Omelie

Omelia della santa Messa – Medjugorje, 16 novembre 2019


Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Parola del Signore.


Carissimi fratelli e sorelle, l’anno liturgico è quasi alla fine. Il Vangelo di oggi ci ammonisce. I testi biblici parlano della fine del mondo e del giudizio finale.

La vita su questa terra terminerà e Cristo tornerà per giudicare i vivi e i morti. Questo lo professiamo continuamente. Perciò non dovremmo avere nel nostro cuore nessuna paura dell’ultimo giorno.
Siamo invitati a vegliare e a perseverare sul cammino di salvezza.
Tutti siamo curiosi e vorremmo sapere quando sarà la fine del mondo, l’ultimo giorno della storia.  Lo erano anche i discepoli e hanno chiesto a Gesù: “Maestro, quando accadranno queste cose? Quando sarà l’ultimo giorno?” Ma Gesù ritiene che sia meglio per noi non sapere la data, ma basta sapere che questo un giorno avverrà. Gesù non risponde direttamente ai discepoli, ma ammonisce e dice: “Vegliate. State attenti!”

Il Vangelo d’oggi è escatologico. Parla di profezie che avverranno prima della fine del mondo.
Il Signore annuncia ai Giudei la distruzione del tempio di Gerusalemme, ciò che era più sacro per loro. “Verranno giorni nei quali di quello che vedete non sarà lasciata pietra su pietra” dice Gesù. Gerusalemme sarà distrutta, il tempio bruciato. Questo è successo 35 anni dopo la morte del Signore. Questo è scritto nella storia.
Il Signore parla prima di tanti che avrebbero parlato nel Suo Nome diffondendo profezie false e eresie.
Gesù Stesso ci dice: “Badate di non lasciarvi ingannare. Molti, infatti, verranno nel Mio Nome, ma non seguiteli”.
L’inganno più grande è quando la verità viene cambiata. Dobbiamo stare attenti. Dobbiamo vegliare. Dobbiamo fare discernimento. Non dobbiamo ascoltare chi spiega a modo proprio le Scritture o chi non sta nella Chiesa e con il Papa. Possiamo correggere tali persone, ma se non si correggono lasciamole percorrere le loro vie e preghiamo per loro.

Gesù dice: “State attenti a non lasciarvi ingannare dai falsi profeti”. Dobbiamo stare attenti a non seguirli. La Parola di Dio ci aiuta a vedere oltre.
Verrà un giorno in cui questo mondo sparirà e noi incontreremo il Signore. Quello è il momento decisivo per il quale viviamo. Faremo i conti davanti al Signore e inizieremo la nostra eternità. Anche se possiamo dire che la nostra eternità è iniziata già in questa valle di lacrime.

Questa sera il profeta Malachia ci dice: “Sta per venire il giorno rovente come un forno”. “Per voi che avete timore del Mio Nome sorgerà con raggi benefici il Sole di Giustizia”.
Un giorno il Signore tornerà su questa terra che Gli ha donato la grotta di Betlemme e il Golgota e ricompenserà ciascuno secondo le proprie opere. Ogni cuore si rivelerà. La vita di tutti diventerà chiara. Inizierà l’eternità come ciascuno avrà meritato in questa vita breve. Dio sa tutto. Conosce ogni attimo. Non solo cosa abbiamo fatto e cosa faremo domani. Per Lui l’eternità è adesso. Lui vede tutto.
Pensiamo sempre come sarà la nostra vita alla fine di questi giorni.
Il Vangelo ci dice che tutti dovranno incontrare il Datore e Padrone della vita.

In un cimitero in Inghilterra stà scritto: “Qui ci sono più generazioni della famiglia Solders. I dettagli saranno rivelati nel giorno dell’ultimo giudizio”. In quel giorno saranno rivelati i dettagli di ogni vita e di ciascuno di noi. Ciascuno sarà responsabile di ogni cosa nella propria vita. Gesù Cristo, nostro Signore, sarà il Giudice.
Lui continua a ripetercelo, in modo che nessuno possa dire che non lo sapeva.
Il Vangelo ci dice spesso che possiamo comprendere questa vita come una scuola per sostenere l’esame di maturità. Tutta la vita ci è stata donata per prepararci all’esame finale. Dobbiamo prepararci e maturare. L’ultimo esame sarà definitivo.
Tutti vorremmo sapere quando accadrà. Siamo forse già in quei tempi? Il giorno del giudizio è vicino o no? Non lo sappiamo.

Fratelli e sorelle, è saggio essere sempre pronti ad incontrare Gesù a 4 occhi. Qualche volta siamo angosciati, inquieti, abbiamo paura. Gesù ci consola e ci dona sicurezza. E’ come se ci dicesse: “Contate su di Me. Vivete il Vangelo quotidianamente e non avrete spazio per la paura”.
La nostra eternità è iniziata già qui. Nel giorno del Signore si aprirà la porta della Casa del Padre dalla quale non usciremo più.
Ecco perchè anche qui milioni di persone vengono ad imparare a vivere in modo giusto.

