Angolo teologico (2)
Messaggi del 25 febbraio e 2 marzo 2015
Messaggio a Marija del 25 febbraio 2015
“Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito tutti: pregate di più e parlate di meno. Nella preghiera cercate la volontà di Dio e vivetela secondo i comandamenti ai quali Dio vi invita. Io sono con voi e prego con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”
Commento teologico di Don Renzo Lavatori
In questo breve semplice messaggio sono da sottolineare quattro aspetti, che offrono buon materiale per meditare e penetrare nel cammino quaresimale che stiamo svolgendo:
1. Anzitutto viene detto “in questo tempo di grazia”, con evidente allusione alla quaresima, invitandoci a saper riconoscere un tempo speciale dall’altro comune. Occorre perciò distinguere iltempo cronologico, che scorre in senso storico, un minuto dietro l’altro, con movimento orizzontale e che segna lo scorrere monotono dei giorni e degli anni, senza un particolare rilievo o evento significativo; il tempo soteriologico,cioè il tempo della salvezza, iniziato con la venuta del Verbo incarnato e soprattutto con la sua azione redentrice di morte e risurrezione, che si prolunga lungo i secoli segnando un tempo di copiosi frutti spirituali attraverso particolari momenti più vitali e intensi di grazia e di purificazione, come è la santa quaresima. Da qui l’invito a saper cogliere tale tempo di salvezza e non lasciarlo fuggire come fosse un tempo ordinario e privo di valore eterno, spingendoci in senso verticale verso l’infinita beatitudine celeste.
2. Come valorizzarlo e utilizzarlo nella maniera più valida e fruttuosa? La Vergine suggerisce una cosa semplice e pratica, ma molto importante: “pregate di più e parlate di meno”. Due elementi tra loro correlati: la preghiera quale elevazione della mente a Dio e colloquio filiale con Lui; le chiacchiere frivole e dissipanti tra gli uomini. Se nella nostra vita diamo molto spazio alle seconde, cioè alle chiacchiere, veniamo meno al raccoglimento dovuto alla preghiera, che viene penalizzata e molto ridotta e affrettata. Se invece ci dedichiamo a quest’ultima, dobbiamo sacrificare lo spreco di parole e parole disseminate lungo la giornata, dando più tempo all’incontro con Dio sia a livello liturgico e comunitario sia personale e intimo. In quaresima, quale tempo soteriologico in attesa della pasqua, dobbiamo approfittare per non rimanere distratti e superficiali con discorsi umani, ma concentraci nel colloquio a tu per tu con Dio nostro amabile Padre, con Figlio Gesù che sta salendo a Gerusalemme per attuare la sua missione nella passione e nel sacrificio della croce. Come è importante dunque dare più tempo alla contemplazione del Crocifisso e rinunciare generosamente a tanti spazi dedicati alle dissipazioni di parole vane e alle volte anche malefiche e offensive.
3. Ma qual è la preghiera più valida e autentica? La Vergine ce lo dice: “Cercate la volontà di Dio e vivetela”, ricalcando l’insegnamento di Gesù sulla preghiera del cristiano: “Padre, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”. Una meravigliosa sintonia tra la Madre e il Figlio. D’altronde tutta la vita di Maria è stata una continua sottomissione al volere del Padre celeste. Ella ci insegna la strada maestra per seguire un santo cammino quaresimale. Da notare che la volontà divina è stata ben espressa nei comandamenti e questi vanno eseguiti con coraggio e fiducia. E’ facile confondere la volontà di Dio con la nostra volontà umana!!
4. Alle volte non è semplice assecondare la divina volontà soprattutto quando richiede di prendere la nostra croce, dietro a Cristo, e rinnegare il nostro egoismo e i nostri interessi personali non conformi al bene vero nostro e degli altri. Maria ci viene in soccorso, dandoci un materno incoraggiamento, in quanto Ella ci sta accanto “Io sono con voi” e ci aiuta a pregare come si conviene “prego con voi”. Quale conforto per la nostra debolezza e fragilità! Se noi ci rendiamo conto che accanto a noi sta questa dolcissima Madre, non dobbiamo temere di affrontare anche le situazioni più difficili senza mai perdere la fiducia e la speranza.
Messaggio a Mirjana del 2 marzo 2015
“Cari figli, voi siete la mia forza. Voi, apostoli miei, che, con il vostro amore, l’umiltà ed il silenzio della preghiera, fate in modo che mio Figlio venga conosciuto. Voi vivete in me. Voi portate me nel vostro cuore. Voi sapete di avere una Madre che vi ama e che è venuta a portare amore. Vi guardo nel Padre Celeste, guardo i vostri pensieri, i vostri dolori, le vostre sofferenze e le porto a mio Figlio. Non abbiate paura! Non perdete la speranza, perché mio Figlio ascolta sua Madre. Egli ama fin da quando è nato, ed io desidero che tutti i miei figli conoscano questo amore; che ritornino a lui coloro che, a causa del loro dolore e di incomprensioni, l’hanno abbandonato e che lo conoscano tutti coloro che non l’hanno mai conosciuto. Per questo voi siete qui, apostoli miei, ed anch’io con voi come Madre. Pregate per avere la saldezza della fede, perché amore e misericordia vengono da una fede salda. Per mezzo dell’amore e della misericordia aiuterete tutti coloro che non sono coscienti di scegliere le tenebre al posto della luce. Pregate per i vostri pastori, perché essi sono la forza della Chiesa che mio Figlio vi ha lasciato. Per mezzo di mio Figlio essi sono i pastori delle anime. Vi ringrazio!”
