Omelie

Omelia della Santa Messa – Medjugorje, 12 ottobre 2020


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle, nel Vangelo di oggi abbiamo sentito Gesù rimproverare i Suoi ascoltatori che da Lui desiderano un segno per confermare che è davvero Figlio di Dio.
Gesù si trova tra gli apostoli e tra coloro che hanno deciso di seguirLo. Essi sono credenti, ma continuano a cercare un segno. Hanno ancora un cuore duro.

Gesù pone a loro l’esempio di Ninive.
Gli abitanti di quella città si sono convertiti davanti alla predicazione di Giona, mentre i Suoi ascoltatori continuano a cercare altri segni. I niniviti hanno confessato di essere peccatori. Si sono umiliati davanti al Signore e si sono fidati della Sua Misericordia.

Davanti ai giudei sta Gesù e porta l’esempio del segno del profeta Giona.
Egli parla del Regno di Dio. Far parte di questo Regno significa essere salvati. Ognuno che accetta la Parola di Gesù diventa simile ai niniviti che si rivolgono a Dio chiedendo la Sua Misericordia.
La perseveranza nel peccato porta alla morte. La conversione porta ad una vita nuova.

Gesù ricorda agli ascoltatori anche la regina del sud. Lei, che era pagana, è venuta ad ascoltare la sapienza di Salomone. I presenti, invece, sentono le Parole di Dio Stesso, ma chiudono il cuore e non sentono le Parole di salvezza. Per questa ragione la regina del sud, anche se pagana, si alzerà e condannerà la generazione che non ascolta la Parola di Dio.
Coloro che hanno visto con i propri occhi Gesù e con le proprie orecchie hanno sentito la Parola di Dio Stesso saranno giudicati da coloro che si sono convertiti ascoltando Giona, le parole di un uomo semplice. In quelle parole i niniviti hanno riconosciuto un segno, gli ammonimenti, ma anche la Saggezza di Dio che dona la grazia e la salvezza agli uomini.

Cari fedeli, anche noi sta sera corriamo il pericolo di non prendere sul serio la Parola di Dio.
A noi è stata data la pienezza dell’Annuncio, perciò anche noi ci troviamo nella stessa situazione. Possiamo negare la Parola di Dio e cercare solamente i segni che descrivono la nostra incredulità.
Oggi dinnanzi a noi sta Gesù e ci annuncia la Parola. Sta a noi decidere se seguirLa o cercare altri segni.
La condanna di Gesù di una generazione è un esame di coscienza per tutti e riguarda anche noi e la nostra generazione.

Fratelli e sorelle, cercare un segno da Dio non è di per sè un peccato, se la mia intenzione è aprirmi alla Volontà di Dio e seguirLa.
Ricordiamoci il dialogo tra il profeta Isaia e il re Acaz. Il profeta Isaia porta la Parola al re e gli offre il segno del Signore che la Vergine partorirà un Figlio che Si chiamerà Emmanuele.
Possiamo anche ricordarci di san Francesco e dei suoi compagni, quando all’inizio della loro missione per tre volte hanno aperto la Sacra Scrittura cercando un segno. Hanno cercato la Parola di Dio che indicasse loro cosa fare.

Cercare un segno può essere un modo per cercare l’intimità con Dio e la Sua Volontà, ma può essere anche un peccato. Questo capita quando vogliamo che Dio Si presenti come noi vogliamo. Cerchiamo di costringerLo a confermare la nostra volontà.
Ricordiamoci del re Erode nel momento della Passione di Gesù. Gesù non pronuncia neanche una Parola perchè non vuole sapere la Verità.

Cari fratelli, il più grande segno per noi è Gesù Cristo Stesso. Ma Gesù non Si impone e non costringe le persone. Dio Si offre all’uomo. Lui chiede il cuore aperto. Vuole che Lo riconosciamo in croce come nostro Re.
Nella vita è facile vantarsi della propria fede e del proprio Dio quando tutto và come abbiamo progettato noi.
Fratelli e sorelle, Gesù vuole essere nostro Re quando nella vita vengono i momenti di crisi. Gesù viene scoperto da coloro che amano, che sono umili, che sanno ascoltare.
Questi credenti sono il miglior segno della Presenza del Signore sulla terra.

Amen.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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