Omelia della santa Messa – Medjugorje, 18 aprile 2020
Dal Vangelo secondo Marco
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
Parola del Signore.
Cari fratelli e sorelle, domani è la domenica della Divina Misericordia.
Nel Vangelo abbiamo sentito cosa dice Gesù ai discepoli: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura”.
Proprio il fatto che Dio è Misericordioso è il nucleo del Vangelo. Questo è stato comunicato anche a suor Faustina. Papa Giovanni Paolo II ha istituito la festa della Divina Misericordia, la prima domenica dopo Pasqua.
Cosa significa quando diciamo che Dio è Misericordioso? Qui si tratta dell’essenza di Dio: come è Dio, come è la Sua Volontà e il Suo Cuore.
Gesù ci insegna che l’Amore di Dio è come il sole che splende sia per i buoni che per i cattivi.
Il Suo Cuore è ampio per accogliere tutti. Non esclude nessuno. Cerca i feriti, i malati, i prigionieri. Lascia le 99 pecore per salvarne una. Si prende cura sia del figlio maggiore che di quello più giovane, il figliol prodigo; vuole che entrambi siano alla festa con Lui. Apre la porta per entrare alla festa anche agli emarginati della società: zoppi, ciechi, poveri.
Questa Solennità ci parla del punto di vista di Dio. Dio non ha mandato Suo Figlio nel mondo per cercare i peccatori e per puntare il dito su di loro e dire: “Sei un peccatore!”
Gesù vede l’atto, il peccato. Ma non solo l’atto, anche ciò che gli sta dietro: le cause e le ragioni del peccato.
Ciò si capisce più chiaramente quando Gesù sulla croce ha detto: “Padre, perdona loro, perchè non sanno quello che fanno”.
Gesù vede il peso nell’anima dell’uomo.
Giovanni Battista se n’è reso conto e ha detto di Gesù: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”.
Toglie i peccati. Rimuove il peso dall’uomo.
Questa Solennità ci parla del Cuore di Dio. Dio non osserva soltanto, ma cerca i modi per aiutare il peccatore caduto, salvare il naufrago.
Dio ha molte ragioni per non aiutare l’uomo, per punirlo, condannarlo, volgergli le Spalle, ma questi argomenti sono sconfitti davanti alle ragioni del Suo Amore.
Ci sono molte ragioni per condannare l’uomo, ma l’Amore di Dio è più forte. Dio cerca sempre e trova la fessura per arrivare all’uomo, perchè il Suo desiderio è di aiutarlo.
“E’ andato ad alloggiare da un peccatore”. Questo era l’argomento di accusa di alcune persone verso Gesù quando è andato da Zaccheo. Ma l’argomento di Gesù per fermarsi da Zaccheo era: “Perchè anch’egli è figlio di Abramo”. Gli uomini trovano un argomento per condannare Zaccheo e Gesù trova un argomento per salvarlo.
La cosa era simile quando volevano lapidare la donna. La ragione portata dai farisei era il peccato della donna, trovata in adulterio. Una ragione sufficiente per ucciderla crudelmente. Gesù non ha detto che la donna non ha peccato. Gli è chiaro che ha peccato, ma non solo lei ha commesso peccato: anche l’uomo vi ha partecipato e tutti coloro che avevano le pietre in mano erano peccatori. E’ un argomento sufficiente per la Giustizia e per l’Amore di Dio. Dio interviene per salvare la donna.
Dopo aver cercato la risposta sulla Misericordia di Dio sorge la domanda su di noi: è Volontà di Dio che anche noi siamo misericordiosi?
Gesù ci dà la risposta: “Siate misericordiosi come Misericordioso è il Padre vostro”.
Sebbene comprendiamo la richiesta di Dio di essere misericordiosi spesso ci avviciniamo in due modi alla Misericordia: da un lato accettiamo e dall’altro ci opponiamo.
