Angolo teologico (38)
Messaggi del 25 gennaio e 2 febbraio 2108
Messaggio a Marija del 25 gennaio 2018
“Cari figli, questo tempo sia per voi il tempo della preghiera affinché lo Spirito Santo, attraverso la preghiera, discenda su di voi e vi doni la conversione. Aprite i vostri cuori e leggete la Sacra Scrittura affinché, attraverso le testimonianze, anche voi possiate essere più vicini a Dio. Figlioli, cercate soprattutto Dio e le cose di Dio e lasciate alla terra quelle della terra, perché Satana vi attira alla polvere e al peccato. Voi siete invitati alla santità e siete creati per il Cielo. Cercate, perciò, il Cielo e le cose celesti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Commento teologico
Il messaggio, come al solito, è breve, semplice e intenso. Vi è un’introduzione che sottolinea la preziosità del tempo presente; poi il messaggio spiega cosa bisogna fare: da una parte occorre stare vicini a Dio e dall’altra allontanarsi dalle cose terrene; infine vi è una conclusione importantissima: l’invito alla santità come l’unica via di salvezza eterna. Vediamo ogni singolo aspetto.
Introduzione. Anzitutto la Vergine ci fa capire che il tempo in cui viviamo è molto prezioso, in quanto costituisce l’occasione propizia per valorizzare la nostra vita e impiegarla per la nostra beatitudine eterna. Se non ce ne rendiamo conto e viviamo questo nostro tempo sulla terra senza impegnarci a saperlo valorizzare, restiamo fuori della vita vera e ci ritroveremo non solo con le mani vuote ma con il cuore disperato e desolato. Perciò approfittiamo sapientemente per sfruttare al massimo il tempo che ci è concesso di vivere, soprattutto attraverso l’esercizio della preghiera che apre l’animo, la mente, la volontà, tutto il nostro essere, all’azione purificatrice, illuminante e santificante dello Spirito Santo. Proprio lo Spirito Santo ci dona la grazia e la forza di orientare tutti noi stessi verso Dio e vivere in conformità al suo volere e al nostro vero bene: “Questo tempo sia per voi il tempo della preghiera affinché lo Spirito Santo, attraverso la preghiera, discenda su di voi e vi doni la conversione”.
Sono parole precise e urgenti, che non possiamo trascurare. Ogni momento è un dono che il Signore ci concede per crescere nel suo amore e nell’amore verso i fratelli, per essere cristiani nel senso pieno e totale: cioè essere immersi in Dio, pur vivendo sulla terra la concretezza delle situazioni felici e infelici. Ogni giorno, ogni evento e ogni cosa acquista un valore infinito, una preziosità immensa, perché diventa l’occasione propizia per farci guadagnare la vita eterna e la beatitudine del Cielo. Apriamo gli occhi e il cuore per essere avvolti e coinvolti in questo processo di crescita e di maturazione nella bontà e nella verità di Gesù.
1. Stare vicini a Dio. La prima cosa da fare, che non può essere trascurata, è quella di aprire i cuori per mettersi in contatto con Dio. Ciò è possibile attraverso due strumenti precisi: l’uno è dato dall’ascolto della Parola di Dio e dalla sua assimilazione nel nostro animo, affinché, a contatto con le Sacre Scritture, noi possiamo conoscere sempre meglio, assaporare e assecondare la divina volontà, la quale unicamente ci indirizza verso le cose più vere e buone. Questa familiarità con la Parola di Dio ci permette di avere sempre la lampada accesa, anche di notte e nei momenti bui, in modo da non sbagliare strada ed essere travolti dalle tenebre e disperderci nella vanità del mondo. Da qui l’importanza di leggere la Scrittura ogni giorno e lasciarci illuminare, guidare, confortare da essa quali persone sagge e spirituali, che conoscono la via di Dio e non si sbagliano. In tale maniera possiamo diventare messaggeri e testimoni di verità e di amore nel mondo senza esserne travolti e schiacciati. Ascoltiamo ora le parole di Maria: “Aprite i vostri cuori e leggete la Sacra Scrittura affinché, attraverso le testimonianze, anche voi possiate essere più vicini a Dio”.
