Omelia della santa Messa – Medjugorje, 15 agosto 2020
Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».Allora Maria disse:«L’anima mia magnifica il Signoree il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l’umiltà della sua serva.D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotentee Santo è il suo nome;di generazione in generazione la sua misericordiaper quelli che lo temono.Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote.Ha soccorso Israele, suo servo,ricordandosi della sua misericordia,come aveva detto ai nostri padri,per Abramo e la sua discendenza, per sempre».Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, se a volte alcune espressioni della Sacra Scrittura possono sembrarci deboli questo non si può dire per il discorso bibblico espresso in visioni o immagini. E’ in questo modo che viene espresso un messaggio potente che trascende lo spazio e il tempo collegando il passato, il presente e il futuro del mondo. Questo vale in modo particolare per l’odierna festa dell’Assunzione al cielo della Madonna.
Possiamo comprendere il ruolo giusto della Madre di Gesù solo quando La collochiamo tra le due grandi visioni di cui abbiamo sentito parlare nella prima e nella seconda lettura: tra il magnifico segno nel cielo in cui si confrontano la Donna vestita di sole e il grande drago che vuole divorare il Suo Bambino da un lato e la visione di Paolo del completamento della salvezza quando Cristo Risorto consegnerà al Padre il potere sul mondo dall’altro lato. In questa cornice le parole gioiose di Elisabetta e l’incantevole Magnificat di Maria ci rivelano il loro profondo significato.
“Un grande segno è apparso nel cielo”. Come e perchè? Lasciamoci trasportare in spirito al momento della scrittura del libro dell’Apocalisse dal quale abbiamo sentito quel brano. E’ la fine del primo secolo cristiano. Nella vasta distesa dell’Asia Minore non c’era più una città in cui non esistesse almeno una piccola comunità cristiana. Ma i cristiani erano una piccola minoranza nel grande paganesimo dell’impero romano. Erano una spina nell’occhio dei pagani che si sentivano minacciati dal potere della fede cristiana e sentivano minacciata la possibilità dell’adorazione delle loro divinità pagane. L’imperatore Domiziano stava preparando una grande persecuzione dei cristiani. Le prime vittime erano già cadute, ma il peggio doveva ancora avvenire. Lo scrittore del libro dell’Apocalisse, assieme ad altri cristiani, fu esiliato nell’isola deserta di Patmos, dove ricevette in visione la rivelazione di ciò che attendeva la Chiesa di Cristo. Ha ricevuto il comando di scrivere tutto ciò che vedeva e di farlo conoscere alla Chiesa perseguitata come una Parola di incoraggiamento, conforto e speranza.
In cosa consiste questo incoraggiamento? Qual è questo grande segno? La Donna che deve dare alla luce il Bambino è Maria, la Madre di Gesù, ma anche la Chiesa che in ogni periodo vuole portare Cristo alla gente. A prima vista può sembrare che la Donna sia impotente e persa di fronte al terribile potere del drago che incarna tutto il potere opposto a Dio dell’impero romano. Tuttavia il suo potere è limitato, perchè una forte voce si ode dal cielo: “Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il Regno del nostro Dio e la potenza del Suo Cristo”.
Fratelli, da allora in poi il destino della Chiesa si svolge nel segno dell’Apocalisse. L’opera di salvezza incarnata nella Donna e in Suo Figlio è costantemente minacciata dal terribile drago che nel corso della storia ha cambiato pelo, ma mai il vizio. Il suo obbiettivo è sempre inequivocabilmente chiaro: distruggere Cristo e la Sua Chiesa. Ma rimane la promessa di Dio della vittoria finale per mezzo della Donna e della Sua Prole. Questa promessa trova la sua speciale conferma nell’odierna festa dell’Assunzione al cielo della Madonna. La Donna dell’Apocalisse ha ottenuto la vittoria finale e finora Lei sola con Suo Figlio gode della gloria della Resurrezione. Ecco perchè è il segno più forte e la più grande garanzia per la Chiesa provata e perseguitata. E’ sempre stato così. Ricordiamo la recente storia della Chiesa quando il 13 maggio 1981 in piazza san Pietro a Roma si sono sentiti gli spari e quando Papa Giovanni Paolo II è crollato a terra coperto del proprio sangue. Molti si sono chiesti perchè l’obbiettivo dell’attentato dovesse essere il Papa. Lui non vuole mettere in pericolo il potere e l’autorità di nessuno. La risposta può essere trovata nel suo programma di gestione della Chiesa.Quando è stato eletto Papa ha lanciato un appello deciso all’umanità: “Aprite le porte a Cristo!” Sul suo stemma dominava la lettera M che significa Maria e la scritta Totus Tuus. Papa Giovanni Paolo II si è presentato come un Papa mariano che ha fatto affidamento sull’aiuto e sull’intercessione della Madonna. Quando un anno dopo visitò la sua patria, la Polonia, fu ricordata la sua visita al grande cantiere navale di Danzica, che portava un nome significativo: cantiere di Lenin. Quando i lavoratori hanno cominciato ad acclamare il Papa mariano fu chiaro che si stava iniziando a far crollare il comunismo senza Dio. E’ stata una sfida che le forze oscure di questo mondo non gli hanno perdonato. E’ per questo che sarebbe dovuto cadere come vittima dell’attentato. Ma anche questa volta la Donna con il Bambino in braccio si è dimostrata più forte del furioso drago. Lo stesso Papa era convinto che la Madonna gli avesse salvato la vita per poter svolgere un ruolo importante per la Chiesa e per il mondo. Lo considerava uno dei segreti di Fatima.