Commento teologico di Don Renzo Lavatori
Il messaggio assai complesso, racchiude tre aspetti fondamentali:
1. Il primo riguarda il rapporto che si stabilisce tra Maria e noi figli suoi, espresso con accenti tenerissimi che toccano la nostra sensibilità filiale. Ella dice “voi siete la mia forza”, sembra una frase paradossale, perché noi siamo deboli e incapaci, mentre Lei è la nostra forza. Eppure, nella sua finezza pedagogica, vuole farci intendere che su questa terra noi siamo diventati i suoi collaboratori, in modo che Ella può svolgere il suo ruolo materno verso le creature umane, sostenuta propriamente dalla nostra cooperazione pur piccola e misera. In certo senso ha bisogno di noi per poter raggiungere tutti gli uomini in tutti gli spazi della terra. Quale meraviglia e commozione sapere che Maria non può fare quello che desidera senza il nostro personale appoggio e sostegno. Chiede una triplice collaborazione: “il vostro amore, l’umiltà e il silenzio della preghiera”. Non sono cose molto impegnative, anzi assai semplici e alla portata di tutti. Non occorre essere persone particolarmente dotate e forti, ma soltanto disponibili all’amore. Quale amore? Non certamente l’amore soltanto umano, che conta poco, ma l’Amore che viene da Dio e che Ella stessa ci comunica. Da qui la necessità di lasciarci avvolgere e inebriare dall’amore infinito di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Solo se noi stessi accogliamo tale amore salvifico, diventiamo idonei a trasmetterlo agli altri. Ciò richiede docilità, apertura del cuore e profonda umiltà affinché il Signore effonda in noi il suo grande amore. Il tutto viene sostenuto e vivificato dal“silenzio della preghiera”.
2. Per incoraggiare i suoi figli, divenuti suoi collaboratori, li assicura che conosce tutti i loro bisogni, le loro sofferenze, i vari problemi personali, familiari e sociali. Il suo sguardo materno viene illuminato dal Padre celeste, “vi guardo nel Padre celeste”, contemporaneamente porta le nostre richieste al Figlio suo. Da notare un aspetto interessante e consolante: “mio Figlio ascolta sua Madre”! Ciò fa intendere che la preghiera della Madre non va mai a vuoto e viene esaudita dal Figlio. Quale grande speranza per i nostri più intimi desideri. Se ci rivolgiamo a Lei, troviamo in Lei la più valida ed eccelsa mediatrice che intercede efficacemente a favore dei propri figli che ama in maniera tenerissima. Perché dunque tante volte perdiamo la fiducia, mentre dovremmo avere la certezza del suo materno intervento e mai cadere in depressione o scoraggiamento? Ella non ci perde mai di vista.
3. Tale materno amore lo vuole estendere a tutti gli uomini, anche quelli più lontani o indifferenti o ingrati. A questo punto il suo amore materno assume i toni di una vera missionaria, mossa da un forte zelo affinché sia sempre più conosciuto e vissuto l’amore del Figlio suo per le creature umane, che ha salvato con il sacrificio della croce: “Io desidero che tutti i miei figli conoscano il suo amore”. Veramente queste parole aprono uno squarcio del suo cuore materno, che mostra una sensibilità e un’affettuosità verso tutti senza alcuna eccezione. Ella ha bisogno però che noi prestiamo una mano per aiutarla in tale importante e difficile missione: vuole che la nostra testimonianza di “amore e misericordia” riveli ai fratelli, che ancora non l’hanno conosciuto, l’amore infinito di Gesù, che unicamente ha la capacità di dissetare la sete di amore del cuore umano, anche quello che sembra più malvagio e pietrificato. Quale grande missione coinvolge le nostre misere persone! Sostenuti da Maria e portando nel cuore il tesoro prezioso della redenzione di Cristo, i suoi figli non temono ma coraggiosamente si pongono a suo servizio per la salvezza dei fratelli e delle sorelle più bisognosi. Quello che conta non sono tanto i gesti esterni, pur buoni, ma i sentimenti di vero amore con il quale dobbiamo abbracciare coloro che incontriamo e che chiedono, anche senza dirlo, un briciole dell’amore che guarisce le dolorose ferite del cuore umano. Tale amore salvifico viene unicamente dal Cristo il Crocifisso e Risorto. Questo è il tempo propizio della grazia divina, il tempo quaresimale che si apre alla luce radiosa della pasqua. Fra i suoi collaboratori, un posto particolare ed essenziale è dato ai Pastori. Per questo chiede preghiera per coloro che sono i custodi del gregge di suo Figlio.
Don RENZO LAVATORI, laureato in teologia e filosofia, membro della Pontificia Accademia di Teologia, docente di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana e altre Università ecclesiastiche di Roma. Conosciuto per numerose pubblicazioni sui temi fondamentali della fede e per le sue trasmissioni mensili a Radio Maria. Tra le sue opere in particolare: Gli angeli. Storia e pensiero, Marietti, Genova 1991; Milano 2000.2003; Satana un caso serio. Saggio di demonologia cristiana, EDB, Bologna 1996; Gli Angeli, Newton-Compton, Roma 1996; Il diavolo tra fede e ragione, EDB, Bologna 2001; Antologia diabolica, UTET, Torino, 2008.