Una delle difficoltà è la domanda: a chi si riferisce esattamente la richiesta di Dio? Padre Slavko Barbaric ci dice su questo argomento: “E’ chiaro a tutti quale sia la Volontà di Dio per gli altri verso di noi: ogni volta che vogliamo essere amati, rispettati, riconosciuti, aiutati, perdonati, che gli altri siano misericordiosi con noi, non ci dimentichino, siamo sicuri che questa è la Volontà di Dio per loro. Ed è vero. E’ la Volontà di Dio per gli altri verso di noi. Tuttavia spesso dimentichiamo che è Volontà di Dio che trattiamo anche gli altri nello stesso modo”.
La resistenza alla Misericordia è chiara nella nostra volontà e desiderio verso gli altri. A volte si nota che non vogliamo il bene degli altri, che siano salvati e che non gioiamo quando qualcuno ritorna da una cattiva strada. A volte si sente dire: “Lascia che questo gli accada. Se lo meritava”.
E’ strano è illogico comportarsi in questo modo. Ci comportiamo diversamente quando si tratta di animali e cose. Anche Gesù ne è rimasto meravigliato e voleva aprire loro gli occhi sulla comprensione del loro comportamento.
Se si perde una pecora la cerchiamo. Quando la troviamo non la puniamo per essersi persa, ma siamo felici di averla trovata. Il comportamento identico avviene quando perdiamo un tesoro. Gesù vuole che ci rallegriamo non solo quando troviamo la pecora o il denaro perso, ma anche quando l’uomo ritorna sulla via giusta.
Le ragioni per cui non siamo misericordiosi con gli altri non sono negli altri, ma in noi.
Non siamo misericordiosi con le persone quando commettono errori, non a causa del peccato, ma a causa del nostro cuore stretto e duro.
Quando i pubblicani e i peccatori si radunavano attorno a Gesù per ascoltarLo il commento dei farisei e degli scribi era: “Costui riceve i peccatori e mangia con loro”. Un cuore stretto vede solo la pagliuzza nell’occhio e niente di più. Vede solo il peccato e i peccatori. Un cuore così stretto condanna anche Gesù che non vuole fare altro che aiutare i peccatori. La ragione per la Sua condanna è “perchè mangia con i peccatori”.
Se vediamo sempre il peccato di una persona troveremo sempre qualche argomento per condannarla. A volte basta una ragione. Non deve essere affatto grave o importante per non parlare con qualcuno, per non salutarlo, per parlarne male, per condannarlo.
Il mio cuore è stretto. La causa non è il peccato degli altri. L’amore è troppo debole. Se l’amore è debole e gli argomenti dell’amore sono deboli non siamo forti per superare le debolezze di una persona. Tale amore si ferma davanti al peccato di qualcuno e non può andare oltre. Non può superare un ostacolo, anche se non è affatto grande. Non può farlo, perchè è debole.
Se l’amore fosse forte in noi nulla potrebbe vincerlo. Troverebbe sempre almeno una ragione per aiutare e salvare un uomo che ha sbagliato in qualcosa.
Se vogliamo capire la Misericordia di Dio e diventare noi stessi misericordiosi dobbiamo iniziare a crescere secondo l’Amore di Gesù.
“Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi”. Gesù ci chiama ad espandere il nostro cuore e a crescere nell’amore. Dobbiamo passare dal nostro amore limitato all’Amore di Dio, illimitato e incondizionato.
Dobbiamo passare dal nostro cuore rigido e chiuso a quello ampio di Dio.
Gesù ci chiama: “Venite a Me. Imparate da Me che sono mite e ummile di Cuore”.
Questa Solennità e la Coroncina della Divina Misericordia sono possibilità di guardare Gesù e di vedere più profondamente il Suo Cuore. Se impariamo da Gesù e se apriamo il cuore all’Amore di Dio troveremo sempre qualche motivo per aiutare e perdonare, per non fermare lo sguardo sulla pagliuzza nell’occhio di un altro, per non puntare il dito, ma aprire le nostre braccia, come si sono aperte quelle del Padre Misericordioso verso il figlio che è ritornato.
Amen.
fra Marinko Sakota
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)