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Prima di andare a Medjugorje mi facevo di eroina
Testimonianza di fra Michele dei Figli del Divino Amore
Vi racconto cosa mi è successo.
Pian piano, crescendo, dopo la Cresima mi sono allontanato dalla Luce, dalla Verità che è Gesù Cristo. Non andavo più a Messa.
Mia mamma era la mia catechista. I miei genitori ci hanno sempre parlato del Signore e ci davano l’esempio. Andavano alla santa Messa; pregavamo prima del pranzo.
La preghiera c’era in casa nostra. Mia nonna era sempre col Rosario in mano. “Per chi preghi?” “Per te” mi diceva quando ero piccolo. Poi ho capito.
Ma questo non è bastato, perchè il dono della libertà che il Signore ci fa è difficile da amministrare. La veggente Marija dice: “Ho paura della troppa libertà che la Madonna ci lascia”.
Ogni mattina consacriamo al cuore Immacolato di Maria, oltre le persone che incontriamo, anche la nostra libertà.
Non voglio essere troppo libero.
Litigavo con mia mamma e dicevo: “No, non voglio più studiare. Non vado a Messa. Non lavoro. Voglio essere libero. La vita è mia e faccio quello che voglio”. Ho cominciato ad essere schiavo. Il mio datore di lavoro è diventata la siringa.
Ho iniziato a drogarmi. Direttamente con l’eroina.
Eravamo all’oratorio. Eravamo una decina di ragazzini e abbiamo iniziato un pò per scherzo. Avevamo 15 o 16 anni. Siamo rimasti vivi in tre.
E’ il male che si presenta come bene. Il peccato è sempre camuffato. Mai avrei immaginato che sarebbe diventato l’unico interesse della mia vita.
Tutto il resto non contava niente. Neanche il calcio. Giocavo a pallone e facevo tanti allenamenti, ma pian piano non riuscivo più a gestirlo. Ero svogliato in tutto. Volevo solo drogarmi.
La Vergine ha detto: “Satana vi distrugge con quello che vi offre”. Non solo la droga, ma tutti i peccati.
Ognuno di noi sa cosa deve lasciare qui ai Piedi della Madonna. Oggi. Prima qui bisogna prendere le decisioni e poi davanti al sacerdote nel confessionale. Non possiamo parlare sempre con Dio in privato. Il sacerdote, quando amministra i Sacramenti, agisce nella Persona di Cristo. Non importa se è simpatico o antipatico, se è alto o magro, se parla poco o tanto. In quel momento è Gesù.
Mia mamma mi ha cacciato di casa.
Economicamente a noi non mancava niente. Mio papà mi dava abbastanza soldi in buona fede, perchè lo manipolavo. Quando vedevo i drogati per strada quasi li disprezzavo. Ero vestito bene e con i soldi in tasca.
Mia madre mi ha detto: “Stop! Non ti do più soldi. Dirò a tutti che sei un tossico!” “Non è vero!”
Mi ha messo davanti ad una decisione: o ti fai aiutare o la porta si chiude. La prima volta, la seconda… La terza volta era chiusa.
Quando ho fatto i 19 anni l’ho trovata chiusa veramente. Ho fatto la scelta sbagliata.
Nel giro di poco tempo la mia casa è diventata la stazione dei treni. Andavo a casa di uno e dell’altro; dormivo spesso in stazione. Ho iniziato ad essere strumento del male.
Leggendo i messaggi, che sono una grazia unica, vediamo che la Madonna ci dice: “Siete nelle tenebre, poveri figli Miei. State rinunciando a Mio Figlio. State costruendo un mondo senza Dio. Chi pensa che la vita finisca qui sulla terra fa un grande sbaglio. Sono qui per portarvi tutti in Paradiso. Sono vostra Madre e vi amo tutti. Non dimenticate: intercedo davanti a Mio Figlio per ciascuno di voi ogni giorno”. E poi conclude sempre: “Grazie per aver risposto alla Mia chiamata”. Si tratta di un messaggio forte che ci fa capire perchè la Madonna è qui.
Ci ha detto: “Satana è forte. E’ sciolto dalle catene. Mai come in questi tempi. Vuole distruggere non solo la vita umana, ma anche il pianeta sul quale vivete”.