2. Cercare le cose Dio. Questo è il secondo modo per rimanere saldi nella fede, perseveranti nella carità e vivi nella speranza: orientare costantemente i nostri sentimenti, le azioni e gli impegni anzitutto verso la luce divina, la sua grazia, il suo amore immenso, la sua santa volontà. Il Signore deve prendere il primo e totale spazio del nostro essere ed agire, affinché, pur dovendo vivere nella concretezza dell’esistenza e nei vari impegni quotidiani di lavoro, di professione, di famiglia e di società, il nostro animo non deve distaccarsi dalla fonte della vita, della luce, che è Gesù. Allora potremo portare frutti copiosi di bene per noi, per i nostri familiari e per coloro che incontriamo e con cui condividiamo la nostra esistenza: “Figlioli, cercate soprattutto Dio e le cose di Dio e lasciate alla terra quelle della terra”. Le cose della terra devono essere subordinate e ordinate in riferimento alle cose di Dio. Non vanno trascurate, ma vanno sempre risanate e indirizzate al bene. Esse possono essere strumento per ottenere risultati buoni oppure possono diventare occasione di dissipazione e dispersione, lasciandoci dominare dalla mondanità e vanità.
Questo è un ricorrente pericolo. Spesso infatti si sente dire: non ho tempo di pregare, devo fare tante cose… Poveri noi! Siamo così distratti e oppressi da perdere di vista la luce essenziale e vitale che è Cristo. Purtroppo, se non ci risvegliamo da questo torpore materiale, ce ne accorgeremo troppo tardi, quando non sarà più possibile ricuperare né il tempo perduto insensatamente né lo slancio interiore. Facciamo attenzione a questa minaccia, che continuamente ci sovrasta.
Ma chi sta dietro di essa? La Madonna lo dice chiaramente: “Perché Satana vi attira alla polvere e al peccato”. Queste parole devono farci aprire gli occhi per riconoscere le manovre subdole e malvagie del Maligno, che sta lì, sempre pronto, a prenderci nell’inganno e farci cadere nella sua trappola ingannatrice e perversa. In questo nostro periodo burrascoso e tenebroso, è necessario più che mai fare attenzione e vigilare per non cadere in tentazione e precipitare nel fango. La Vergine Madre ce lo ripete. Ascoltiamo i suoi suggerimenti, scuotiamo la nostra coscienza e restiamo avvinti fortemente a Cristo nostro Signore e Salvatore.
Conclusione. La Vergine conclude con una verità fondamentale, che riguarda ognuno di noi: “Voi siete invitati alla santità e siete creati per il Cielo. Cercate perciò il Cielo e le cose celesti”. Ciascuno è stato “chiamato”, convocato da Dio a essere santo come Lui è santo. Una vocazione sublime e nobilissima, di cui spesso non ci rendiamo conto e la trascuriamo, perdendo di vista la finalità più importante della nostra esistenza terrena. Quella vocazione, ricevuta con il battesimo, quando siamo stati rigenerati in figli di Dio a immagine del Figlio Gesù, forma l’essenza del nostro essere cristiani, è il distintivo che ci caratterizza nell’impronta divina e ci eleva al Cielo. Per questa ragione la Vergine ci sollecita a guardare verso le altezze celesti per essere irrorati, illuminati, trasfigurati dalla gloria divina e dalla sua grazia santificante. Veramente non esiste nulla di più significativo e prezioso come anche affascinante, non lasciamoci annebbiare dalla polvere della terra, per essere da essa infangati e abbruttiti, ma, guardando alla luminosità del Cielo ed elevando l’animo verso di esso, il nostro calpestare la terra non ci insudicia, anzi ci permette di diffondere sulla terra il profumo e la luce celeste. La terra stessa assumerebbe un aspetto più attraente e festoso, quale predellino di salita verso l’immensità dell’amore di Dio nostro Padre.
