Omelia della santa Messa – Medjugorje, 15 febbraio 2020
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Parola del Signore.
Fratelli e sorelle, il gran numero di leggi e prescrizioni che erano date agli antichi ha fatto nascere un proverbio: “Il più grande diritto è la più grande ingiustizia”.
Questo proverbio ci spiega il messaggio che Gesù ci da affinchè noi possiamo riflettere.
Gesù vuole che nessuno si perda e che tutti siano salvati. “Se la vostra giustizia non è più grande di quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel Regno dei Cieli”.
Perchè? Perchè Gesù nel Suo Cuore sa che la loro giustizia è solo un’interpretazione delle prescrizioni. C’è durezza. Una tale giustizia può portare ad una grande ingiustizia. Se si tratta di lettera morta e letta solamente con l’occhio e non con il cuore, può avvenire che si trasformi in ingiustizia.
Gesù desidera che viviamo la legge con il nostro cuore.
Ci sono stati tentativi da parte dei cristiani di spiegare i comandi di Gesù dicendo che sono riferiti ad altre persone che non siano cristiane. Di fatto Gesù rivolge queste Parole ad ogni persona che è figlio di Dio.
Quindi nascono delle domande dopo tutte queste Parole che abbiamo sentito nel Vangelo.
Come mi posiziono io davanti a queste Parole di Gesù? Le evito? Le seleziono? Ne prendo solo alcune? Soltanto quelle che mi convengono? Quelle che mi interessano? Questo è un modo semplicistico.
Alcuni hanno pensato che Gesù fosse un rivoluzionario venuto ad abolire le prescrizioni – la legge, la religione – per fare trasformare la religione in qualcosa che non abbia un significato sociale. Ma noi abbiamo sentito le Parole di Gesù: Egli non è venuto ad abolire nè la legge nè i profeti, ma piuttosto a dare compimento.
Gesù dice di strappare le cose che ci danno scandalo, perchè gli uomini fanno un commercio con Dio. Fanno i loro conti. Dicono: “Preghiamo un pochino, la domenica andiamo a Messa. E’ meglio la sera piuttosto che al mattino…” Si fanno i loro calcoli. E’ come se fossimo in una situazione di commercio. Saldiamo i nostri debiti con Dio per ottenere la vita eterna.
A volte non ci rendiamo conto, ma lo facciamo anche noi. Abbiamo la bocca piena di giustizia, ma quando bisogna realizzarla nella vita non siamo in grado.
Ad esempio chi rinuncerebbe a certi privilegi che ha a causa del suo ruolo, ceto sociale o famiglia? Vedete che non è facile? Alcuni cristiani fuggono volentieri parlando di amore, grazia e misericordia e chiudono gli occhi davanti alle ingiustizie del mondo.
Gesù non permette questo. La giustizia deve realizzarsi. E’ una condizione per l’Amore. Non c’è Amore senza giustizia. Il nostro Dio è Amore. Per questo Gesù fortifica le prescrizioni. Ridà loro senso e le riconduce alla sfera intima della personalità.
Gesù non vuole abolire la legge. Egli è determinato nei Suoi modi di agire. Dice: “Io ve lo dico. Io posso”. Egli vuole che noi abbiamo comportamenti sinceri.
Per esempio il Comandamento di non uccidere. Addirittura Gesù ci parla della rabbia. Spesso nella Confessione diciamo “mi sono arrabbiato” e può essere vista come una tendenza ad essere collerici. Gesù vieta di odiare. L’omicidio è visibile, ma non le cose che hanno portato all’omicidio. Spesso la collera non è visibile. Alcune volte siamo in grado di nasconderla. La collera precede l’omicidio, per cui è la radice di questo peccato. Molti dei nostri errori provvengono da questi peccati capitali.
Gesù chiede che i nostri atti siano puri. Dalla collera nascono anche i giudizi cattivi. Gesù desidera che togliamo dalle nostre parole e dai nostri sentimenti ogni inclinazione negativa. Egli è esigente. Và molto al di là delle nostre povere prescrizioni e pratiche ordinarie e abitudinarie.
