« A Medjugorje la Vergine Maria mi ha salvato dall’inferno »
Sia lodato Gesù Cristo.
Cari amici, mi chiamo Antonino e vi parlo da Medjugorje. Voglio raccontarvi brevissimamente la mia storia.
Come dice la canzone di Vasco “io sono ancora qua”. Per fortuna dopo 12 anni sono ancora qua. Grazie alla Vergine Maria che mi ha sconvolto la vita in senso buono. Mi ha salvato dall’inferno, perchè vivevo una vita d’inferno.
Nonostante agli occhi degli altri sembrassi una persona che si godeva la vita e non faceva nulla di male, io nascondevo tante cose brutte. Fino a 12 anni fa ero una persona che non credeva con sentimenti e pensieri brutti verso la Chiesa e chi ne faceva parte.
Ho fatto uso di cannabis, perchè volevo provare e fare nuove esperienze. Sono passato dallo spinello alla coca. Sempre per prova. Volevo poter dire: “Nella vita ho provato tutto”.
Poi da lì sono passato alla pasticca, soprattutto quando andavo a ballare. Ho fatto uso di alcol. Però la droga che più mi ha schiavizzato è stata la lussuria. E’ stata quella droga che dopo averla assaggiata mi ha reso schiavo.
Nel giorno del mio matrimonio, nel 1999, tra gli invitati avevo un’amante. Nella mia vita matrimoniale e di padre, avevo 2 figli, ho sempre tradito mia moglie. Agli occhi di mia moglie ero una persona rispettosa e fedele, ma era il mio modo di essere attore.
Mi ero costruito tanti castelli di sabbia che, una volta arrivato in questo posto santo, sono crollati totalmente.
Vivevo questa schiavitù della lussuria. Mi ero creato un nome diverso. Avevo una doppia personalità. Avevo un’altra scheda telefonica. Avevo separato la mia vita familiare da quella da peccatore.
Pian piano non mi bastava più conquistare le donne per strada o nei locali. Ho iniziato a frequentare locali per scambisti. Prima mi sono avvicinato attraverso chat e siti per incontri e poi ho iniziato a vivere il locale per scambisti.
Nonostante pensassi di vivere la massima felicità e libertà mi era successo qualcosa di particolare che mi ha sconvolto tutto.
Dopo tutte le bugie e i tradimenti mia moglie voleva andare via di casa e tornare al paese d’origine e portarsi i figli dietro. Era una donna distrutta, perchè credeva nel matrimonio e aveva avuto fiducia in me. Immaginate questa moglie dopo aver sentito tutto quello che il marito aveva combinato. Nel bel mezzo della tempesta lei ha sentito parlare di un posto dove c’era la Presenza di Maria. All’insaputa di tutti, anche mia, è riuscita a venire qui a Medjugorje. Dal momento che è tornata a casa era una persona completamente diversa da quella che era prima. Aveva occhi diversi. Aveva un modo di parlare e di agire diverso. Lo si avvertiva anche solo avvicinandosi a lei.
Litigavo con lei. Delle volte, quando tornavo a casa, le mettevo anche le mani addosso. E’ capitato che le sputassi addosso. Non so da cosa mi partisse tutto ciò. Ogni tanto mi capitava di pensare al suicidio. Il problema è che non avevo una motivazione particolare per farlo.
Tutto quello che mia moglie ha vissuto a Medjugorje mi ha devastato spiritualmente. Mia moglie si è completamente immersa nel Cuore Immacolato di Maria. Ha iniziato a vivere i 5 sassi che Maria ci ha donato e ancora oggi lo fa.
Quando tornavo a casa non c’era più lo scontro. Prima anche lei rispondeva “occhio per occhio, dente per dente”. Adesso in lei c’era il “porgi l’altra guancia”. Mi chiedeva se avevo bisogno di qualcosa, del caffè, di una camicia stirata. Tutto con una dolcezza che mi disarmava.
Mi dicevo: “Se questo posto ha aiutato lei dovrà aiutare anche me”. Lanciai una sfida alla Madonna e dissi: “Madonna mia, se Tu ci sei è meglio che Ti fai vedere, Ti mostri e mi aiuti, perchè nel momento che dovessi capire che è tutto falso comincio a prendere a botte i preti, poi mia moglie e poi tutti i pellegrini. O ci sei e Ti mostri oppure facciamo i conti. Però mi metterò nelle condizioni di conoscerTi. Se Tu chiedi di pregare, andare alla Messa e confessarmi lo farò”.