Messaggio a Mirjana del 2 febbraio 2018
“Cari figli, voi che mio Figlio ama, voi che io amo con immenso amore materno, non permettete che l’egoismo, l’amore di voi stessi, regni nel mondo. Non permettete che l’amore e la bontà siano nascosti. Voi che siete amati, che avete conosciuto l’amore di mio Figlio, ricordate che essere amati significa amare. Figli miei, abbiate fede! Quando avete fede siete felici e diffondete pace, la vostra anima sussulta di gioia: in quell’anima c’è mio Figlio. Quando date voi stessi per la fede, quando date voi stessi per amore, quando fate del bene al prossimo, mio Figlio sorride nella vostra anima. Apostoli del mio amore, io, come Madre, mi rivolgo a voi, vi raduno attorno a me e desidero guidarvi sulla via dell’amore e della fede, sulla via che conduce alla Luce del mondo. Sono qui per amore e per fede, perché, con la mia benedizione materna, desidero darvi speranza e vigore nel vostro cammino, poiché la via che conduce a mio Figlio non è facile: è piena di rinuncia, di donazione, di sacrificio, di perdono e di tanto, tanto amore. Quella via, però, porta alla pace e alla felicità. Figli miei, non credete alle voci menzognere che vi parlano di cose false, di una falsa luce. Voi, figli miei, tornate alla Scrittura! Vi guardo con immenso amore e, per grazia di Dio, mi manifesto a voi. Figli miei, venite con me, la vostra anima sussulti di gioia! Vi ringrazio”.
Commento teologico
Il messaggio si muove su tre traiettorie: la prima riguarda l’amore nel senso profondo e divino; la seconda si richiama alla fede quale fonte di gioia e di unione con Gesù; la terza si rivolge agli apostoli dell’amore materno di Maria e alla sua opera di soccorso nei nostri confronti; infine vi è una forte autorevole conclusione con il richiamo a leggere e ascoltare la Scrittura Sacra.
1. Accogliere e donare l’Amore. Il discorso è semplice ma molto radicale, che giunge e ferisce il nostro intimo. Purtroppo dell’amore si fanno molte chiacchiere a vari livelli, ma resta difficile viverlo in pienezza e lasciarlo calare nel nostro animo. Noi siamo disponibili a svolgere tante attività e anche tante pratiche di pietà e di servizio, a darci da fare in mille modi, ma facciamo molta fatica a entrare dentro di noi e scandagliare il nostro cuore fino in fondo. A quel punto facciamo resistenza e ci chiudiamo in noi stessi come ricci. Invece la Vergine Maria questa volta ci fa un elettrocardiogramma di alto valore spirituale. Ci dice proprio di puntare lo sguardo dentro di noi e guardare bene come batte il cuore e quali siano i suoi sentimenti più vivi e sinceri. Normalmente si nota che abbiamo costruito delle barriere o meccanismi di difesa che ci impediscono di vedere con chiarezza quello che succede là dentro; alle volte si formano delle pietrificazioni che rendono il cuore indurito e intrattabile, irraggiungibile e inaccessibile, inaridito e isolato, eppure esso ha sete e fame di amore. Quale la ragione di tale indurimento? La ragione proviene da noi che abbiamo profonde carenze affettive e ferite nell’amore, che non sono state guarite né rimarginate. Si tratta della nostra situazione di esseri umani deboli e peccatori, segnati dal peccato originale e da esperienze negative, che hanno lasciato il segno dolente dentro di noi. Come fare per ottenere una piena guarigione e sanazione, in modo che l’amore possa rigenerare, intenerire, guarire il nostro cuore e renderlo vivo, palpitante, affettuoso, generoso, speranzoso?
Occorre solo una cosa: la mancanza di amore e il vuoto che essa causa in noi va colmato attingendo alla fonte pura e vitale dell’Amore divino, quell’Amore che ama teneramente e totalmente ognuno di noi, non tanto perché siamo buoni o bravi o intelligenti, ma perché siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio e resi suoi figli in Cristo nel battesimo. Ognuno di noi costituisce un tesoro prezioso al cospetto del Signore, che vibra d’amore per noi. Lo dice espressamente e intensamente la Vergine: “Voi che mio Figlio ama, voi che io amo con immenso amore materno, non permettete che l’egoismo, l’amore di voi stessi, regni nel mondo.” La sorgente dell’Amore sta proprio là, nel Cuore di Gesù e nel Cuore Immacolato di Maria. Essi ci amano, ci amano, ci amano. Perché non lo vogliamo capire e restiamo sempre induriti e chiusi, angosciati in noi stessi? La Madonna ci fa capire che dobbiamo essere certi di questo Amore infinito che scaturisce da suo Figlio e dal suo Cuore materno.