Mia mamma ha pregato 15 anni senza risultati. Tutti i giorni mi consacrava al Cuore di Gesù e al Cuore di Maria. Andava alla santa Messa, piangeva, pregava, litigava, mi denunciava ai carabinieri, andava dagli spacciatori. Pregava e agiva.
Mi diceva: “Renderò conto a Dio se non faccio così, perchè sei mio figlio. Cercherò in tutti i modi di tirarti fuori da questa cosa”. Aveva capito che ero strumento del male. Lei diceva a tutti di non fidarsi di me. Faceva bene.
Non ho avuto modo di distruggere la mia famiglia, perchè non avevo modo di avvicinarmi a casa. Mi avevano tolto la residenza. Per farvi capire la situazione com’era.
Non vi racconto questo per riportarvi cose personali, ma per testimoniare come Medjugorje, attraverso l’incontro con la Madonna, ha cambiato la mia vita. Sarebbe durata ancora poco.
Un giorno stavo aspettando lo spacciatore in un bar. Non arrivava mai. Mi avrebbe portato la droga da rivendere. Poi tornavo e la rivendevo nel mio paese. Prendevo medicine a tutto spiano. Alla mattina medicine e birra. A mezzogiorno distribuivano il metadone. Adesso a mezzogiorno recito l’Angelus. Mentre aspettavo questo spacciatore che non arrivava trovo sul bancone del bar il messaggio della Madonna tra tutte le pubblicità che leggevo per passare il tempo. Vedo che c’è la foto della Madonna e leggo dietro le date dei pellegrinaggi. Io sapevo cos’era Medjugorje. Ho letto il messaggio. Al singolare diceva così: “Caro Figlio, sono tua Madre. Sono qui per aiutarti, perchè ti amo. Non sai come ti amo. Piangeresti dalla gioia. Non avere paura. Grazie perchè hai risposto alla Mia chiamata”. In un altro messaggio la Madonna ha detto: “Quando siete nelle malattie, avete problemi, siete nel peccato voi pensate che Io e Mio Figlio siamo lontani da voi. Non è vero. Siamo sempre vicini a voi”. Siamo noi che non sentiamo. Finiamo a pensare che Dio non ci vuole, che non esista.
A volte i giovani fanno domande che centrano l’obiettivo. Uno mi ha detto: “Perchè c’è la guerra? Perchè i bambini muoiono? Perchè c’è tanto male?” Un altro mi ha detto: “Chi devo votare? Destra e sinistra ti tradiscono”. Gli ho risposto: “Vota la Madonna!” Votare Lei vuol dire obbedirLe.
Padre Slavko diceva che consacrarsi a Lei non è solamente leggere la preghierina di consacrazione, ma vuol dire appartenere a Lei. Vuol dire fare i monti, fare la Via Crucis, andare a Messa, fare quello che Lei ci invita a fare. Non possiamo limitarci a volerLe bene e ad essere devoti. Dobbiamo essere figli ed accoglierLa.
Mia mamma L’ha accolta.
Dopo aver letto quel messaggio ho chiamato quella sera mia mamma e le ho detto: “Mamma, vengo a Medjugorje”. “A vieni?” “sì, però mi mandi i soldi”. Le ho chiesto un vaglia coi soldi. L’ho subito manipolata. Pensavo che mi avrebbe detto di no. Mi ha risposto: “Ti mando i soldi, ma prometti alla Madonna che partiamo”. “Sì, sì, lo prometto”. La Madonna non era neanche nell’anticamera del mio cervello. Quella promessa era falsa.
Ma quando le due donne si alleano… Già una è difficile da reggere, tutte e due… La Madonna è la Prima che ci vuole aiutare. Noi non La preghiamo. Lei prega con noi Suo Figlio, perchè noi siamo Suoi figli. Ha detto: “Il Mio Cuore sanguina. Verso lacrime di Sangue per voi”.
Quindi è la Prima che ci viene in soccorso.
Siamo partiti per Medjugorje, perchè io, pur non volendo venire, ho fatto overdose. Mi hanno trovato in un bagno pubblico.
Quando mi sono svegliato in ospedale – che è già una grazia, perchè tanti non si svegliano più – avevo le flebo attaccate. La prima cosa che ho visto è stata la faccia di mia mamma.
