Omelia della santa Messa – Medjugorje, 28 maggio 2020
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Parola del Signore.
Fratelli e sorelle, quando uno dice di essere credente, a qualsiasi religione appartenga, si suppone che preghi.
Una delle caratteristiche del credente è il fatto di pregare.
Noi che diciamo di essere cristiani credenti grazie a Dio preghiamo, celebriamo i Sacramenti, abbiamo preghiere comuni, personali, il Breviario. Nella nostra vita forse non conosceremo mai chi prega o abbia pregato per noi.
Fratelli e sorelle, credo che sia giusto pregare per gli altri, anche per quelli che non si sono raccomandati alle nostre preghiere. Alcuni ci chiedono di pregare per la loro salute, per i problemi di famiglia, di lavoro.
La gente crede che quando preghiamo per loro Dio darà loro la forza per portare la croce o che si risolveranno i problemi.
E’ importante essere uomini di preghiera e pregare per gli altri.
Noi cristiani possiamo essere fieri di celebrare la santa Messa. Nella Messa includiamo tutti: amici, nemici, familiari, atei o perfino quelli più lontani. Qualche volta non pensiamo nemmeno di farlo, ma celebrando la Messa includiamo sempre tutti gli uomini del mondo.
Il Vangelo di questa sera ci offre una nuova prospettiva di riflessione.
Gli evangelisti hanno mostrato Gesù come una Persona che prega spesso: prima di scegliere i discepoli, prima degli eventi importanti.
Quando gli apostoli hanno chiesto a Gesù di insegnare loro a pregare tutti noi abbiamo imparato il Padre Nostro, ma questa sera abbiamo sentito un brano dal capitolo 17 di Giovanni in cui Gesù prega per noi.
Noi preghiamo per gli altri, ma qualche volta è bello fermarsi e pensare che Dio prega per noi. Questo non lo possiamo sentire nelle altre religioni. Prega anche per coloro che crederanno in Gesù mediante la parola dei discepoli.
Fratelli e sorelle, durante la santa Messa cerchiamo di includere tutti ibisogni. Cerchiamo di far sì che la Parola di Dio passi attraverso di noi.
Chi sono io? Sono fragile. Sono un peccatore.
Ma quando mi ricordo che Gesù prega per noi mi accorgo che questo è un grande sostegno nella mia vita.
Gesù ha raccomandato tutti noi al Padre Celeste.
Dobbiamo fermarci e dire: “Gesù, grazie, perchè Tu hai pregato e stai pregando ancora per me”.
Un altro pensiero importante nel Vangelo di oggi è quando Gesù dice che ci ama con quell’Amore con cui il Padre ha amato Lui. Gesù prega perchè noi siamo una sola cosa con Lui e con il Padre.
L’uomo ha bisogno dell’Amore per vivere, per avere forza. Dio non solo prega per me, ma mi ama. Dio conosce la profondità di ogni uomo. Conosce ogni uomo meglio di quanto l’uomo conosca se stesso. Mi ama con il mio nome, il mio cognome, la mia vocazione, la mia età, in questo tempo, in questo spazio.
Questi due pensieri possono essere due sostegni per ogni credente nonostante i tempi difficili e i dubbi. Qualche volta non pensiamo nemmeno a cosa accadrà nella vita e altre volte l’uomo rimane sorpreso. Ma se arriva al nostro pensiero e al nostro cuore che Gesù ha pregato per noi, che ci ama come ci ama il Padre Celeste e desiderano che siamo una sola cosa, allora tutto cambia.
Fratelli e sorelle, quando nell’uomo appare la superbia egli mette se stesso davanti a tutto. Allora tutto diventa fragile. Ma questa preghiera sacerdotale di Gesù chiede di proteggere la nostra unione con Gesù e con il Padre Celeste. Questo è importante per la Chiesa e per noi fedeli. Quest’unione è un dono e un compito. E’ difficile proprio perchè siamo fragili.
L’uomo vuole fare le cose sempre come vuole. E’ bello domandarsi se ho esaudito ciò per cui Gesù ha pregato e chiesto per me. Gesù chiede a me di mantenere questa unione con Lui, con il Padre Celeste e con la Chiesa.
Il Papa parla spesso della divisione nella Chiesa. Ci sono mille Chiese, mille comunità, mille sette. Coloro che non sono cristiani si domandano: “Come fanno ad essere così coloro che credono in Gesù, hanno ricevuto lo Spirito Santo e che pregano?”
Ecco perchè è importante che noi preghiamo per l’unione della Chiesa di Cristo. Con le nostre preghiere e con la nostra vita dobbiamo dare il contributo a questa comunione.
Il terzo elemento importante di questo Vangelo è che Gesù prega, affinchè anche noi un giorno possiamo contemplare la gloria di Dio.
Spesso nella preghiera e nelle famiglie ricordiamo i nostri defunti. Facciamo dire Messe per loro affinchè siano nel Regno dei Cieli. Invece sta sera sentiamo che Gesù prega per noi, affinchè possiamo contemplare la Sua gloria e quella del Padre.
La nostra preghiera dovrebbe essere di ringraziamento a Gesù.
Gesù prega per coloro che crederanno in Lui mediante la nostra parola. Dobbiamo trasmettere la fede con le opere, con la vita, affinchè gli altri possano credere e coloro che verranno dopo di noi possano trasmettere la fede alla generazione futura. Questa preghiera di Gesù ci da una grande responsabilità.
Nella prima lettura vediamo Paolo, un gran predicatore, che, nonostante le prove, continua a predicare. Quando ha predicato in diversi luoghi e fondato nuove comunità arriva a Roma a predicare e viene incarcerato.
Non c’è situazione nella vita in cui un credente non possa predicare.
Abbiamo un bell’esempio nella vita di san Francesco. Egli ha chiesto ai suoi frati di andare a predicare assieme. Sono andati assieme in silenzio in vari luoghi. Al ritorno i frati hanno domandato al santo: “Quando cominceremo a predicare?” E san Francesco ha risposto: “Abbiamo già predicato con il nostro camminare”.
Anche noi, fratelli e sorelle, predichiamo. Il credente non predica solo nei tempi e luoghi di culto. egli predica sempre e testimonia il Vangelo. E’ importante che lo Spirito Santo ci dia la forza per una vita cristiana veritiera, affinchè l’Amore che ci ha dato possa vivere in noi.
Dio doni a tutti noi il Suo Santo Spirito in questa novena . Ci rafforzerà nella nostra fede e nella vita cristiana.
Sia lodato Gesù Cristo.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)