A tale scopo ci ammonisce di non rigettare questo amore o di allontanarlo come fosse impossibile o una chimera, una realtà irraggiungibile. Al contrario. Se noi accogliamo tale infinito Amore, noi veniamo risanati, rigenerati, liberati da ogni afflizione che ci tormenta e ci rende scontenti e scontrosi: “Non permettete che l’amore e la bontà siano nascosti”. Da qui scaturisce l’amore che si riversa verso i nostri fratelli. Se non riceviamo l’amore a piene mani, non possiamo donarlo agli altri. Nessuno può dare ciò che non possiede. Infatti se ci sentiamo amati, perdonati, compresi, possiamo anche amare noi stessi e gli altri, altrimenti resta impossibile, nonostante i nostri sforzi inefficaci. Se non ci sentiamo amati e accolti, non siamo capaci di amare e accogliere gli altri. Siamo le persone più infelici di questo mondo. Perché vogliamo preferire di rimanere privi di amore, con il cuore assetato di amore, e perdere così la gioia di vivere, di operare, di comunicare e socializzare? Ascoltiamo le parole bellissime di nostra Madre che ci ha detto. Facciamo tacere il nostro egoismo, la nostra durezza e scontentezza. Solo l’Amore vero e totale, che ci donano il Signore e sua Madre, ci rende felici e sempre fiduciosi, anche in mezzo alle sofferenze, perché quell’amore vince ogni dolore e lo trasforma in grazia e benedizione.
2. Vivere e testimoniare la fede. Anche questo secondo aspetto ha una portata immensa per la nostra anima. La Vergine ce lo ripete insistentemente: “Abbiate fede!”. Perché è così importante e vitale la fede? Sappiamo che essa è l’atteggiamento di fiducia e di abbandono di noi piccole creature verso la divina bontà e onnipotenza. La fede è come una grande finestra che si apre sul Cielo e fa entrare la luce splendente nel nostro animo, l’aria pura e rigenerante, il soffio vivificante dello Spirito Santo. Ne segue logicamente che tale disponibilità credente infonde in noi una vitalità e una speranza che non muore, perché ci fidiamo e affidiamo all’onnipotenza e sapienza divine, non alle nostre deboli forze umane e terrene: “Quando avete fede siete felici e diffondete pace, la vostra anima sussulta di gioia: in quell’anima c’è mio Figlio”.
Qui la Vergine aggiunge un particolare interessante: “In quell’anima c’è mio Figlio!”. Stupendo! Ma cosa significa in concreto? L’anima, credente e fiduciosa in Gesù, si mette in perfetta sintonia con il suo Cuore Sacratissimo in modo che i due cuori battano all’unisono, l’uno con l’altro e per l’altro reciprocamente. Questa intima intesa tra me e Gesù fa sì che nel mio animo si introduca l’animo di Gesù e la mia vita si unisca alla sua, in una meravigliosa sintonia e cooperazione. Lui vive in me come io vivo in Lui inscindibilmente, attraverso la mia fede profonda in Lui e nel suo amore totale per me. Ne segue quanto Ella ci dice: “Quando date voi stessi per la fede, quando date voi stessi per amore, quando fate del bene al prossimo, mio Figlio sorride nella vostra anima”. Nel nostro comportamento verso gli altri, facendo del bene e trasmettendo amore e pace, Gesù si compiace ed è felice, perché facciamo ciò che avrebbe fatto Lui come quando era su questa terra. Meravigliosa simbiosi di intenti e di azione! Diventiamo in senso spirituale un tutt’uno con Gesù e per questo diffondiamo nel mondo il suo amore redentore e possiamo fare una vera opera di salvezza per tante persone che soffrono e sentono il bisogno di amore e di bontà.
3. Essere discepoli e apostoli dell’amore materno di Maria.Questo è il mirabile compito che ci aspetta. Esso scaturisce immediatamente da quanto detto. Infatti se siamo uniti a Gesù e portiamo in noi il suo amore, la sua verità, la sua benevolenza, noi la diffondiamo attorno a noi e diventiamo perciò veri apostoli e testimoni dello stesso amore di Maria sua Madre. Così, dopo essere stati suoi discepoli docili e disponibili, noi siamo a sua disposizione:“Apostoli del mio amore, io, come Madre, mi rivolgo a voi, vi raduno attorno a me e desidero guidarvi sulla via dell’amore e della fede, sulla via che conduce alla Luce del mondo”.
