Omelia della Santa Messa – Medjugorje, 14 ottobre 2020
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
Parola del Signore.
Nel Vangelo di ieri abbiamo visto che Gesù era stato invitato a pranzo da un fariseo. E’ andato a tavola senza fare le abluzioni e il fariseo lo ha notato. Gesù ha aprofittato della situazione per spiegargli lo stato della sua anima.
Così anche a noi il Signore vuol far scoprire lo stato del nostro cuore quando veniamo alla santa Messa. E’ molto importante che noi camminiamo nella purezza del cuore.
Gesù è scomodo, perchè con la Sua Parola ci fa vedere cosa sta in fondo al cuore. Magari noi non lo vediamo, ma Dio lo vede.
Qualche volta essere in compagnia di Gesù significa essere sorpresi. La Parola di Dio è estremamente utile per la nostra anima, il nostro spirito e il nostro corpo.
Gesù rimprovera i farisei di prendere una sola parte della legge, quella esternamente visibile. La decima era prescritta per ogni ebreo. Questo era molto importante. Dare la decima del vino, grano, olio e altre cose serviva per mantenere coloro che vivevano e servivano nel tempio. Alcuni farisei andavano oltre: davano la decima anche delle erbe aromatiche. In questo modo erano ancora più grandi davanti agli occhi della gente.
Gesù dice che queste cose sono importanti, ma essi trascurano la cosa fondamentale: lo stato del loro cuore.
Gesù parla dell’Amore e della Giustizia divina. Spesso nelle loro opinioni non c’era nè amore nè giustizia.
Anche noi a volte possiamo comportarci come questi farisei.
Anche noi possiamo non avere amore verso gli altri e magari frodarli e vogliamo presentarci in maniera onesta.
Dobbiamo stare attenti all’essenziale, in modo particolare alle nostre relazioni con il prossimo e con coloro che sono nel bisogno. Per questo spesso dobbiamo purificare il nostro cuore.
Dobbiamo stare attenti a non trascurare i vari aspetti. Magari abbiamo un buon rapporto con gli altri, ma non con Dio. Oppure curiamo il rapporto con Dio e non con il prossimo. Queste cose non sono ciò che desidera Gesù.
I farisei amavano i primi posti nella sinagoga e nelle piazze. Volevano che la gente li apprezzasse. Questo interessava loro, ma non la purezza del cuore. Le persone si accorgono di ciò e fa sì che siano molto deluse.
Gesù entra nel cuore e lo vuole mettere a posto.
Egli guarda i farisei come delle tombe: magari sono belle, ma contengono sempre cadaveri. Anche la nostra anima può essere così.
Fratelli e sorelle, Medjugorje è proprio nota per il Sacramento della Confessione. Qui possiamo purificare la nostra anima, in modo che non sia più un sepolcro. Possiamo far guarire il nostro cuore nella Confessione. Anche la nostra vita riceverà un nuovo entusiasmo.
Uno scriba rimprovera il Signore e Gesù dice anche a lui “guai”. Gli scribi mettevano pesi insopportabili sulle spalle della gente, ma loro non li toccavano nemmeno con un dito. Gli scribi sapevano cosa bisognava fare, ma non erano disposti a fare nulla.
Ciascuno di noi può trovarsi in questa situazione. Non dobbiamo guardare gli altri. Dobbiamo lavorare sul nostro cuore, perchè guarisca da tutte queste debolezze.
E’ molto importante pregare Dio che ci doni nuovi occhi per la nostra anima. Per questo è giusto alla fine della giornata fermarsi e fare l’esame di coscienza per vedere come è stata la giornata, cosa abbiamo compiuto e come siamo stati avvelenati.
La nostra preghiera non viene esaudita proprio perchè abbiamo tante cose negative nel nostro cuore. Per questa ragione ci sono tanta sofferenza e tante malattie nella nostra vita. Se partiamo dal nostro cuore anche il nostro fisico potrà guarire più facilmente.
Nella prima lettura abbiamo sentito l’apostolo Paolo scrivere ai Galati che dalla grazia sono tornati al peccato. Egli dice che se ci guida lo Spirito non siamo più sotto la legge. Paolo vuol dire che tutti coloro che sono stati battezzati dovrebbero portare i frutti dello Spirito e non del corpo.
Paolo cita le opere del corpo e i frutti dello Spirito. Anche questo ci aiuta nell’esame di coscienza.
Al primo posto delle opere della carne cita la fornicazione, cioè i desideri sessuali disordinati, le concupiscenze della carne. Poi c’è la dissolutezza, cioè quando l’uomo non ha più nessun limite. Quando il cuore è completamente impuro non ci sono freni, si è volgari e ci si vanta di questo. San Paolo dice: “Chi fa così non erediterà il Regno di Dio”. Egli cita anche le stregonerie, le inimicizie, le idolatrie, gelosie, divisioni, invidie, ubriachezze, orge. Tutto questo capita soprattutto perchè si mettono al primo posto il corpo e i suoi piaceri.
Poi cita i frutti dello Spirito. L’Amore è qualcosa che non vediamo dall’esterno, ma si vede dai frutti. Dio è Amore e noi dobbiamo assomigliarGli. Sappiamo che Dio ama ciascuno di noi: peccatori e giusti. Così dobbiamo fare anche noi, perchè l’Amore di Dio arrivi a tutti gli uomini.
San Paolo cita la gioia. Essa nasce da una relazione con Dio. AmarLo mi porta gioia. Colui che lavora sulla propria anima prega volentieri; volentieri và alla santa Messa ed è gioioso per tutto ciò che riceve da Dio.
Se purifichiamo il cuore e se siamo giusti verso gli altri giungiamo alla pace. La pace si ha allontanandosi dal peccato.
La benevolenza e la magnanimità. Ciò che abbiamo dobbiamo darlo agli altri. Non deve essere nostro desiderio essere solo serviti, ma servire gli altri con i doni ricevuti da Dio.
Con la bontà cerchiamo sempre il bene negli altri e evitiamo le situazioni di conflitto. Inoltre dobbiamo essere fedeli a Dio, agli uomini e al nostro dovere.
Altro dono dello Spirito è la mitezza, cioè non agire e reagire in modo esplosivo. Con il dominio di sè riusciamo a tenere a bada le nostre concupiscenze.
Tutto questo è Opera dello Spirito Santo. Dio vuole che questi frutti siano sempre più visibili nella nostra vita. Tutto il resto è solo un trucco.
Quelli che sono di Cristo mortificano il corpo. Facciamo tutto secondo lo Spirito così che il Signore possa purificare il nostro cuore. Lo Spirito Santo dimori nel nostro cuore e nella nostra vita. Lui è Luce e porta la chiarezza.
La Madonna dice spesso di pregare col cuore e di purificarlo. Purifichiamolo perchè anche i nostri atti esterni possano essere dettati dall’Amore. Ciò che dimora dentro di noi possa essere visibile anche all’esterno.
In questa santa Messa offriamo le nostre debolezze, affinchè Dio ci aiuti per mezzo dell’intercessione di Maria, che anche noi possiamo ricevere le virtù che ha avuto la Vergine: Amore, pace, benevolenza, pazienza, mitezza.
Portiamo il nostro cuore davanti al Signore in modo che ci purifichi e ci riempia del Suo Amore.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)