Omelia della santa Messa – Medjugorje, 8 giugno 2020
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».
Parola del Signore.
“Il Cristianesimo non è un pensiero intelligente, ma una vita interiore”. Queste sono le parole rivolte da sant’Ignazio di Antiochia ai suoi cristiani. Ha aggiunto: “Non fate di tutto per liberarmi. Se mi volete bene permettetemi il martirio per Gesù”.
Ieri abbiamo celebrato la Santissima Trinità.
Abbiamo sentito nella prima lettura che Mosè porta sul monte le due tavole e Dio ci scrive sopra i dieci Comandamenti.
Oggi Dio è di nuovo sul monte. Cristo è sul monte. I discepoli vanno da lui, non con le tavole per iscriverci la legge, ma per scrivere la legge di Dio nel loro cuore. Vediamo che Gesù si fa uguale a Dio. Parla delle Beatitudini.
Vediamo la beatitudine come qualcosa di buono, ma dobbiamo vederla nella prospettiva di Dio. Non è che il bene di Dio non sia in conformità con il nostro bene, ma viceversa: siamo noi che abbiamo messo ad un livello alto le cose che non sono buone.
Gesù ci dice di mettere nel nostro cuore ciò che è importante per Dio.
Diciamo che abbiamo fatto progressi nei diritti umani, nella medicina, viviamo di più.Ma 80 anni dobbiamo deciderci per l’eternità. In un breve momento dobbiamo deciderci per o contro Dio. Ogni giorno dobbiamo deciderci per il bene o per il male.
Guardiamo cosa ci dice Gesù per essere buoni e beati. Cosa dobbiamo fare e come dobbiamo comportarci?
La prima Beatitudine è “beati i poveri in spirito”. Poveri non sono gli oppressi o quelli che lo sono economicamente, ma coloro che accettano il fatto che l’unico bene che ho nella vita è che Dio mi ama. Non sono beato perchè ho la famiglia, la casa, da mangiare. Non sono beato per quello che possiedo. Dobbiamo essere grati per queste cose, ma devo sapere che da solo non arrivo a Dio. Non posso fare le opere senza di Lui. Lui è qui e mi aiuterà.
La seconda Beatitudine per me è sempre stata la più difficile. “Beati coloro che sono tristi e nel pianto”. Ma perchè sono beati? Gesù capovolge di nuovo tutto. Piango quando ho commesso un peccato. Beato quell’uomo che ha commesso un peccato e sente la tristezza nell’anima. Beato quando il fratello lo ha ferito. In questo pianto deve offrire le preghiere e il proprio amore per quel fratello.
A questa sono legate altre due Beatitudini. “Beati i miti”, coloro che rialzano il nemico, pur avendo la possibilità di sconfiggerlo. Gesù davanti a Pilato avrebbe potuto dire solo una Parola e tutto l’esercito degli angeli sarebbe venuto in Suo aiuto.
Beato colui che non contraccambia il male subito con altro male. Non pensiamo, però, che il Cristianesimo sia la fede dei deboli, di coloro che stanno zitti e permettono tutto. Il Cristianesimo è la fede più solida. E’ la religione più forte per ottenere giustizia. Dobbiamo avere fame e sete di giustizia. Quanto l’uomo ha fame di cibo tanto noi dobbiamo averla di giustizia. Devo lasciare la mia reputazione, il mio benessere, il mio rispetto, affinchè il mio fratello possa vivere nella giustizia e perchè si senta mato da Dio.
Per me è più importante fare del bene che essere sicuro che domani avrò da mangiare. Ecco perchè sono beati i misericordiosi, perchè possono avere empatia con gli altri, possono dire: “Io non sono nel posto di mio fratello, ma potrei esserci; forse non ci vado d’accordo, ma mi metterò lì ad ascoltarlo; cercherò di comprendere l’uomo che è completamente diverso da me, la cui vita forse non conosco abbastanza”. Beati i misericordiosi, i puri di cuore, i quali in ogni momento cercano di vivere la Volontà di Dio.
“Beati gli operatori di pace”. coloro che cercano di avere la pace in se stessi, di allontanarsi dal peccato, di avere la propensione di avvicinare gli altri. Prima comprendere e poi operare.
Se faremo tutto questo potremo dire di vivere la giustizia. La vera giustizia è la vita con Dio.
Se avete notato la prima beatitudine è “beati i poveri in spirito, perchè di essi è il Regno dei Cieli” e l’ultima è “beati i perseguitati per la giustizia, perchè di essi è il Regno dei Cieli”. Già ora il Regno dei Cieli è loro e tutte le altre Beatitudini le riceveranno in futuro.
Gesù dice un’ultima cosa: “Se vivrete, come Me, ciò che vi ho offerto vi insulteranno e vi perseguiteranno”. Saranno menzogne sataniche. Queste si distinguono dalle bugie semplici. Le bugie semplici sono facili da cancellare, mentre le menzogne sataniche hanno sempre un pò di verità. “Tu hai fatto ciò”, e magari è vero, ma poi arriva la conclusione “perciò non sei una buona persona”. “Ti sei impegnato per qualcuno che non appartiene alla tua nazione… Sei un traditore”. “Ti sei impegnato contro l’aborto, allora odi le donne”. “Hai sbagliato con tuo figlio, allora non sei un buon padre”. “Hai peccato… Non c’è salvezza per te”.
Colui che vive le Beatitudini sarà rifiutato. Sentirà rimproveri, ma non abbiate paura e impegnatevi sempre per la giustizia.
Cercate di essere beati e poveri in spirito, anche verso coloro che dicono ogni sorta di male contro di voi. Siate misericordiosi. Come dice il salmista: “Il vostro aiuto è nel Nome del Signore”.
Amen.
Sia lodato Gesù Cristo.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)