Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 30 giugno 2020


Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva.
Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia.
Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.


Cari fratelli e sorelle in Cristo, l’evento descritto dall’evangelista Matteo ci racconta il pericolo di morte vissuto sul lago da parte dei discepoli di Gesù. Gesù è come se non si preoccupasse. Addirittura stava dormendo.

Possiamo immaginare l’agitazione nel momento in cui la tempesta era diventata così forte da coprire la barca con le onde. Nella loro disperazione i discepoli hanno svegliato il Maestro: “Signore, salvaci. Siamo perduti”.
Il lago di Galilea è noto per le improvvise raffiche di vento che in pochi istanti possono trasformarsi in una grande tempesta. Si tratta di un microclima quasi imprevedibile. I pescatori esperti possono, però, prevederne l’arrivo qualche volta.
Pietro, pescatore esperto che era, avrebbe dovuto provare a convincere il Maestro a ritardare la partenza. Perchè allora Gesù Si è imbarcato in questo pericoloso viaggio? Probabilmente per ricordarci che Egli si trova con noi in tutte le nostre tempeste, sia quelle personali che quelle sociali, e per mostrarci l’atteggiamento da tenere nei momenti della prova.

Appena partiti Gesù, probabilmente sfinito dal giorno di predicazione, Si è addormentato. E’ giunto il vento e poi la forte tempesta. Il lago era fortemente agitato e le onde coprivano la barca.
La situazione era critica. La barca si sarebbe potuta ribaltare in qualsiasi momento. I discepoli avevano paura, perchè non riuscivano più a controllare la situazione.

Fratelli e sorelle, immaginiamo di essere anche noi nella barca in quel momento assieme ai discepoli e a Gesù.
Come ci saremmo sentiti? La paura ci avrebbe paralizzati? Cosa avremmo detto a Gesù? Forse le stesse parole dei discepoli “salvaci Signore; siamo perduti”?
Se la risposta a questa domanda è “sì” allora questa risposta vale anche per noi. Anche a noi avrebbe detto “perchè avete paura uomini di poca fede?”
Gesù ci vuole dire che il vero problema non è la paura. Egli ci vuole far capire che dove è Lui c’è pace e sicurezza. Gesù mette in risalto che oltre allo spavento e alla preoccupazione per la vita c’è l’incredulità. Questo vuol dire avere una fede debole e non sviluppata.
La fede e la paura non vanno assieme.

Di che tipo di paura si parla in questo brano? Non della paura che ha ogni uomo, ma della paura che possa accadere qualcosa che Dio non ha permesso o non vuole.
Avere fede in Dio significa avere fiducia e mettere la propria vita nelle Sue Mani, anche quando ci sembra che Lui stia dormendo e che non ci ascolti.
State attenti: non è una vergogna ammettere di avere una fede debole. Una vergogna, invece, è non fare nulla al riguardo.
Ricordiamo gli apostoli quando hanno detto a Gesù: “Crediamo, ma accresci la nostra fede”. La fede è una questione fondamentale della vita cristiana. Vale la pena fermarsi a pensarci su un pò.
La fede è un dono della Misericordia di Dio di cui parla san Paolo nella seconda lettera a Timoteo. La fede, prima di tutto, è un dono e quindi non può essere appresa. Le verità religiose si imparano dai libri, ma con l’apprendimento non si riceve la fede, perchè essa è un dono dello Spirito Santo. Attraverso di essa abbiamo l’accesso alla vita eterna.
Quando i discepoli hanno detto “Signore, accresci la nostra fede” dimostrano la loro convinzione che senza la fede è impossibile piacere a Dio.

Anche noi possiamo dire che la nostra fede è piccola, debole e fragile. “Signore Gesù, Te la presentiamo così com’è. Accresci la nostra fede”.
All’inizio del Rosario, nelle prime Ave Maria, preghiamo Gesù che accresca la nostra fede.
Cosa rispondera Gesù a me e a te quando glielo chiediamo? Probabilmente ci risponde la stessa cosa che ha detto agli apostoli: “Se la vostra fede fosse come un granellino di senapa potreste spostare le montagne”. Dovremmo vergognarci per la nostra poca fede o per i nostri dubbi?
No, fratelli e sorelle.

Come nasce la fede? Un bambino non sa cosa sia la fede e la fiducia, ma le vive nel rapporto con il padre e con la madre. Si è arreso ai genitori e non chiede loro come procedere. Il bambino sente la mano della madre e la forza e sicurezza del padre.
La fede è un dono di Dio e la si può ricevere solo se si tengono le mani e il cuore aperti. Solo le mani vuote possono ricevere questo dono.
All’inizio si tratta di un piccolo granello. Dobbiamo farlo crescere e innaffiarlo ogni giorno.
La fiducia rafforza la fede. La conoscenza e l’intelligenza possono aiutare limitatamente.

Fratelli e sorelle, poniamoci la domanda: “Noi viviamo la nostra fede?”
E’ molto importante rafforzare la nostra fede ogni giorno.
San Paolo dice a Timoteo che la codardia e la timidezza ostacolano la crescita della fede.
Gesù ha chiesto: “Il Figlio dell’Uomo quando tornerà sulla terra troverà la fede?” A Lui non interessa se abbiamo costruito cattedrali o basiliche che in qualche luogo sono diventate musei. Lui cerca la fede viva.
La troverà in me e in te?

Parliamo con Gesù anche delle tempeste della nostra vita. Chiediamoci cosa ci vuole dire attraverso di esse.
Solo Dio ha il potere sulle forze naturali. Gesù dimostra che anche Lui lo ha.
Ricordiamoci di tutte le volte che abbiamo invocato l’aiuto di Dio e Lui ha ripristinato la pace nei nostri giorni di tempesta.
La Presenza di Gesù nella nostra vita non ci preserverà da tutti i mali, ma se siamo sicuri che, pur apparendoci come addormentato, Gesù veglia su di noi siamo sulla via giusta. Lui ci ama e ci aiuta a superare tutte le tempeste della vita.

Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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