Dopo poco più di un mese da questo attentato la Madonna è apparsa a Medjugorje con un invito al mondo alla pace e alla conversione. Non è un segreto che questo grande Papa fosse convinto della presenza della Madonna qui e che il crollo del comunismo fosse dovuto alla Sua potente intercessione. Ha incoraggiato molti Vescovi, sacerdoti e laici a fare un pellegrinaggio a Medjugorje, convinto di mandarli dalla Madre Celeste che ha la risposta a tutti i bisogni dei Suoi figli. Da quasi 40 anni siamo testimoni che la Madonna, nonostante tutti i dubbi, le resistenze e i malintesi, invita e conforta i Suoi figli in questi tempi in cui la Chiesa subisce persecuzioni dall’esterno e vive una profonda crisi dall’interno a causa delle debolezze e dei peccati dei suoi membri. Il bisogno del credente di Maria come Madre spirituale è simile al bisogno naturale di ogni essere umano di una madre corporea. Se Dio aveva bisogno di una Madre per la Sua venuta in questo mondo, se i discepoli di Gesù si sono riuniti attorno a Maria dopo la Sua morte e Resurrezione, che cosa c’è di più logico del posto privilegiato della Madonna nella Chiesa in tutti i tempi? Ogni credente sincero riconosce in Lei la Madre spirituale che lo ama.
Il grande scrittore russo Dostoevsky ha trascorso 4 anni della sua giovinezza in uno dei famigerati campi siberiani. Dopo il suo rilascio ha scritto le sue esperienze in un libro intitolato “Memorie dalla casa dei morti”. E’ scioccante la descrizione della morte di un giovane di 25 anni che stava morendo davanti ad altri prigionieri senza alcuna assistenza medica. Solo pelle e ossa giaceva sul letto. Tra le mani teneva una piccola croce di legno. Lo scrittore racconta: “Noi che dividevamo la stanza con lui guardavamo senza fiatare il suo respiro affannoso prima che spirasse. Un ampio raggio di sole gli ha illuminato il viso. Un sottoufficiale con un elmetto in testa e un fucile sulla spalla irrompe improvvisamente nella stanza. Vedendo il morto rimane per un attimo pietrificato. Inaspettatamente si è tolto l’elmo e si è inchinato profondamente. A sorpresa di tutti ha detto: ‘Anche lui aveva una madre’. Si è inchinato di nuovo e in silenzio se ne è andato dalla stanza”. Lo scrittore riporta che fu profondamente commosso dalla scen e quella parola lo colpì. “Perchè quel prepotente ha detto proprio ciò? Come gli è venuta in mente quella parola?” Dostoevsky, da grande conoscitore dell’animo umano, spiega che questa è una parola in grado di toccare chiunque la senta. Chi meglio della madre comprende le profondità dell’animo umano? Ogni madre è per suo figlio un’insegnante, un’amica, un medico e una psicologa. Tutto in una sola persona. Essa conosce bene il proprio figlio e sa di cosa ha bisogno. Un uomo non si può mai separare da sua madre, anche se lo volesse.
Fratelli e sorelle, tutto questo vale anche per il nostro rapporto con Maria, che non è solo Madre di Gesù, ma anche nostra. Senza il Suo ruolo quanto povera e fredda sarebbe stata la nostra pietà. Il grande teologo del secolo scorso Hans Urs von Baldassar dice chiaramente a coloro che ritengono di non aver bisogno di Maria e di giungere a Gesù senza di Lei: “Senza Maria il Cristianesimo rischia di perdere i tratti dell’umanità. In tal caso la Chiesa rimarrebbe senza un’anima, una sorta di pulsione nervosa senza calma spirituale, alienata in una vuota pianificazione. Poichè in un tal mondo si scambiano sempre idee e ideologie nuove tutto diventerebbe polemico, critico, amaro, senza gioia e noioso. La gente lascerebbe in massa una Chiesa simile”.