La cosa è simile per il Comandamento che concerne l’adulterio. A prima vista Gesù sembra utilizzare un modo un pò strano per parlare dell’argomento, ma Egli ha fatto una trasformazione totale. Gesù non parla solo della donna, perchè non è la sola colpevole, ma guarda anche all’uomo.
L’adulterio è la conseguenza di una cosa che accade molto prima. Si tratta del nostro sguardo e del nostro desiderio. Gesù dice: “Colui che guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio nel suo cuore”.
Chi può dire “io sono fedele”? Chi può dirsi discepolo di Gesù?
Nella Sua ultima richiesta per una grande giustizia Gesù chiede una chiarezza di espressione. Un’espressione chiara e sincera, senza necessità di giurare o di dire parole di troppo che nascondono altre cose. Non dobbiamo nasconderci dietro a parole sante, pie o dietro alle Persone di Gesù o dello Spirito Santo, utilizzando parole di cui ci riempiamo la bocca, per nascondere altri intenti. Gesù non permette parole vane. Vuole un comportamento chiaro e vero.
Il Vangelo di oggi, cari fratelli e sorelle, ci dice che Gesù non ci permette di accontentare soltanto le prescrizioni esterne, ma queste cose devono essere radicate dentro di noi. “Penso alla legge di Dio giorno e notte. Insegnami la Tua legge. Conducimi sulle Tue vie”. Spesso sentiamo questo nei salmi. Riflettiamo e meditiamo queste Parole. Trovano nel mio cuore terreno fertile oppure no? Gesù ha trasformato completamente la mia vita? Quello che vivo aumenta la giustizia?
Bisogna essere attenti davanti agli altri di portare la Verità nelle proprie parole, affinchè una piccola fede possa crescere.
Alcuni giurano nel Nome di Dio per confermare la Verità, ma a volte usano questa espressione per confermare le proprie menzogne. Dobbiamo stare attenti alle nostre parole. Il giuramento è qualcosa di troppo. Gesù ci dice che non c’è bisogno: “Il vostro sì sia sì e il vostro no sia no. Il resto viene dal maligno”. Noi cristiani dobbiamo inserire queste Parole nella nostra vita e secondo esse seguire Gesù.
Egli ha detto di Sè Stesso di essere la Verità. Ha affermato il nostro amore per la Verità, affinchè non abbiamo bisogno di ricorrere a giuramenti, che spesso sono giuramenti falsi. Noi siamo discepoli di Gesù e dunque diciamo la Verità.
Le Parole di Gesù possano risuonare nelle vostre orecchie. Avete sentito cosa ha detto? “Io vi dico”.
Le mie parole sono in più rispetto a quelle del Vangelo che abbiamo sentito prima. Possiamo raccoglierci e meditarle. Queste Parole di Gesù provochino in noi una conversione profonda. Gesù desidera incitarci a riflettere e a meditare.
Fratelli e sorelle, riflettete e meditate non cercando delle nuove scuse, come diluire il Vangelo, come renderlo più dolce. Il Vangelo a volte può turbarci, così ci viene spontaneo diluirlo. Non dobbiamo farlo, perchè è la Parola di Dio che ci guida sul cammino dell’eternità.
Questa sera ci siamo riuniti a causa di Gesù. Quello che Gesù ha detto devo cercare di viverlo. Quello che mia madre mi dice o mio padre mi consiglia il mio cuore lo mette in pratica spontaneamente. Quando è il mio Salvatore che parla, invece, a volte posso essere nel dubbio. Se dubitiamo possiamo essere ancora nella strada buona, perchè il dubbio può portare anche a dei frutti buoni, ma dobbiamo essere certi di aver ricevuto la Buona Notizia. Nessuna delle Parole di Dio torna al cielo senza aver portato il frutto per la quale è stata inviata.
La Parola di Dio rivelata desidera portare frutto in abbondanza in noi.
Amen.
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)