Queste parole ci fanno intendere, come sempre, la sua premura nei nostri confronti, la sua cura e preoccupazione, affinché camminiamo nella strada giusta e non veniamo dirottati verso sentieri sconosciuti e pericolosi. Ella desidera una sola cosa: che noi seguiamo la Luce della vita, che è Cristo suo Figlio e che restiamo illuminati da essa e guidati verso la salvezza eterna sulla via dell’amore e della fede. Certamente, se fossimo più attenti e sottomessi al suo Cuore Immacolato, saremmo più vigili e pronti a seguire le sue indicazioni. Purtroppo dobbiamo riconoscere sinceramente e umilmente che il nostro cuore spesso è lontano dalla sua Luce e restiamo sopraffatti dalle cose del modo. Ella ci invita e ci stimola a fissare gli occhi su di Lei. Lo ripete con benevola insistenza: “Sono qui per amore e per fede, perché, con la mia benedizione materna, desidero darvi speranza e vigore nel vostro cammino”.
Ella è consapevole che la vita cristiana non è molto facile dal punto di vista umano, perché siamo subissati da distrazioni e vanità. Per questa ragione non si stanca di donarci il suo conforto e il suo sostegno maternamente prezioso: “La via che conduce a mio Figlio non è facile: è piena di rinuncia, di donazione, di sacrificio, di perdono e di tanto, tanto amore. Quella via, però, porta alla pace e alla felicità”. Ella sa che solo dietro i suoi incoraggiamenti noi potremmo trovare pace e speranza, di cui abbiamo estremo bisogno. Essa dunque ci incoraggia, per lasciarci avvolgere dal suo amore e dalla sua protezione. È molto pericoloso allontanarci da Lei.
Conclusione. Il pensiero finale è colmo di una stupenda raccomandazione: “Figli miei, non credete alle voci menzognere che vi parlano di cose false, di una falsa luce”.Queste parole sono di estremo valore spirituale: da una parte dicono di non lasciarci ingannare da false prospettive, illusioni e menzogne, dall’altra ci offrono il sostegno e la grazia per non cadere in tali insidie. Oggi sono molto pressanti i richiami verso esperienze e concezioni ingannevoli e distorte, che ci vengono iniettate attraverso molteplici mezzi di comunicazione e di propaganda. Sono delle sirene che apparentemente possono sembrare dilettevoli e proficue, ma di fatto ci sprofondano verso zone di miseria e di desolazione. Da qui l’urgenza di vigilare e pregare, per essere liberati da ogni seduzione malvagia e restare saldi nel conoscere e nell’ascoltare la Sacra Scrittura. Lì si trovano la Verità, la Luce, l’Amore, la Vita, la liberazione e santificazione, perché si tratta della Parola di Dio che si è incarnata in Cristo Gesù. Aggrappiamoci ad essa e apriamo le orecchie e il cuore per essere irrorati e vivificati da quella forza divina, che unicamente conduce alla beatitudine eterna, di cui la nostra vita terrena costituisce un’anticipazione. Sentite come è attenta e premurosa la nostra Madre Celeste: “Vi guardo con immenso amore e, per grazia di Dio, mi manifesto a voi. Figli miei, venite con me, la vostra anima sussulti di gioia!”.
Ancora parole di conforto e incoraggianti. Da una parte Ella rivolge su di noi lo sguardo vigile e amorevole, dall’altra ci esorta ad accorrere verso di Lei, affinché la nostra anima sussulti di gioia, la gioia dei figli prediletti, che Ella abbraccia e benedice. Quale meravigliosa realtà per le nostre piccole persone, sorrette e rasserenate dal suo Cuore Immacolato!
Vergine Maria, ancora una volta i tuoi messaggi riempiono il mio cuore di un’intima consolazione. Sei di un amore stupendo e sorprendente, che intenerisce anche i cuori più induriti e temerari. Grazie, Madre buona e affettuosa! Vengo a te io piccolo essere umano, che, nonostante la mia miseria, tu ami e abbracci con dolcezza e forza. Mi rendo conto che in te e attraverso di te io non mi smarrisco né mi perdo nel disorientamento mondano, ma ritrovo sempre la via giusta e salvifica, quella di andare a Cristo tuo Figlio e mio amabile Redentore. Solo così sono certo di stare al sicuro e di poterti raggiungere nella beatitudine del paradiso! Amen.
Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.