Omelia della santa Messa italiana – Medjugorje, 2 gennaio 2020
Dal Vangelo secondo Giovanni
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Parola del Signore.
Ascoltando il Vangelo abbiamo sentito Giovanni il Battista.
Non è direttamente Gesù che parla, ma Giovanni e dice: “Io sono voce”. Che bella espressione. Potessimo essere anche noi voce del Maestro. Sarebbe bello essere voce di Gesù attraverso Maria per giungere nelle case, nelle famiglie, tra gli amici. Raccontare il cammino di questi giorni che diventerà cammino spirituale accompagnati dalla Mamma, Regina del cielo e della terra che istruisce i Suoi figli, perchè accolgano veramente il Vangelo, lo vivano e lo testimonino attraverso le opere.
Questo è il cuore della fede: riconoscere Cristo, il Salvatore, il Figlio di Dio, Colui che il Padre ha inviato nel mondo per la salvezza, accogliere il Signore e il Suo Vangelo e portarLo in primis nelle nostre case, perchè diventi vita.
Medjugorje ci aiuta a fare un’esperienza di Chiesa. Questo è fondamentale.
Medjugorje, attraverso Maria, ci aiuta a riscoprire i Sacramenti. E’ tutta una pedagogia: prima la preghiera quotidiana, poi veniamo qui ad ascoltare il Signore, la Sua Parola e a riceverLo con il Suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità.
Anche all’inizio fu così. Tutto è partito dalla collina. Poi i comunisti circondarono la collina e impedirono ai fedeli di salire. Ed ecco che i veggenti sono venuti nella chiesa di san Giacomo. E’ tutta una pedagogia mariana. Nella Chiesa di san Giacomo ci incontriamo con Gesù nell’Eucaristia e nell’adorazione eucaristica, facciamo esperienza dell’Amore e della Misericordia nel Sacramento della Confessione e ascoltiamo la Parola. Facciamo incontro con Cristo. Attraverso Maria nutre la nostra vita spirituale, la fortifica e poi la Madonna ci invia come apostoli.
Questa mattina la Madonna ha detto “apostoli del Mio Amore” e poi ha aggiunto “ho bisogno di voi”. Bellissimo, no? La Mamma dice: “Io ho bisogno di voi per portare il Vangelo”. La Regina della Pace ci ha chiamati qui per portare la pace dove non c’è pace, portarla dove non c’è perdono, non c’è comunione. Siamo chiamati a portare Colui che è il principio dell’unità, lo Spirito Santo, annunciare il Cristo. L’apostolo Giovanni ci parla della relazione del Figlio con il Padre e nella prima lettura Gesù Stesso ci dice che Lui e il Padre sono una cosa sola. Allora non accogliere il Figlio vuol dire non accogliere il Padre. Chi non riconosce Gesù come il Messia non può vedere il Padre, come dice Gesù a Filippo, e non può nemmeno accoglierLo.
Un mistero della nostra fede cristiana è l’Unità e Trinità di Dio. Noi viviamo questa comunione con il Padre attraverso Cristo nello Spirito Santo per mezzo anche dell’intercessione della Presenza materna e spirituale di Maria, Madre della Chiesa, Madre nostra e Sposa amatissima dello Spirito Santo, Madre del Figlio, Figlia prediletta del Padre.
Attraverso Maria noi facciamo questo incontro con Gesù. Non è un’esperienza, bensì un incontro. Attraverso Gesù abbiamo accesso al Padre. Ogni preghiera è sempre rivolta al Padre e al Figlio attraverso lo Spirito Santo.
Quando Giovanni scriveva era in un contesto difficile, però l’apostolo ricorda ai suoi contemporanei e anche a noi che abbiamo l’unzione, cioè il dono dello Spirito Santo. Dono che abbiamo ricevuto il giorno del Battesimo.
Medjugorje è importante. Medjugorje ci aiuta a riscoprire e a vivere il Battesimo. A riscoprire il Battesimo e il germe della fede che abbiamo ricevuto con Esso. Quella fede dovrebbe diventare adulta e matura per essere testimoniata e annunciata. Lo Spirito Santo ci istruisce. E’ il Maestro interiore che ci introduce nella preghiera del cuore.
Qui a Medjugorje la Madonna ci ricorda l’importanza della preghiera del cuore. Lo Spirito Santo ci porta nella preghiera. Gesù Stesso in ogni messaggio che ci porta la Madonna commenta il Vangelo.
Lo Spirito Santo è Spirito di Verità. Non è spirito di menzogna. Ascoltando lo Spirito di Verità diventiamo figli della luce, possiamo vivere e testimoniare la luce, perchè viviamo nello Spirito che è luce e Amore la comunione in Cristo con il Padre, attraverso la Presenza della Madonna nella nostra vita, testimoniando il Cristo agli altri come ha fatto Giovanni Battista all’apostolo Giovanni quando gli ha detto: “Ecco l’Agnello di Dio, Colui che toglie i peccati del mondo”.
Tutti noi abbiamo questo ruolo di pastori, maestri ed educatori nella fede. Educatori di chi? Dei nostri figli, dei nostri nipoti, di coloro che il Signore ha posto nella nostra vita. Abbiamo tutti questa responsabilità. Se viviamo nella Chiesa, illuminati dalla Parola di Dio, dal magistero della Chiesa, istruiti dallo Spirito Santo, certamente possiamo essere luce per aiutare gli altri sulla via del bene, aiutare gli altri a fare discernimento, perchè l’alternativa è la cecità spirituale. La cecità spirituale è una malattia. Gesù dice che un cieco non può guidare un altro cieco, perchè tutti e due inevitabilmente finiranno in una buca.
Capite? Se la mamma è cieca, se il papà è cieco i figli finiscono nella fossa. Questo succede perchè i genitori non sono capaci di guidare i figli sulla via della luce.
Abbiamo bisogno di questa comunione.
La Madonna ci ricorda come è importante nella nostra vita il primato di Dio. In un messaggio disse: “Cari figli, segno che Dio è al primo posto nella nostra vita è la preghiera”.
La preghiera in questi giorni ha avuto un ruolo importante. Sicuramente avrete pregato molto. Penso all’ultimo dell’anno. 8 o 9 ore. Molti oggi alle 5 erano già sulla collina. E’ bellissimo vedere questo. La Madonna ha detto: “Sento le vostre preghiere. Sento che Mi amate”. E’ bellissimo questo, no? La Madonna sente i nostri sentimenti. Medjugorje è una scuola della novità del cuore. A questa scuola Lei ci dice: “Sento che voi Mi amate”.
Sente il nostro cuore che batte d’amore per Lei. Sente le nostre preghiere. Personalmente. E’ come se la Madonna fosse in ascolto con il Cuore. E così è.
Gesù Stesso disse a santa Faustina: “Io sto in ascolto di ogni cuore e attendo che inizi a battere d’amore per Me”.
Allora ringraziamo il Signore se in questi giorni lo Spirito Santo ci ha innamorati della preghiera, ci ha innamorati della Parola di Dio, ci ha innamorati della Santa Messa e dell’adorazione eucaristica.
Non spegnamo lo Spirito. Quello che è stato acceso per noi diventi luce e calore per gli altri.
Portate questo nelle vostre case. Portate questo nelle vostre famiglie. Quella luce e quel calore che lo Spirito Santo ha acceso in questi giorni in noi per Gesù e per Maria, per amare gli altri in Dio e accompagnare gli altri sulla via della salvezza.
Sia lodato Gesù Cristo.
fra Francesco Rizzi
Fonte: (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)