Omelia della santa Messa – Medjugorje, 17 agosto 2020
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.
Parola del Signore.
Cari fedeli, nella vita dell’uomo esistono incontri che non lasciano tracce particolari. Di tali incontri non ricordiamo quasi nulla. A volte non ricordiamo nemmeno la persona con cui abbiamo parlato. Tanto meno ci ricordiamo ciò che tale persona ci ha detto.
Ma esistono anche incontri che ci rimangono nella memoria. Le parole che una persona ci ha detto rimangono impresse nel nostro cuore e non le dimentichiamo mai. Sono gli incontri con il nostro Signore.
Ciascuno di noi ha vissuto nella propria vita almeno un incontro con il Signore o con la Sua Parola che lo ha cambiato e lo ha indirizzato sulla via giusta.
La Bibbia è piena di incontri. Varie persone venivano da Gesù con bisogni e suppliche. Ciascuno di loro tornava gioioso, cambiato, arricchito e con il cuore tranquillo.
Però nel Vangelo di oggi si parla di un ragazzo giovane che voleva ottenere la vita eterna. Quel giovane, dal profondo del suo cuore, domanda cosa debba fare per avere la vita eterna. La vicinanza di Gesù risveglia in lui domande nuove sul senso della vita. Il giovane è coscente delle sue capacità, delle sue forze e possibilità. A lui non interessano tanto le preoccupazioni per la vita terrena, ma cosa serve per essere felici nell’eternità e per avere la vita eterna promessa a coloro che sono fedeli ai Comandamenti.
Gesù incontra questo ragazzo con apertura. Ha ascoltato la sua domanda e poi gli ha fatto presente cos’è essenziale per la vita e lo ha ammonito su ciò che gli manca. Gesù ha notato il suo punto debole, cioè il legame alle ricchezze. Ecco perchè chiede al ragazzo di lasciare la sua sicurezza, la ricchezza sulla quale si basa, e lo invita a seguirLo.
Gesù desidera che il cuore del giovane non sia legato alle cose terrene, ma sia rivolto ai doni celesti.
Prima di invitarlo alla rinuncia delle ricchezze si riporta che Gesù ha guardato il giovane con Sguardo pieno di Amore. Gesù pone il giovane davanti ad una scelta. Deve vendere ciò che possiede e seguirLo oppure può continuare a godere le sue ricchezze. La scelta è tra le ricchezze o Gesù. Queste due cose non vanno insieme. Gesù desidera dirgli che è un povero ricco e che se vuole veramente ricevere da Lui la vera ricchezza deve liberarsi da ciò che lo impedisce.
Fratelli e sorelle, non possiamo ricevere qualcosa nelle nostre mani se esse sono già piene. Dobbiamo prima liberare le nostre mani. Ma il giovane non lo ha compreso. Aveva, infatti, molte ricchezze e non poteva comprendere come avrebbe potuto vivere senza di esse.
Cari fratelli e sorelle, qui è nascosto anche il nostro problema: non riusciamo ad immaginare la vita senza qualcosa alla quale siamo legati. Anche noi, come questo ragazzo, andiamo via da Gesù. Scegliamo di essere senza Gesù piuttosto che senza ciò che possediamo.
Questo giovane è l’unica persona che se ne è andata triste dal Signore. Tanti arrivavano tristi da Gesù, ma tornavano gioiosi.
Siamo tristi quando qualcuno dice la verità su di noi. Questa tristezza si può convertire in gioia se decidiamo di cambiare.
Gesù offre il tesoro al giovane. Non vuole lasciarlo senza niente. Forse il giovane non ha compreso cosa significhi il cielo. Forse il tesoro di Gesù gli sembrava troppo astratto, ma ricordiamo le Parole di Gesù: “Il Regno dei Cieli è tra di voi”.
Gesù offre la ricchezza al ragazzo già qui sulla terra. Ora e subito.
Cari fedeli, nella nostra quotidianità spesso ci comportiamo come questo giovane. Pensiamo di possedere tutto, di essere esemplari, buoni cristiani. Nell’incontro con Gesù Cristo comprendiamo come siamo davvero e dov’è il nostro cuore. Il nostro cuore è rivolto verso Gesù o verso la sicurezza materiale?
In ogni Celebrazione Eucaristica veniamo al nostro Signore così come siamo, con le nostre difficoltà, con le nostre preoccupazioni, tristezze e problemi. Ma, fratelli e sorelle, non andiamo via dalla Messa uguali. Torniamo gioiosi, soddisfatti, con il cuore tranquillo.
Permettiamo a Gesù di cambiarci e di essere il nostro tesoro più grande in questo mondo.
Il Signore ci aiuti.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)