Gesù dice che ci saranno guerre, carestie, terremoti, pestilenze. Molti pensano che la fine del mondo sia ormai vicina, ma Gesù 2000 anni fa ha detto: “Non è ancora la fine, ma tutto questo deve avvenire”.
Questi segni devono ricordare agli uomini che tutto è passeggero sulla terra e che stiamo andando verso Cieli nuovi e Terra nuova. Nella Dimora del Signore abiteranno i giusti che lo hanno meritato.
Non viviamo nella paura, ma nell’attesa gioiosa, nella fede in Cristo. Dopo una vita breve e faticosa arriverà la felicità eterna nell’Amore di Dio, la felicità senza fine.
La fine del mondo non è la fine della vita. Lì finisce il mondo malvagio e inizia il Mondo di Dio, una vita migliore, il Regno dei Cieli, di giustizia, di Verità, di Santità. Il Paradiso.
Tutto questo è promesso dal Signore a tutti coloro che Lo hanno accolto.

Gesù dice: “Sarete odiati da tutti a causa del Mio Nome, ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”.
Qualsiasi cosa succeda bisogna rimanere fedeli. Costi quello che costi. Dobbiamo saper soffrire qualcosa per amore di Dio e della nostra fede.
Per voi che avete timore del Suo Nome, per voi che lodate il Signore con la Messa, per voi verrà il Sole di Giustizia. Il Sole del Paradiso.
Dovremmo sempre essere coscenti che siamo pellegrini su questa terra. Viviamo tante difficoltà. Tutto questo ci può turbare, ma non dobbiamo mai essere angosciati o disperati.
Questo mondo è passeggero, ma il valore della vita non lo è. Proprio questo valore ci esorta a vivere coscenti della sua grandezza e dell’eternità di Dio.

Fratelli e sorelle, viviamo in modo da essere sempre coscenti che un giorno andremo dal Signore. Il vero cattolico dovrebbe gioire per l’ultimo giudizio, perchè in quel giorno incontrerà il Signore. Anche se per la nostra natura abbiamo paura di questo giorno dobbiamo avere fiducia nella Misericordia di Dio che è immensamente grande.
Il profeta Malachia dice: “Per voi che avete timore del Mio Nome sorgerà con raggi benefici il Sole di Giustizia e sarete salvati”.

Ascoltiamo il Signore che ci parla e ci dice: “Non temete. Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Non vi succederà nulla. La vita vera che avete ricevuto nel Battesimo non la perderete”.
Siete invitati a vivere la bontà e l’amore, perchè Dio è Amore.
Siamo invitati ad essere portatori di pace. Qui la Regina della Pace ci insegna ad esserlo.
Siamo invitati a perdonare senza domandare quanta colpa ha una persona e se noi siamo giusti o meno.
Cerchiamo di lasciar penetrare nella nostra vita la fede di Cristo. Essa ci aiuterà a mettere ordine nella nostra vita.
Milioni di persone lo hanno fatto qui. Tutto possiamo fare in Colui che ci dona la forza.
La Volontà di Dio è che siamo umili e semplici.

Tommaso racconta che i genitori lo hanno fatto crescere come testimone di Geova. “Ho avuto un’immagine sbagliata del Buon Dio. Ho avuto paura di Dio che punisce anche per la cosa più semplice. Io cercavo amore e pace. Avevo paura e depressione. Ho cercato l’aiuto degli psichiatri. Quando ho letto su un volantino che c’era un libro che parlava di Medjugorje l’ho ordinato subito. Mentre lo leggevo sentivo il desiderio forte di andare in quel luogo. Alcune settimane dopo sono venuto in questo posto di grazia. Ho trovato persone che con tanto amore si sono impegnate per me. Mi sono sentito sicuro e ho provato la pace profonda del cuore. Ho trovato quello che avevo cercato tutta la vita Ho conosciuto tante persone che hanno lasciato un’impressione profonda in me. Esse avevano trovato l’amore nella fede personale. Questo era ciò che avevo sempre cercato”.
Questo ragazzo aggiunge: “Medjugorje è un luogo di grazia dove sii sente in modo particolare la vicinanza di Dio e la Presenza della Madre di Gesù e Madre Nostra Maria. E’ il luogo della mia conversione. A Medjugorje ho ricevuto la risposta a tutte le mie domande e ho voluto essere battezzato e diventare figlio di Dio. Mi sono preparato col Catechismo e nella notte di Pasqua sono stato battezzato e cresimato. E’ stata una gioia infinita.
La nostra fede cattolica è un grande dono, una grazia non meritata. Sento una gratitudine profonda per questo dono. Cerco di vivere ciò che la Madonna ci chiede. Pregare, convertirci, fare penitenza, andare a Messa. Vado a Messa più giorni in settimana. La preghiera del Rosario è il mio aiuto migliore. Quando incontro difficoltà mi inginocchio, prendo il Rosario e prego e ottengo ciò che Dio mi dona”.

Ecco, fratelli e sorelle, cosa ci ha detto uno delle milioni di persone che sono venute qui.
Ringraziamo Dio per questa grazia e preghiamo che tanti giovani possano incontrare il Signore, riconciliarsi con Lui per prepararsi al giorno che verrà.

Amen.

 fra Petar Ljubicic

Fonte:  (Registrazione di Flavio Deagostini)
(Trascrizione a cura di A. Bianco)

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