Omelia della santa Messa – Medjugorje, 24 novembre 2020
Sant’Andrea Dung Lac e anniversario della morte di padre Slavko Barbaric
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, questo discorso sugli ultimi tempi che la Sacra Scrittura ci propone oggi non ha l’intenzione di terrorizzarci, ma di svegliare la nostra coscenza addormentata e guidarci sulle vie giuste.
In passato questi brani sono stati adattati varie volte. Cambiavano le circostanze storiche e bisognava adeguarli alla situazione, affinchè le persone potessero comprenderli.
Una cosa è certa: esiste il male e noi, con il nostro comportamento, giudicheremo noi stessi per andare all’inferno, al Purgatorio o in Paradiso.
Queste realtà esistono, anche se alcuni pensano che siano solamente delle immagini. Di tutte queste cose in passato la gente parlava sempre e ne parlavano anche i profeti. Questi hanno parlato in nome di Dio, hanno pregato per la gente, hanno sofferto per loro.
Incontriamo i profeti in modo particolare nella storia del popolo ebreo. Dio ha scelto questo popolo per rivelarSi al mondo intero. Sappiamo che non è stato sempre obbediente alla Parola di Dio. Faceva peccati e poi si pentiva. Da questo popolo è nato il Messia, Gesù Cristo, Salvatore del mondo intero.
Il discorso profetico esiste anche oggi. Dio Si rivolge al Suo popolo che, con la venuta di Gesù, siamo tutti noi. Desidera che ci salviamo e che non permettiamo al male di ingannarci.
Dio lo fa in vari modi e attraverso varie persone. L’uomo di spirito aperto riconoscerà tale opera e tirerà conclusioni giuste.
Nella storia moderna hanno risuonato tantissimo le Parole della Regina della Pace. Ella ci rende attenti alla situazione difficile in cui si trova l’umanità. La via d’uscita esiste se vogliamo accettarla.
Secondo la Madonna questo cammino si effettua attraverso la preghiera, il digiuno, la conversione, la confessione. Le Parole della Regina della Pace non sono le Parole della Sacra Scrittura. Le possiamo accettare o no. Si tratta di una rivelazione privata a cui non dobbiamo asssolutamente essere vincolati.
La Madonna ci insegna che dobbiamo distinguere gli spiriti, come ci testimonia la storia della spiritualità cristiana. Dio ha operato e opera in ogni tempo. Attraverso la preghiera e la meditazione dobbiamo cogliere il messaggio di Dio e distinguerlo dagli altri.
Uno che ha fatto ciò è stato padre Slavko Barbaric. Non soltanto quando è venuto a Medjugorje come cappellano, ma anche prima.
Già da studente cercava Dio, ma non da solo, bensì assieme agli altri. Questo non era facile, perchè era il tempo del comunismo che sembrava dovesse durare a lungo. Lui non voleva vivere senza Dio.
Istruiva i giovani ad una vita giusta. Ha cominciato a lavorare con i gruppi di preghiera e di conseguenza è stato attaccato dal male. I comunisti l’hanno maltrattato.
E’ stato inviato a studiare pedagogia religiosa in cui ha conseguito il dottorato.
Si è offerto per aiutare quando sono iniziate le apparizioni a Medjugorje. Non si è risparmiato. Ha avuto rispetto verso gli altri. Era cosciente dei tempi storici in cui viviamo.
Vi racconto un episodio. Si parla di un uomo che si è incamminato per incontrare un padre che viveva nel deserto. Voleva chiedergli un consiglio.
Quando lo ha incontrato gli ha domandato: “Se tu avessi ancora un giorno di vita come lo vivresti?” Il padre ha risposto: “La prima cosa che farei è pregare il mattutino. Poi berrei il mio tè e andrei a bagnare l’orto. Dopo andrei dal mio vicino Giovanni. Dopo riposerei un pochino”.