Mi ha detto: “Sei vivo? Devi firmare che ti porto a casa”. I medici non volevano farmi uscire. “Ricordati che mi hai promesso di andare a Medjugorje. C’è il pullman che ci aspetta”.
Sapeva che avrebbe dovuto portarmi a casa per rimanerci un pò per essere equilibrato di mente per poter partire.
Dopo una settimana siamo riusciti a partire. Non avevo il Rosario in tasca. Avevo le tasche piene di eroina e di metadone. Quello era il mio pane quotidiano. Non se ne usciva da lì. Lei lo sapeva.
Del pellegrinaggio non ho capito niente. La guida era stata piena di propositi buoni: due Messe, il Krizevac, la collina, padre Jozo.
Non avevo la forza di sentire. Grazie a Dio ho fatto una cosa: il monte delle apparizioni, dove la Madonna ha promesso un segno indistruttibile. Ha aggiunto: “Non aspettate. Tanti si inginocchieranno, ma non crederanno. Queste sono le Mie ultime apparizioni”. La Sua Presenza qui è importantissima. Dobbiamo capire di cosa ha bisogno. Oggi è il tempo della grazia. Oggi.
Ho fatto il monte. Stavo vicino alla chiesa. Mi trovavo bene in quel luogo. Stavo un pò su una panchina e un pò sull’altra.
Il primo dono che riceviamo qui è la pace. Qual’è il Suo titolo? Regina della Pace.
E’ importante il titolo con cui la Madonna si presenta nei vari luoghi in cui appare.
Dieci anni dopo che la Madonna si è presentata con questo titolo e ha detto “pace tra di voi, pace tra voi e Dio e nei vostri cuori” ci sono state le prime cannonate a Sarajevo ed è scoppiata la guerra in Jugoslavia.
Ancora adesso ci chiede di pregare per la pace.
Ivan qualche mattina recita il Rosario sul monte e si ferma dove c’è la statua della Madonna a dare la testimonianza, un giorno in inglese e un altro in italiano. Ho sentito bene quando ha detto: “L’umanità è a rischio di autodistruzione. Pregate.” Non è Dio che ci fa saltare in aria o ci dà le punizioni. Il male si serve degli uomini. Quando siamo nel peccato diventiamo male.
Durante il pellegrinaggio ho sentito Vicka che testimoniava davanti al nostro albergo. Ci saranno state mille persone. Sono arrivato in ritardo. Lei mi guardava e mi mandava i baci. Ho pensato: “Mia mamma si è messa d’accordo con lei”. Vedevo complotti dappertutto.
Vicka parlava dei messaggi principali della Madonna. Parlava del digiuno, della preghiera. Diceva che la Madonna è viva e le dà un bacio il giorno del suo compleanno. Appare con gli abiti che richiamano alla penitenza: color bianco e grigio. Appare vestita d’oro nei giorni delle feste. Appare vittoriosa, gloriosa, con la corona di stelle. Lei vince. Ha detto: “Il Mio Cuore trionferà”. Però ha bisogno della nostra collaborazione. Dobbiamo deciderci noi. “Decidetevi per Dio”.
Sono andato a confessarmi, perchè Vicka ha detto questa frase che mi ha fatto paura: “Chi và all’inferno ci và con la sua volontà”. Mentre diceva così ho avuto come un flash e ho detto: “Io andrò all’inferno”. Ho avuto paura.
Mi sono andato a confessare.
Una signora che era in pellegrinaggio con noi mi ha detto: “Tu sei troppo presuntuoso!” Forse aveva visto che non facevo nulla o che mi comportavo male con mia mamma. Mi ha detto: “Vai ad inginocchiarti davanti al sacerdote!” “Non credo ai sacerdoti!” “Credo io!” ha detto mia madre. Ho detto a mia madre: “Mamma, andiamo a confessarci”.
Mi ha accompagnato. Il giorno dopo il sacerdote mi ha dato l’assoluzione, perchè ha voluto l’atto di dolore che non sapevo e poi mi ha detto, e ha fatto bene: “Guarda che non sei dallo psicologo!” Io parlavo dei problemi e dicevo che era colpa degli altri. Mi ha detto: “Lascia i peccati nel confessionale sennò non ti posso assolvere. Dalla droga il Signore ti guarirà, ma per gli altri peccati devi dire ‘rinuncio’”.