Purtroppo siamo testimoni che in alcune parti della Chiesa oggi prevale proprio una situazione così miserabile.
L’uomo che ha una relazione sana con sua madre ha anche una relazione sana con la vita, perchè è convinto che il mondo, nonostante tutte le esperienze negative, sia in buone mani. L’uomo simile sa essere paziente e gentile, perchè lo è la madre. Sa aspettare e sperare come fa ogni madre. Sa anche perdonare perchè lo ha ereditato da sua madre. Ha imparato che la maggior parte delle cose brutte della vita non accadono per la cattiveria, ma per la debolezza umana. Un uomo simile è in grado di compatire gli afflitti e di gioire con i felici. La festa di oggi ci invita proprio alla gioia. La liturgia della Chiesa è fortemente ricolma di gioia durante le feste mariane. Ad esempio nella festa del Cuore Immacolato di Maria il canto di apertura dice: “Il Mio Cuore esulta per la Tua salvezza. Canto al Signore che Mi ha fatto del bene”.Alla festa della Nascita della Madonna la Chiesa esulta: “Celebriamo con gioia la Nascita della Beata Vergine Maria”.All’inizio abbiamo ricordato l’appello della Chiesa ai fedeli per la festa odierna: “Rallegriamoci nel Signore celebrando la festa in onore della beata Vergine Maria”.
Fratelli e sorelle, tutto ciò ha il suo fondamento nelle parole del Suo stesso inno: “L’Anima Mia magnifica il Signore e il Mio Spirito esulta in Dio Mio Salvatore, perchè ha guardato l’umiltà della Sua Serva”. Qui si vede anche che la gioia di Maria non è uno stato naturale della Sua Vita, ma il dono della grazia di Dio. Lei – la piccola e insignificante Serva – è stata scelta da Dio per un ruolo così sublime. Questo è fonte della Sua gioia, ma per noi motivo di celebrare con gioia le Sue feste. Per questo la pietà popolare chiama la Madonna “Causa della nostra letizia”. Ma non possiamo evitare di porci la domanda: “Perchè oggi ci sono sempre meno persone gioiose?” L’industria vuole trasformare le loro vite in godimento e intrattenimento. Perchè non si cerca la fonte giusta della gioia, cioè Dio. L’uomo è convinto di poterla produrre lui stesso, senza Dio o perfino contro Dio. Uno degli errori più pericolosi dell’uomo moderno è quello di aver confuso divertimento con gioia. Si è convinti che il divertimento darà sempre più gioia. E’ chiaro che una persona ha bisogno anche di divertimenti per rilassarsi, ma il divertimento non può diventare fonte di gioia di vita o il senso della vita umana. La gioia che deriva dal divertimento dura poco. Se il divertimento ha un contenuto discutibile allora la sua gioia sarà di sapore amaro. Solo la gioia che deriva dalla certezza dell’uomo che Dio lo ama e dalla sua stessa determinazione di vivere secondo la Volontà di Dio è la gioia che riempie la vita e si riversa sulle altre persone. Coloro che oggi predicano un mondo senza Dio vogliono convincerci che si tratta di un mondo su misura dell’uomo moderno che garantisce completa libertà. Questa libertà assume sempre nuove forme di divertimento, tanto che i mass media mostrano che esso è l’unica forma di occupazione dei giovani. Quali sono le conseguenze di tutto ciò? Forme di dipendenze sempre più gravi che non lasciano spazio a decisioni libere e mature, volontà distrutta, ideali traditi, sogni infranti di una vita felice che fanno nascere sfiducia in se stessi e nell’altro e nella vita stessa. In una parola si tratta di un’interruzione dello sviluppo di una persona giovane.
Fratelli e sorelle, nel cercare risposte a queste serie domande della vita un cristiano non può avere un modello migliore e un’intercessore più potente della Madonna. Lei non ha cercato come godersi la vita, ma come viverla responsabilmente. Non cercava i godimenti, ma serviva generosamente Dio e le persone. Alla Sua scuola anche tu, fratello e sorella, soprattutto tu ragazzo e ragazza, imparerai cos’è la vita e come renderla appagante e felice. Non aspettarti che la Madonna ti renda la vita comoda e ti sollevi da ogni difficoltà, ma puoi giustamente aspettarti che ti aiuti come una buona Madre nella tua crescita e maturazione per una vita responsabile, che ti dia un aiuto nelle difficoltà per asciugare le tue lacrime e confortarti nelle prove. In comunione con Lei troverai la strada giusta per giungere a Gesù. Quella è la via verso la felicità della vita che il tuo cuore desidera.
Amen.
fra Ivan Dugandzic
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)