Il pellegrino lo ha interrotto: “Perchè? Questo lo fai ogni giorno…” Il padre ha risposto: “Perchè l’ultimo giorno della mia vita dovrebbe essere diverso dagli altri?”
Non so cosa pensiate di questa storia, ma padre Slavko viveva proprio così. Era con i piedi per terra e con la testa in cielo.
Ha riconciliato la devozione con la scienza. Non è da meravigliarsi che sulla sua tomba oggi troviamo candele e davanti ad essa la gente che prega. Le persone sentono che lui non ha sprecato la sua vita e che potrebbe essere il modello nella loro vita personale. Nella spiritualità cristiana questa si chiama “voce del popolo”. Questa è una delle cose più importanti per cominciare a parlare della beatitudine o santità di qualcuno.
Non so come si svilupperà questo per quanto riguarda padre Slavko, ma so con certezza che sarà ricordato nella storia della Regina della Pace in questa terra. Nei tempi difficili della guerra lui sviluppava la spiritualità che oggi conosciamo a Medjugorje. Aiutava tutti quelli che avevano bisogno. Portava avanti vari progetti. Non li elencheremo perchè si possono trovare nella sua biografia.
Dobbiamo sottolineare la sua testimonianza. Ascoltava ciò che diceva la Regina della Pace e e testimoniava. Quando ha capito che tanti sarebbero voluti venire qui e non potevano farlo lui andava da loro. Non era facile. Richiedeva tanto sacrificio, ma lui non si lamentava. Era come san Paolo nei suoi famosi viaggi missionari.
Quando abbiamo iniziato con Radio Mir Medjugorje e il centro informativo aiutava come poteva. Peer lui la cosa importante era testimoniare. Voleva distinguere il grano dalla zizzania.
Possiamo affermare che mai è stato facile e mai è facile testimoniare. Prima di tutto devi avere le idee chiare dentro di te e poi devi vivere con disponibilità tutto ciò che tale cammino richiede. Dio riconosce queste persone e le premia. Lo abbiamo visto nella vita di padre Slavko.
E’ morto vent’anni fa nella data di oggi, dopo aver guidato la via Crucis sul Krizevac. Chi non vorrebbe morire in questo modo o in modo simile?
Oggi ricordiamo anche sant’Andrea Dung Lac e i suoi compagni. Sono i martiri vietnamiti del 1900. Sant’Andrea, come ci riporta la sua biografia, è nato in una famiglia pagana, ma questo non gli ha impedito di accettare Cristo. Per questa ragione è stato arrestato più volte. Alla fine è stato posto davanti ad una scelta: o calpestare la croce e salvarsi oppure essere decapitato. Ha scelto di essere decapitato come altri 116 martiri vietnamiti.
Anche noi oggi viviamo in tempi difficili. Ci viene chiesto di decidere se calpestare la croce o pagarne le conseguenze. Dobbiamo sapere cosa scegliere. Se siamo cristiani e crediamo in Dio accetteremo la croce nelle circostanze della vita. Con la croce proseguiremo come una luce nelle tenebre.
Ricordiamoci dell’Eden all’inizio della Sacra Scrittura. Gli uomini vivevano benissimo in esso. Il male si è intromesso e ha sussurrato il peccato. Sappiamo cosa è successo. Ma il male non ha smesso di sussurrare. Lo fa anche in questi tempi moderni.
Cerchiamo di costruire con perseveranza il Regno dei Cieli. Un mezzo che possiamo usare è la cordialità cristiana, ma noi l’abbiamo dimenticata.
Il nostro occidente mentre camminava con Dio fioriva. Quando ha smesso di camminare con Lui ha iniziato a morire. Prendiamo sul serio questa situazione, perchè siamo responsabili gli uni degli altri e anche di noi stessi.
Se ci decidiamo per il bene avremo molti ostacoli, perchè il male non sta fermo. Se saremo perseveranti alla fine ci aspetterà Dio e ci condurrà al Suo Regno. Cosa potremmo desiderare di più?
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)