Io pensavo che il problema fosse la droga. Finito quello basta. No! Avevo tutte idee sbagliate in testa. Non sono riuscito a farlo subito. “Torna domani se vuoi. Se lasci i peccati, se sei sincero…” “Ma poi io esco e pecco!” “Mettiti davanti a Dio. DiGli che non ce la fai, ma devi dire che sei un peccatore e che fai questi peccati. Chiedi aiuto”.
Grazie a Dio sono tornato il giorno dopo. Mi ha assolto. Avevo l’atto di dolore scritto sul bigliettino. L’aveva scritto mia mamma. Dormivamo nella stessa stanzetta. Eravamo rimasti tutta la sera a parlare. Non ce la facevo più. Però quei momenti me li ricordo come unici. Erano veramente momenti di grazia e di vita. Il Signore aveva riversato tante grazie su di me.
Dopo quella confessione il sacerdote mi ha detto: “Vai dal Dottore”. Io pensavo ad un dottore qua a Medjugorje. Ho pensato: “Questo avrà capito che ho bisogno di un dottore bravo”. Prima andavo da psicologi. Una volta una psicologa ha chiamato mia mamma e le ha detto: “Non mandarmelo più sennò vado io in terapia”. Questa psicologa aveva scoperto che la manipolavo e continuavo a drogarmi. Era rimasta malissimo.
Ma il Dottore che intendeva il sacerdote era Gesù Cristo. Lui è Medico e Medicina. Sulla terra guariva gli ammalati, dava da mangiare agli affamati. Mi diceva: “Vuoi che non ti guarisca?” Ne abbiamo di più di quelli che a suo tempo Gli toccavano il mantello. La Parola di Dio dice: “Rimanevano stupiti dalla forza che usciva da Lui”. Noi abbiamo di più di loro, perchè Lo riceviamo nell’Ostia: Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Dio viene vivo in noi. Il male che abbiamo diminuisce e il bene aumenta.
Ho avuto la guarigione. E’ difficile da raccontare. Questo è stato il miracolo che ho ricevuto a Medjugorje.
Ci sono tanti segni, ma se uno non ci crede ti dice: “Ma vai dall’oculista!” Se hai un segno tientelo per te. Ci sono anche tante guarigioni fisiche. E’ vero. Ci sono gli uffici della parrocchia pieni di questi casi.
Ma la grazia interiore che Dio ci fa nessuno ce la può togliere. E’ nostra. Il Signore ce la fa per noi.
Io ho avuto la grazia della conversione. La grazia di tornare a Dio pian piano, di stare bene, di tornare in famiglia.
Poi ho incontrato Madre Rosaria. Attraverso gli incontri con lei e pregando assieme ai fratelli e alle sorelle ho sentito questa chiamata. Non volevo accettarla. Dicevo: “Impossibile!” Però l’ultima Parola è quella di Dio. Ci conviene non opporre resistenza.
Quando ho detto di sì ho ricevuto in cambio tanto per quanto riguarda la dignità, lo stare bene, la libertà, assieme a croci e tribolazioni. Queste, però, adesso hanno un senso.
Questo per me è Medjugorje. Cambiare vita. Milioni di persone prima di noi hanno fatto questo cambiamento. Conversione vuol dire cambiare strada, mettersi in discussione, mettersi davanti a Dio.
Purtroppo nelle nostre case non c’è più la Presenza di Dio. Abbiamo paura a farci il Segno della Croce.
Un giorno sono andato al bar sotto casa mia. Conosco bene i gestori. Ho detto a mio papà: “Adesso vado dalla Gabriella e le dico ‘sia lodato Gesù Cristo’”. Mio papà mi ha detto: “Piantala. Non fare così!” “Voglio vedere cosa mi dice”. C’erano tutti i soliti del mattino. La Gabriella sapeva che stavo facendo questo cammino religioso. Non mi aveva mai chiesto niente per paura. Lei non và a Messa. E’ una persona squisita. Mi ha detto: “Ciao Michi”. “Sia lodato Gesù Cristo”. Mi ha guardato come se fossi matto. Non ti rispondono: “Sempre sia lodato”. Non lo sanno.
Poi se parli di Medjugorje sei da manicomio. Ti guardano e si mettono a ridere. Questa è la realtà nostra.
Però, quando torniamo a casa, siamo segno visibile per gli altri.
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia lodato!
Amen.
tratto da youtube