Andai al confessionale. C’era una fila esagerata. Ho cominciato a imprecare contro tutti e a bestemmiare. Decisi di tornare in un secondo momento al confessionale e non c’era più nessuno. Feci la mia prima confessione anche se in un modo molto arrogante.
Il giorno dopo siamo andati sulla collina. Ho chiesto di aiutarmi a pregare il Rosario, perchè non conoscevo come farlo. Ho cominciato da lì a pregare il Rosario.
Mi è successa una cosa incredibile. Penso che sia una cosa che mi abbia aiutato a credere, perchè veramente non credevo a nulla.
Ho scoperto che mesi prima avevo sognato Medjugorje. Prima non ci avevo dato peso. L’avevo fatto quando Medjugorje non era ancora entrata nella nostra vita. Avevo sognato un bambino di nome Raffaele che mi accompagnava in una grande chiesa. In una cripta sotterranea c’erano tanti sacerdoti vestiti di bianco che pregavano il Rosario. Mi ritrovai fuori dalla chiesa dove c’erano tante persone in ginocchio che piangevano. Dietro c’erano due colline sassose. In cima ad una c’era un grande macigno che stava per cadere. Tra le due colline c’erano tante persone che cercavano di arrampicarsi.
Chiesi ad una persona che era lì vicino come fare per fermare quel masso. Volevo aiutare quelle persone. Mi disse: “Basta che tu dici al masso di fermarsi. La preghiera che fai ha il potere di fermarlo”. Feci in quel modo.
Poi mi ritrovai di fianco alla parrocchia dove uscì mia figlia. Saltandomi addosso mi disse: “Basta. Finiscila. Torna a casa”.
Il sogno è finito lì.
Stando qui a Medjugorje iniziai a salire il Podbrdo e iniziai a vedere queste due colline. Mi accorsi che era un posto che conoscevo, ma mi tenevo tutto per me. Non volevo che nessuno scoprisse questo sogno, anche perchè io sono razionale e avevo bisogno di segni. Avevo bisogno, come Tommaso, di mettere il dito nella Piaga.
Il problema è che dopo il Podbrdo c’era il Krizevac, la chiesa, il luogo delle candele con il crocifisso. Poi c’era Noemi, mia figlia, che usciva dalla chiesa dicendo “papà, basta!”
Dopo aver pregato per la prima volta il Rosario mi portarono da padre Jozo dove ci fu la preghiera di guarigione e la consacrazione alla Madonna. Mi consacrai alla Madonna seguendo la preghiera di padre Jozo. Mi ricordo che piansi in ginocchio. Per la prima volta mi sentii davvero leggero.
Iniziai ad avere rimorso per tutte quelle cose che avevo fatto in precedenza. Iniziai a provare schifo per me stesso, perchè avevo fatto del male a tutti, soprattutto alla famiglia, alle persone che conoscevo e alla Madonna in particolare.
Dopo altri pianti mi portarono di nuovo in albergo. Dissi: “Forse è meglio che vada a confessarmi veramente”. Iniziai a capire il male che avevo fatto. Iniziai a provare pentimento.
Feci una seconda confessione. Questa volta avevo veramente il cuore contrito.
Da lì andammo all’apparizione. Fu un’esperienza bellissima. Una sensazione di pace profonda. Feci tutta l’apparizione in ginocchio piangendo.
Da lì in poi mi sentii una persona diversa.
Riguardo a quel sogno chiesi alla Madonna: “Maria, perchè c’era mia figlia che usciva dalla chiesa? Qual è il significato di mia figlia che mi dice: ‘Papà, adesso basta. Andiamo a casa!’?”
L’ultimo giorno di pellegrinaggio durante la santa Messa, quando il sacerdote ci dice “scambiatevi un segno di pace”, una bambina che fino a quel momento non era presente mi tirò la maglia da dietro e mi disse in inglese “peace”. Mi allungò le braccia e mi abbracciò. In quel momento ebbi la sensazione di ricevere la spiegazione del sogno. Quell’abbraccio di quella bambina…
Ovviamente ho iniziato una vita di Sacramenti. Ho iniziato il Rosario quotidiano, la Confessione, la Messa, la lettura delle Scritture.
La strada è lunga, ma l’importante è che non ci fermiamo. Anche se lungo il percorso cadiamo è importante rialzarsi e continuare.
Fonte: (Trascrizione a cura di A. Bianco)