarciagola la Sua grandezza e il Suo splendore, la Sua bellezza.
Il primo atteggiamento che dobbiamo avere dinnanzi all’annuncio e all’evento del Natale, per poterci disporre in maniera adeguata, è quello della gioia.
Come si fa ad avere questa gioia? Badate bene che Maria innalza questo cantico sapendo di essere incinta, sapendo di essere promessa Sposa di Giuseppe, sapendo che probabilmente sarebbe stata ripudiata quando Si sarebbe presentata a Giuseppe con la pancia di 4 mesi. Maria Santissima esulta in Dio, gioisce di Dio, canta a Dio nonostante Si trovi davanti all’incertezza, davanti alla difficoltà probabile da dover affrontare di dover vivere la vita da sola, messa ai margini perchè Ragazza Madre.
Questo è il contesto in cui la Madonna canta a Dio.
La Madonna ci ricorda che l’esultanza e la gioia che dobbiamo vivere non è quella umana, non è quella fatta di cose che abbiamo, traguardi raggiunti, che hanno l’effetto di durare un tempo ristretto.
La Madonna ci spinge a sollevare lo sguardo e il cuore a Dio. Lei esulta nello Spirito di Dio. Lei canta a Dio con lo stesso canto di Dio.
Perchè canta? Perchè gioisce? Perchè danza? In quel momento Lei sta danzando con tutto il Suo Essere. Qual è la motivazione di questa danza?
Forse perchè Le sta andando tutto bene? Perchè è Madre? No. Nulla di tutto questo. Lo dice subito dopo: “Perchè Dio ha guardato all’umiltà della Sua Serva”. Dovremmo tradurlo così: “Ha guardato alla miseria della Sua Schiava”.
La Madonna ci aiuta ad alzare lo sguardo a Dio per vedere con quanto Amore Lui ci guarda.
“Ha guardato” significa “ha posto il Suo Sguardo d’Amore su di Me; Si è innamorato di Me; ama Me che sono niente. Sono polvere e cenere. Sono inadeguata. Sono l’ultima”.
La Madonna, nella Verità del Signore, comprende bene Chi è. Dice: “Nonostante questo Lui Mi ama. E’ innamorato di Me”.
Ecco la motivazione della gioia.
Il Natale dice questo a te e a me: Dio è innamorato di me. Dio è innamorato di te. Dio mi ama così tanto da donarSi a me. Il Padre mi dona Suo Figlio, la cosa più preziosa che Lui ha. Il Suo Bambino. L’Unigenito. Lo da a me. Lo offre a me.
Quanto dobbiamo essere cari a Dio, perchè questo avvenga. Quanto dobbiamo essere speciali per Dio da darci Suo Figlio.
La Madonna ci invita ad alzare lo sguardo, ad innalzare la nostra anima, la nostra mente, il nostro cuore a Dio per guardare Dio. Per vedere lo Sguardo di Dio. Quello è lo Sguardo di un Innamorato. La prova di questo Amore è proprio Gesù.
Guardare Gesù nella mangiatoia, guardare Gesù nel Tabernacolo, in quell’Ostia santa. Ecco. Guardare lì. Contemplare quel mistero per capire quanto grande è l’Amore del Padre.
Lui ci guarda con gli Stessi Occhi con cui ha guardato Maria, nonostante il nostro nulla. Anzi, possiamo dire: nonostante la nostra cattiveria, inimicizia, quando siamo segnati dal peccato.
Ecco la motivazione della nostra gioia.
La Madonna ci invta proprio a preparare il Natale con la gioia, a prepararlo disponendo il nostro cuore alla gioia. Ma non possiamo gioire se non alziamo lo sguardo.
Alziamolo e guardiamo lo Sguardo di Dio su di noi. Esultiamo. Danziamo a Lui con la nostra vita, con i nostri gesti, con le nostre parole, con la nostra preghiera, con la nostra carità.
Cantiamo, cantiamo, cantiamo al Signore.
Ecco come prepararci al Natale.
Smettiamola di guardare noi stessi. Smettiamola di guardare il nostro ombelico. Smettiamola di guardare i nostri interessi. Alziamo lo Sguardo e contempliamo l’immensità di Dio.
Colui che cieli e terra non possono contenere ama me. Colui che cieli e terra non possono contenere Si fa prigioniero in me, Si fa piccolo in me, Si fa piccolo nell’Eucaristia per donarSi totalmente a me.
Ecco la gioia del Natale.
Vi benedico insieme a Maria.
Santa giornata.
padre Luigi Lorusso
Fonte: (Trascrizione a cura di A. Bianco)